Ftse Mib: a rischio nuovi sell. ENI e Saipem, che fare?

Il Ftse Mib è stato respinto dalla trendline dinamica ribassista: occhi puntati ora sulla media a 24 periodi. Quali scenari? La view di Roberto Scudeletti.

Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it.

Il Ftse Mib ha perso terreno dopo il fallito tentativo di allungo compiuto all’inizio della scorsa settimana. Cosa aspettarsi ora?

Nella scorsa settimana si è avverata la visione negativa, con il Ftse Mib respinto dalla trendline dinamica ribassista, che unisce tutti i massimi decrescenti che si sono succeduti nei vari rimbalzi, durante la fase correttiva dopo il massimo dell’anno di gennaio.

Per le prossime sedute, sulla perdita della media a 24 periodi a 24.030 punti, il Ftse Mib vedrà ulteriore spazio di discesa verso i supporti settimanale e mensile in zona 23.870-23.780 punti.

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Sotto tale livello ci sarà un’accelerazione negativa verso la media a 200 periodi mensile a 23.210 e 22.830-22.700punti circa, ultimo baluardo prima del crollo sui minimi dell’anno, con supporti intermedi a 22.464-21.886 punti, fino al bottom bellico a 21.060 punti.

Viceversa, sopra 24.340-24.380 punti e soprattutto la media a 100 periodi giornaliera a 24.950 punti, spazio per la media a 24 periodi settimanale a 25.295 punti e la media a 12 periodi mensile a 25.605 punti.

Questi livelli dovrebbero, almeno in un primo momento, favorire il ritorno dei venditori, altrimenti un suo superamento vedrebbe l’approdo su un’altra doppia resistenza in zona 25.716-25.787 punti circa, probabile confine tra semplice rimbalzo e vera inversione rialzista di medio termine.

ENI e Saipem hanno imboccato sentieri opposti venerdì, con il primo in rialzo e il secondo in calo. Cosa può dirci di questi due titoli?

ENI ha seguito un trend rialzista, confortato dall’aumento del prezzo del petrolio, contraddistinto da una serie di minimi crescenti, ma incappando nel presente movimento laterale di breve, con tripli massimi decrescenti.

Infatti, sulla rottura rialzista di 11.50 euro. il titolo ha visto proseguire la positività, con top a 14,852 euro e attuale fase interlocutoria in zona 12,80-14,40 euro circa, in attesa di una nuova decisa direzionalità.

Sopra 14,50 euro per ENI è possibile un ritorno dello scenario rialzista, con supporti a 13,90-13,60 euro e resistenze a 15,35-16 euro.

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Saipem dopo il mega gap-down di fine gennaio sta effettuando un movimento laterale ribassista, testimoniato dalla perfetta trendline dinamica ribassista, che unisce i massimi, anche se i minimi crescenti hanno consentito una recente ripresa, respinta nel presente da una fondamentale resistenza giornaliera.

Nel concreto, dopo il gap ribassista da panico, quando Saipem ha chiuso a 9,214 euro (nuovo prezzo dopo il raggruppamento di 21 azioni ogni 100 possedute) per poi riaprire a 7,128 euro circa, ha sfondato anche il supporto psicologico di quota 6 euro, con minimo di breve a 4,333 euro, per poi oscillare tra 5,68 e 4,60 euro circa, con tre massimi calanti tra 6,18 e 5,884 euro, sotto la media a 100 periodi giornaliera, con attuale ricaduta a 5,16 euro circa.

Un eventuale rialzo verrà espresso da Saipem al superamento di 5,77 euro, con supporti a 5,495 e 5,361 euro e resistenze a 6,174 e 6,482 euro.

FinecoBank ha accusato un duro colpo prima del week-end e le vendite hanno colpito anche Banca Generali. Qual è la sua view su entrambi?

FinecoBank dopo una decisa strada del rialzo, caratterizzata da minimi e massimi crescenti, effettua la falsa rottura di un livello di prezzo intero, con relativa inversione ribassista, timidi tentativi di rimbalzo, ostacolati da importanti resistenze giornaliere.

In concreto, dopo un trend positivo, seppure frammentato da importanti correzioni, per altro su minimi crescenti e tenuta di importanti supporti, al superamento dei 17 euro non confermato, Finecobank avvia una discesa intorno ai 14.65 euro, approfondimento poco sotto 12 euro, con doppio minimo che ha favorito la recente risalita ostacolata dalla media a 50 periodi giornaliera a 13,30 euro, con attuale nuova discesa a 12,60 euro circa.

Solo sopra 13,35 euro potremo avere un nuovo rialzo per FinecoBank, con supporti a 12,29 e 11,89 euro e resistenze a 13,89-14,39 euro.

Banca Generali è stata protagonista negli ultimi dieci anni di un mega rialzo che ha visto quasi sestuplicare le sue quotazioni, sino ad un recente massimo storico, dal quale ha intrapreso il presente trend ribassista, caratterizzato da massimi e minimi perfettamente decrescenti.

Infatti, dopo un trend favoloso da 7,40 euro euro circa e dopo aver toccato il record di 43,54 euro, Banca Generali ha iniziato l’attuale discesa, con falsa rottura ribassista dei 25 euro durante la prima fase bellica, rimbalzo poco sopra 34 euro e attuale movimento oscillatorio tra 29,30 e 33,20 euro sulla media a 100 periodi giornaliera, con attuale ritorno negativo a 31,50 euro circa.

Nuovi progressi si avranno per Banca Generali solo sopra 33,30 euro, con supporti a 31,55-30,70 euro e resistenze a 35,90-36,80 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Monitorare con attenzione: BPER BANCA, DIASORIN, GENERALI e TERNA al rialzo, e ENEL, INTERPUMP, POSTE ITALIANE e UNICREDIT al ribasso.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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