Ftse Mib: un rialzo duraturo? Banco BPM, Bper e Azimut buy?

Il Ftse Mib ha beneficiato della spinta del settore bancario, ma ora è preferibile attendere delle conferme. La view di Stefano Sabetta.

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Di seguito riportiamo l'intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib sta toccando nuovi massimi dell'anno: un lasciapassare per ulteriori rialzi nel breve?

La proiezione rialzista del nostro future ha beneficiato di una contemporanea presa di forza dei titoli del comparto bancario sostenuti da risultati brillanti del primo semestre dell’anno e dalla ripresa dei rumors sulle possibili combinazioni dei merger and acquisitions attualmente sui tavoli direzionali.

La tipica debolezza in termini di volumi del mercato estivo ha permesso la risalita del Ftse Mib senza particolari opposizioni dei venditori.

Ciò che riteniamo manchi è una coralità di forza su tutti i mercati europei e mondiali, senza la quale la salita sul nostro indice può diventare poco attrattiva per eventuali posizionamenti in acquisto.

In queste fasi è preferibile attendere delle conferme che vengono dai ritracciamenti sui livelli supportivi dei time frame più alti.

Per le operazioni di breve/medio termine diventano, per questa settimana, da monitorare le discese sotto area 25-000 ed in particolare sotto il livello di 24.435 punti, che costituisce una prima vera soglia supportiva mensile che si estende fino al livello di 23.635 punti.

Il monitoraggio intermarket tra indici principali diventa condizione non necessaria, ma preferibile, per trovare una qualche conferma per ipotesi di un rialzo più duraturo.

Banco BPM e Bper Banca hanno stregato il mercato con una valanga di acquisti: cosa può dirci di questi due titoli?

Sui due titoli in questione la motivazione della risalita è probabilmente duplice. La prima risiede nei conti superiori alle attese, mentre contemporaneamente si riaccendevano la scorsa settimana le ipotesi sulle possibili acquisizioni dei due gruppi bancari.

Poi vi è una terza motivazione che riguarda esclusivamente BPER Banca ed è legata all’apertura di un secondo risiko del settore assicurativo ed in particolare di Unipol, di cui la banca è la controllata.

Sempre per quanto concerne Bper Banca, la questione relativa alle fusioni ed acquisizioni è l’obiettivo ora primario dopo aver chiuso con successo le procedure di integrazione delle filiali UBI Banca e di Intesa San Paolo.

Per quanto riguarda Banco BPM la questione, però raffreddata, del possibile terzo polo con Bper Banca, è ancora non ufficialmente chiusa, e questo lascia intendere a possibili future prese in considerazione da parte del management delle due banche.

Da un punto di vista dell’analisi tecnica, la banca milanese è ancora meglio impostata su un orizzonte di medio termine.

Per questa settimana Banco BPM ha un’importante area supportiva in area 2,60 euro. mentre ha due resistenze fondamentali in successione una a 2,60 euro e l'altra a 3 euro.

Ricordiamo che il titolo ha il massimo dei target price a 3,6 euro da parte di alcune case di affari.

Per quanto riguarda Bper Banca, la candela con volumi di venerdì scorso offre dei livelli supportivi interessanti. Importante è infatti la tenuta del livello di 1,72 euro che corrisponde al 50% della candela di espansione del 6 agosto e alla tenuta della media a 200 periodi.

Il titolo è al momento al test di un primo livello di resistenza in area 1,80 euro, ma dovrebbe avere forza sufficiente per andare a testare il livello di resistenza in area 2,023 euro.

Il titolo è gravato da due fondi short che ad oggi ancora non hanno ridotto il proprio posizionamento netto corto e sono rispettivamente Gladstone Capital Management e Capital fund Management.

I due fondi complessivamente vendono allo scoperto l’1,84% del capitale flottante. La chiusura di tali posizionamenti aprirebbe scenari più interessanti per il titolo.

Alla luce dei risultati societari diffusi nei giorni scorsi, su quale consiglierebbe di puntare tra Azimut e FinecoBank?

Molto interessanti i due titoli del risparmio gestito. La raccolta netta si conferma tonica per entrambi i titoli. La raccolta del solo mese di luglio è stata di oltre 1,6 miliardi di euro per Azimut e di 919 milioni di euro per Fineco.

Il primo titolo sembra voler recuperare definitivamente la discesa pandemica del marzo 2020.

Sarà importante monitorare il titolo Azimut nel range 23,18/24,18 euro dove passa una resistenza settimanale. Dal punto di vista supportivo, il titolo fornirebbe degli importanti segnali di forza se, in caso di ritracciamento, mantenesse l’area dei 21 euro.

FinecoBank si trova in questo momento su massimi storici che rendono l’analisi tecnica più difficoltosa.

Tuttavia, restringendo l’analisi in questa fase di forza, si possono provare gli acquisti sulla media a 9 periodi del time frame daily che costituisce un primo livello supportivo dinamico interessante.

L’area di buy per la giornata odierna è a 15,50 euro, circa con eventuale stop quantitativo del 3%.

Ci sono dei titoli che più di altri sta seguendo con interesse in questa fase di mercato? Ci può fare dei nomi?

Gli scenari del coinvolgimento del comparto assicurativo nel risiko bancario spostano la nostra attenzione su un titolo in particolare che è Unipol.

Il titolo sta per entrare in un’area di resistenza che si evince sul time frame trimestrale in area 4,94 euro e si estende fino al livello di 5,51 euro.

Unipol è già stato respinto da questo livello nello scorso trimestre, ma questa volta si riaffaccia con dati semestrali in netto miglioramento e con un dividendo di 0,28 euro ad azione che potrebbe attrarre molti investitori istituzionali interessati allo stacco.

Nel comparto dell’AIM interessante invece è una recente IPO, quella di Nusco, società attiva nella produzione e vendita di porte per interni e infissi in legno, pvc, alluminio e ferro.

Riteniamo che le società che beneficiano degli incentivi fiscali dell’edilizia abbiano un buon volano per trovare nel mercato le risorse per la crescita per linee interne ed esterne per aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo e potenziare la rete commerciale ed il digitale.

Nusco si trova nella fascia alta del suo range di prezzo che dalla sua comunicazione di pre-ammissione agli scambi risulta essere compreso tra 1,20 ed 1,50 euro.

Osserveremo il titolo nelle prossime settimane valutando interessanti tutti i ritracciamenti verso il livello di 1,40 euro.

Una prima resistenza si è formata sui time frame intraday al livello di 1,495 euro, ma ovviamente il titolo ha bisogno di una più prolungata fase di scambi che vadano a disegnare aree di prezzo più nette sui time frames elevati.