Ftse Mib: a rischio uno scivolone. Meglio ENI o Saipem ora?

Per il Ftse Mib lo scenario di breve è debole e la partita si giocherà ora su un livello chiave. La view di Filippo Diodovich.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Filippo Diodovich, strategist di IG, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e sulle prospettive nel breve.

I mercati azionari restano ancorati ai massimi malgrado qualche seduta nel segno dell'incertezza. Si aspetta nuovi rialzi in vista delle trimestrali?

Crediamo che i rialzi dei mercati azionari possano continuare fino a che la Federal Reserve non cambierà la propria politica monetaria.

Riteniamo che la banca centrale statunitense possa annunciare una modifica delle proprie strategie monetarie al Forum di Jackson Hole nel Wyoming che si terrà a fine agosto e comunicare i dettagli delle proprie azioni nel meeting del FOMC di settembre.

La FED dovrebbe iniziare il processo di tapering annullando gli acquisti di mortgage backed securities (40 mld al mese) e poi ridurre drasticamente gli acquisti di Treasuries.

Pensiamo quindi che fino ai prossimi eventi macroeconomici i mercati possano dare continuità alla tendenza rialzista di fondo.

Il Ftse Mib è tornato a premere sui recenti minimi in area 25.000: c'è il rischio di approfondimenti ribassisti nel breve?

Lo scenario di breve è debole per il Ftse Mib e l’eventuale cedimento dei supporti in area 25mila potrebbe riaccendere le pressioni ribassiste e spingere i prezzi dell’indice a scendere in direzione del sostegno strategico di medio/lungo termine posizionato a 23.936 punti.

Il mantenimento al di sopra di tale supporto è fondamentale per mantenere invariata l’impostazione tecnica di medio/lungo periodo.

Segnali positivi per il Ftse Mib arriveranno invece con una perentoria vittoria al di sopra dei 25.575 punti, picco del 28 giugno e area di transito della media mobile a 20 giorni.

Sopra i 25.575 punti possibile un nuovo attacco ai massimi in area 25.924.

ENI e Saipem faticano ad inviare segnali positivi convincenti malgrado un petrolio sui massimi. Cosa può consigliarci per questi due titoli?

Tra i due titoli preferiamo l’impostazione tecnica di Eni rispetto a quella di Saipem.

ENI ha mostrato qualche debolezza, ma se riuscisse a superare le resistenze situate in area 10,60-10,65 euro (picchi testati il 28 giugno, il 18 maggio e il 31 marzo) si potrebbero creare i presupposti per un allungo in direzione dei top annuali a 10,83 euro.

Sopra i 10,83 euro via libera ad un movimento rialzista ben più ambizioso, con target long ipotizzabili a 11 e 11,50 euro. Segnali negativi sotto 10 euro.

Per Saipem il discorso è ben diverso. I prezzi del gruppo dopo i rialzi di maggio e inizio giugno sono tornati a scendere notevolmente fino sul supporto a 2 euro.

L’eventuale cedimento di tale sostegno potrebbe gettare le basi per una estensione della discesa in direzione dello strategico supporto a 1,87 euro, ultimo appiglio utile per scongiurare una caduta ben più rovinosa.

Indicazioni positive giungeranno solamente sopra 2,20 euro, preludio per un allungo verso i 2,30 euro.

L'euro-dollaro è tornato sui minimi già testati di recente: nuovi affondi all'orizzonte?

La debolezza dell’euro-dollaro è legata alle attese sulle prossime azioni delle rispettive banche accomodanti. La Banca Centrale Europea resterà accomodante per lunghissimo tempo, la Federal Reserve potrebbe presto iniziare a normalizzare la politica monetaria.

Manteniamo le nostre prospettive grafiche ribassiste sull’euro-dollaro. In caso di cedimento del supporto di 1,18 sarà possibile assistere a una discesa verso il prossimo sostegno posizionato a 1,1704, bottom annuali.

Tali aspettative grafiche incomincerebbero a vacillare solamente con il superamento di 1,1942 e sarebbero annullate con una perentoria vittoria al di sopra della resistenza a 1,1986.