Ford torna in utile ma non basta. Pesa ancora crisi dei chip

Uno dei migliori trimestri di sempre e Ford Motor torna in utile ma non basta. Pesa ancora la crisi dei chip che ha colpito severamente l'automotive.

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Ford Motor si lascia alle spalle trimestri in profondo rosso e torna in utile. Le vendite totali sono salite del 6% annuo a 36,2 miliardi di dollari (e del 5% in Nordamerica), appena sopra ai 36,1 miliardi del consensus di FactSet, grazie al boom di domanda per il Suv elettrico Mustang Mach-E, il pick-up F-150 e la Bronco Sport. Il colosso di Detroit archivia uno dei migliori trimestri di sempre ma non basta perché sulla guidance pesa ancora la crisi dei chip che ha colpito severamente l'automotive.

Ford esce dal rosso e torna in utile ma pesa ancora la crisi dei chip

Ford ha comunicato risultati per il primo trimestre segnati da profitti netti per 3,3 miliardi di dollari, pari a 81 centesimi per azione, contro i 2,0 miliardi, e 50 centesimi, di perdite registrate un anno prima. Il risultato si confronta anche con il rosso monstre di 2,8 miliardi, e 70 centesimi per azione, del quarto trimestre 2020. Su base rettificata l'eps si è attestato a 23 centesimi contro i 22 centesimi stimati dagli analisti. Performance in generale di poco migliore rispetto alle attese del mercato che a Wall Street è stata accolta tutt'altro che bene. Ford ha infatti toccato un crollo superiore al 3% in after market, dopo avere chiuso già in declino dello 0,48% mercoledì al Nyse.

Peggiorata la guidance 2021 di Ford a causa della carenza di chip

A deprimere i corsi è stata soprattutto la guidance, che Ford si è vista costretta a peggiorare, a fronte di una crisi dei chip che continua a impattare duramente sul settore delle quattro ruote. La carenza di semiconduttori, emersa già con il finire del 2020 (in seguito al boom della domanda di elettronica causato dalla pandemia di coronavirus). Ford ha dovuto ammettere che circa la metà dell'output programmato per il secondo trimestre è a forte rischio. "L'azienda ora presume che perderà il 10% della produzione prevista per la seconda metà del 2021", ha dichiarato il gruppo Usa, stimando in circa 1,1 milioni i veicoli impattati nell'intero esercizio dalla crisi dei chip.

Per il gruppo Usa la crisi dei chip potrebbe durare fino al 2022

Abbastanza per spingere a una revisione dell'outlook in termini di ebit rettificato da 8-9 a 5,5-6,5 miliardi di dollari per il 2021. Complessivamente Ford prevede che il costo della crisi dei chip si attesti a 2,5 miliardi di dollari nel bilancio dell'attuale esercizio. Cifra non molto distante da quella ipotizzata dalla rivale General Motors. Jim Farley, chief executive di Ford, ha sottolineato che il gruppo sta “incessantemente" portando avanti il piano di turnaround ma la crisi dei chip potrebbe non essere completamente risolta prima del 2022.

(Raffaele Rovati)