Brusca frenata per Disney nello streaming. Parchi in ripresa

Disney celebra il secondo anniversario della piattaforma di streaming Disney+ ma la crescita degli abbonati segna una brusca frenata. E il titolo crolla del 5% al Nyse.

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Anniversario amaro per The Walt Disney Company. Il 12 novembre il colosso dell'entertainment di Burbank festeggia i due anni dall'esordio nello streaming e lo farà per altro con il Disney Plus Day (già disponibile l'offerta di abbonamento a 1,99 euro per un mese per nuovi e vecchi abbonati). In questi due anni Disney+ è cresciuta vertiginosamente (d'altronde partiva da zero), è passata attraverso la sbornia del lockdown (quando il binge watching era la regola) ma ora come Netflix e forse più di Netflix deve fare i conti con la nuova normalità. Nel quarto trimestre dell'esercizio 2021 la piattaforma di streaming ha registrato 2,1 milioni di nuovi abbonati, contro i 12,4 milioni del precedente periodo e i 9,3 milioni del consensus di FactSet.

Disney segna brusca frenata su crescita abbonati streaming

Il dato non è del tutto una sorpresa. In settembre durante un incontro con gli investitori il chief executive Bob Chapek aveva anticipato che Disney+ avrebbe registrato nei tre mesi allo scorso 2 ottobre una crescita solo in "singola cifra bassa", in milioni di nuovi utenti. Chapek imputava diversi fattori per questo dato deludente. In primis, come già evidenziato nel precedente trimestre, l'impatto della pandemia sulle produzione cinetelevisive (e quindi sull'ampliamento dell'offerta per la piattaforma). Il Covid-19 è stato responsabile, per esempio, anche dello stop al campionato di cricket dell'Indian Premier League (e lo streaming di Disney punta molto anche sullo sport, non solo in India). Chapek citava anche il lancio più debole del previsto di Star+ in America Latina.

Brusca frenata per Disney+ ma il business dei parchi è in ripresa

Il risultato è stato un totale degli abbonati ai servizi streaming di Disney fermatosi a 118 milioni, contro gli oltre 125 milioni stimati dagli analisti, nonostante le anticipazioni di Chapek. Disney aveva festeggiato il superamento di quota 100 milioni di abbonati in marzo e quindi è evidente quanto la frenata sia stata brusca. La corsa, comunque, continua. Secondo Markus Hansen, portfolio manager della Quality Growth Boutique di Vontobel Asset Management, "se hanno ragione su dove stanno andando fondamentalmente in un periodo di  cinque anni avranno creato qualcosa di grande come Netflix su base globale". Hansen, però, secondo quanto riporta Barron's crede che l'esercizio 2022 sarà un test per Disney soprattutto per il business dei parchi, quello ovviamente più colpito dalla pandemia.

Parchi in ripresa ma trimestre è sotto a consensus e Disney crolla

Segnali positivi in questo senso sono già arrivati. Parks, Experiences and Products, la divisione che include anche le crociere, ha registrato un rimbalzo dei ricavi del 99% annuo a 5,45 miliardi, in linea con le attese di Wall Street. Tuttavia il punto di partenza erano i cancelli chiusi di un anno fa. Complessivamente i ricavi del gruppo sono saliti da 14,71 a 18,53 miliardi nel trimestre, sotto però ai 18,8 miliardi del consensus di FactSet. Certo, si è rivisto l'utile ma forse non è abbastanza. Nei tre mesi Disney ha segnato 160 milioni di dollari di profitti netti, pari a 9 centesimi per azione, contro i 710 milioni, e 39 centesimi, di rosso di un anno prima. Su base rettificata l'eps si è attestato a 37 centesimi, decisamente sotto ai 52 centesimi del consensus di FactSet. E questo spiega il crollo di quasi il 5% segnato da Disney in after market (la seduta di mercoledì si era già chiusa in calo dello 0,38% al Nyse). (Raffaele Rovati)