Ftse Mib: correzione più decisa ora. Buy Banco BPM o Bper?

Il Ftse Mib è stato respinto dai recenti top in più di un'occasione: porte aperte ad uno storno. Fin dove? La view di Fabrizio Brasili.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Il Ftse Mib ha provato a recuperare terreno, salvo poi tornare indietro. A cosa prepararsi per la nuova ottava?

Continua imperterrita la fase distributiva compresa fra 27.500/27.600 e 28.000 punti, con primo obiettivo i 26.800/26.900 punti per il future sul Ftse Mib con scadenza marzo.

Infatti, immediate correnti di vendite hanno sempre respinto i corsi da detti livelli e continuano a farlo.Noi pensiamo che siamo ormai vicini ad una fase di storno più deciso, che porterebbe il future sul Ftse Mib fra area 26.500/26.600 ed area 26.200/26.300.

La concomitanza di fenomeni estremamente delicati, come la quarta ondata della Pandemia, ancora in attesa di un picco prima di scemare, le imminenti elezioni del Presidente della Repubblica, le possibili nuove elezioni anticipate ed il relativo scioglimento dell'attuale Governo con la permanenza o meno di Draghi, ci fa propendere per un ulteriore storno verso i 24.500/24.600 punti nella migliore delle ipotesi.

Possibile il raggiungimento intraday con un violento sell-off, di un'area compresa fra 22.500/22.600 e i 22.800/22.900 punti, nella peggiore, segnalando che su questi ultimi livelli di prezzo si concluderebbe la fase distributiva e correttiva, rispettivamente di breve e medio termine.

Naturalmente, altre variabili più o meno scontate dai mercati, potrebbero influenzare ed accelerare o meno quanto segnalato, come per esempio l'aumento dei tassi USA, a partire da marzo, e poi a giugno e a settembre, a cui si è aggiunto in settimana anche il quarto aumento, previsto a dicembre prossimo.

Banco BPM e Bper Banca offrono spunti interessanti sui livelli attuali? Quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Banco BPM e Bper Banca sono due titoli decisamente da mantenere, dopo averli ampiamente fatti tradare ed alleggerire poi nel corso degli ultimi due anni, ai nostri lettori abbonati.

In dettaglio, ci attendiamo un recupero dai livelli attuali di almeno un 10%/15%, se si verificassero interessanti acquisizioni ed operazioni di fusioni, e diventassero di conseguenza il secondo gruppo bancario italiano dopo Intesa Sanpaolo e prima di Unicredit.

Si può anche alleggerire ancora o vendere al superamento dei massimi di periodo posti per Banco Bpm poco sotto i 3,10 euro e per Bper Banca poco sotto i 2,20 euro.

Stellantis si è difeso venerdì scorso, mentre è stato colpito da forti vendite Ferrari. Qual è la sua view su questi due titoli?

Molta divergenza operativa fra i due titoli da lei indicati.

Stellantis continua a creare valore grazie alle economie di scala, dovute al primo esercizio post-fusione, ammortizzando di fatto un 25% di fatturato perso per via della mancanza di componenti tecnologici provenienti dall'Asia e non solo.

Stellantis, dopo essere stato molto tradato da chi ci segue, e successivamente alleggerito, può essere mantenuto in portafoglio, meglio con vendita di call out the money scadenza marzo strike 22 e giugno strike 24.

Profondo storno invece di Ferrari, giunto sui massimi poco sotto i 250 euro e pervenuto venerdì poco sopra i 210 euro, per eccessiva valutazione ed ipercomprato, considerando i target price e la corretta valutazione indicati da tutti gli analisti.

Ferrari sta assumendo sempre più le caratteristiche e la valutazione di un titolo del lusso.E questo settore non brilla di certo in questo momento, basti guardare a Moncler, ormai ritornato sui 55 euro, dagli oltre 70 euro del 2021.

Consigliamo quindi di intervenire su Ferrari con un primo timido acquisto fra i 205 ed i 210 euro, per poi incrementare in area 195/200 euro.

L’euro-dollaro ha recuperato terreno dai recenti minimi di periodo: c’è spazio per ulteriori salite?

Finalmente l'euro-dollaro si è mosso dalla continua "terra di nessuno" di area 1,13, che di fatto bloccava da 3/4 settimane ogni possibilità di trading.

Il dollaro si è svalutato fino a a 1,1480, senza però raggiungere al momento, il target di medio termine posto fra 1,1520 e 1,1550.

Il consiglio che abbiamo dato ai nostri lettori in settimana è stato quello innanzitutto di mantenere il dollaro acquistato anche in area 1,12 ed incrementato anche sul più facile 1,13, ma di coprirlo meglio, con vendita di call 1,14/1,16 e put 1,12/1,10 scadenza marzo e giugno rispettivamente.

Questa è la nostra view a breve e medio termine.

Le incertezze sul petrolio, visto da noi lo scorso anno anche poco sotto i 100 dollari, ci impediscono di fare una professionale previsione sul dollaro a lungo termine, essendo i due asset, petrolio e dollaro. al di sopra anche delle teste più alte ed importanti a livello internazionale.