Ftse Mib: rialzo al capolinea? Focus su Enel e Tenaris

Per il Ftse Mib non sono da escludere nuovi spunti al rialzo, ma diversi titoli sono sotto resistenza.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

I mercati azionari continuano a mostrare nel complesso una buona intonazione. Una tendenza destinata a durare?

Quelli che si sentivano più certi che le azioni avrebbero intrapreso il percorso del ribasso in un contesto che vedeva un 2023 pensato favorevole all’obbligazionario, in realtà cominciano a vedere un po’ vacillare le loro certezze.

Anche chi ha puntato sul rialzo è consapevole di aver realizzato in circa 10 giorni una performance che si sarebbe contenti di vedere su base annuale, si sente upo’ in un limbo.

In sostanza si chiede se vale la pena monetizzare o se aspettare ancora e questo porta a un’impasse, perché la cosa più sorprendente è che i listini europei sono rientrati in un range che è lo stesso in cui stavano prima della guerra.

Borse: quali scenari nel breve?

E’ come se l’Europa avesse scontato nei numeri delle Borse che non ci sono più nel conflitto tra Russia e Ucraina nè la crisi energetica.

Questa è una grande anomalia e si spiega solo con il fatto che le Borse vanno con i flussi, mentre l’economia va con i numeri che ti raccontano se il contesto migliora o peggiora.

Anche dal punto di vista della recessione, molti si stanno chiedendo se veramente ci sarà.

Io vorrei ribadire ancora una volta il mio concetto: se prendi una tappa del giro d’Italia in cui fai 100 km di pianura e poi 20 km sullo Stelvio, è chiaro che di quella tappa lì guarderai l’ultima ora, visto che sai già che prima non accadrà nulla di eclatante.

La Fed sta cercando di creare una recessione non sullo Stelvio dove i ciclisti saranno tutti distrutti, bensì al km 20, quando si è appena partiti e tutti sono ancora freschi e nessuno vuole rimanere indietro prima di giocarsi la salita.

In sostanza la Fed non avrà mezza misura: non riesce a innescare una recessione vera e propria, ma se dovesse esagerare, ci sarà il rischio che butti i ciclisti fuori strada.

Fino a quando le Banche Centrali non ritireranno la liquidità, il mondo della finanza continuerà ad andare in un senso.

Intanto nel mondo delle azioni è come se ci fosse stata una spaccatura tra quelle growth e value: le prime hanno continuato a fare le azioni del passato e quelle value si sono alleate con i bonds.

Ora si vede che in presenza di un maggiore ottimismo, ossia che la recessione sia blanda e che in qualche modo le Banche Centrali dopo aver raggiunto una determinata soglia sui tassi, siano meno cattive a medio-lungo termine, in questo contesto ci può stare che le azioni growth siano quelle che si riprendono ed è quello che stia vedendo.

Negli Stati Uniti vediamo anche che alcuni titoli value sono vendute, quindi se fossi un europeo direi che ora c’è un trend che vede l’Europa sovrappesata rispetto agli USA.

Cosa accadrà alle azioni value UE quando questo trend troverà la sua fine?

Rimarranno ugualmente interessanti o ci si sposterà sulle azioni growth del Nasdaq?

Io continuerei a prendermi il buono che viene, ma sarei prudente sulle Borse europee che hanno corso tanto e sarei più propenso a guardare con un pizzico di interesse ad alcune azioni growth USA.

Ftse Mib: rialzo al capolinea?

A Piazza Affari il Ftse Mib è stato fermato per ora da quota 26.000/26.150 punti. Quali le attese nel breve?

Il Ftse Mib potrebbe anche tornare in area 25.000, quindi stornare ancora dai livelli correnti e un movimento di questo tipo sarebbe in ogni caso fisiologico.

Sarà importante però non scendere al di sopra di area 25.000, visto che un’evoluzione di questo tipo sarebbe pericolosa.

Più che al Ftse Mib, a mio avviso bisogna fare attenzione che l’Eurostoxx 50 non torni sotto i 4.000 punti e che il Dax non scenda oltre i 14.800 punti.

Al rialzo non sono da escludere nuovi spunti per il Ftse Mib, ma c’è da dire che ci sono tanti titoli importanti del paniere sotto resistenza e il mancato superamento di questi ostacoli potrebbe frenare l’ascesa dell’indice.

I titoli da valutare

Quali sono i titoli da monitorare con più attenzione in questa fase?

Segnalo Enel che in caso di pull-back verso i 5,3 euro sarebbe interessante, ma ricordo che ieri è stato staccato l’acconto sul dividendo.

Dopo lo stacco cedola, storicamente negli ultimi anni il titolo è stato un po’ venduto, quindi mi muoverei in ogni caso con cautela su Enel.

Uno sguardo a Campari che se sale oltre certi livelli avrà ancora spazio per salire e in quest’ottica l’area di prezzo da tenere d’occhio è intorno ai 10,3 euro.

Focus su Generali che ha appena fatto un breakout in area 17,5 euro e si candida quindi a ulteriori allunghi.

Tra i titoli che non si sono mossi tanto fino ad ora segnalo Ferrari che con conferme sopra i 220 euro potrebbe avere spazio per ulteriori rialzi almeno fino a 240 euro.

I titoli da evitare ora

Quali i titoli da cui invece è bene stare alla larga?

Ci sono dei titoli più bloccati come ad esempio Stellantis che una volta arrivato a 15 euro ha abdicato ed è tornato indietro.

Tenaris è arrivato poco oltre i 17 euro, ha fatto un massimo come nel 2017 e nel 2018 e sta rientrando un po’.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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