Ftse Mib verso storni imminenti. Enel e Uncredit buy o sell?

Il Ftse Mib mostra un andamento erratico e l'autunno non dovrebbe riservare nulla di buono: ecco perchè secondo Fabrizio Brasili.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Il Ftse Mib sta vivendo una fase erratica, faticando a dare un seguito al recupero dai recenti minimi. Quali i possibili scenari ora?

Erratica, ecco il vero termine per definire il particolare momento che sta vivendo il nostro indice, dopo il laterale estivo con punte sui massimi, ma con primi tentativi di storno, mai riusciti completamente.

Ora siamo nella fase successiva, che è andata a coincidere con il mese di settembre, statisticamente non positivo, per quel che può significare!

Infatti, assistiamo proprio a reazioni erratiche, foriere per noi di imminenti storni del Ftse Mib che andrà ad intaccare anche i minimi deo 24.500/24.600 punti, recentemente testati.

Oggi il future sul Ftse Mib con scadenza dicembre dovrebbe viaggiare con 400/500 punti in meno, che nei prossimi 3 mesi verranno annullati da acconti cedole di ENI, Generali ed Intesa, e saldi su accantonamenti 2020 imposti da BCE e Banca d'Italia, ancora su Intesa.

Entro l'autunno vi sarà un probabile allineamento tra indice Ftse Mib e future, che andrà a coincidere sui 23.800/23.900 punti, livello sui cui si è tentato di pervenire venerdì mattina, appunto su detto future.

A parte i notevoli problemi esterni, che paiono sottovalutati, dalle elezioni tedesche a quelle nostrane, seppur comunali, alla situazione economica e pandemica, si potrà verificare entro l'autunno, un secondo "sell in May and go away".

Questo sarà dovuto all'aver incassato anche gli ultimi generosissimi dividendi e al fatto di non aspettarsi nulla di positivo nel prosieguo e soprattutto nel 2022.

Concludendo, rimaniamo sempre dell'idea, di un del Ftse Mib in un'area compresa tra i 22.500/22.600 e i 22.800/22.900 punti.

Dove si potrà ricominciare a ricomprare con più fiducia e corposità sui soliti titoli da noi consigliati fin dalla primavera del 2020.

Unicredit sta mostrando più forza relativa di Intesa Sanpaolo negli ultimi tempi. Cosa  può dirci di questi due titoli?

Fra i due big bancari continuiamo a preferire Intesa Sanpaolo ad Unicredit.

Quest'ultima è sempre di più collocata verso la debole figura di predatrice e sempre meno, per il momento, aggregante fra banche (verso Banco BPM e BPER Banca).

Il costo e la lunghezza di questo processo di acquisizione del "boccone indigesto" di Banca MPS, farà solo oscillare Unicredit fra 9,50 e 11,50 euro, stando molto larghi e benevoli soprattutto per il dato più alto e più realisti con quelli più bassi.

Per Intesa Sanpaolo, per chi non possiede il titolo, o lo possiede dopo averlo molto alleggerito, il consiglio è di non farsi ingolosire dai due stacchi autunnali per entrare ora.

Meglio sfruttare proprio il trend previsto del mercato e del titolo unitamente ai due stacchi, per acquistare nello stesso giorno Intesa Sanpaolo ex cedola e mettersi in posizione per il medio-lungo termine.

Enel e Terna sono saliti in controtendenza venerdì scorso. Quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Chi ci segue da tempo e ci conosce, sa benissimo della nostra "lontananza", forse ingiustificata, dalle utilities "pure", tra l'altro molto statiche, e quindi poco adatte a chi fa un pur sano trading.

Da segnalare un ottimo dividendo ripetitivo, che in questo particolare momento di tassi stabilmente ultrabassi, può essere interessante

Ma c'è evidentemente di meglio e i nostri lettori abbonati ben sanno.Titoli che hanno anche una buona crescita come alcuni ciclici, industriali e bancari in odore di OPA od operazioni straordinarie.

ENEL aveva corso molto, per noi troppo, e sul finire dell'estate ha stornato più incisivamente del settore e del listino, partendo da oltre 9 euro fino a pervenire intraday proprio sui supporti da noi indicati di area 6,50/6,60, per poi riprendersi venerdì verso area 7, appena lasciata.

Si può tentare un primo leggero acquisto fra questi ultimi due prezzi, mentre interverremo con  maggiori ed ulteriori acquisti, su uno storno generale di mercato ed in area molto forte di supporto posta a 6,20/6,30 euro.

Completamente out su tutte le altre utilities, Terna compresa.

L’euro-dollaro non riesce a frenare l’emorragia che lo ha spinto anche sotto quota 1,16. Cosa aspettarsi da questo cross?

Per l'euro-dollaro segnaliamo un'obiettivo di medio termine raggiunto ed anzi leggermente superato in area 1,16/1650, con pronto recupero, anche se continuano gli acquisti di breve sulla moneta USA, ora come bene rifugio, per timore di bolle e crack su Equity e Bond.

Per il cross è possibile un approdo nel breve termine, se dovessero accentuarsi tali shock, in area 1,1450.

A medio-lungo termine, comunque, prevediamo in assenza parziale o totale di questi shock, un ritorno di una più logica debolezza del dollaro verso l'area già testata a 1,23/1,2350.