Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Filippo Diodovich, strategist di IG, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e sulle prospettive nel breve.
I mercati azionari provano a risalire la china dopo i recenti accadimenti legati alla crisi delle banche. Quali i possibili scenari ora?
Al momento sembra passata la paura degli investitori sulla crisi bancaria. La caduta di Deutsche Bank dello scorso venerdì, legata ai movimenti dei prezzi dei CDS e non a deludenti fondamentali, è stata transitoria e i corsi della banca tedesca sono tornati sui valori di sette giorni fa.
Mercati azionari: quali scenari?
Crediamo tuttavia che in Europa le banche siano in uno stato di salute molto migliore rispetto a quelle statunitensi.
Ci aspettiamo soprattutto dagli Stati Uniti ulteriori turbolenze nel corso dell’anno. Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank non saranno dei casi isolati.
Nel breve sui mercati si tornerà a guardare alle banche centrali e ai dati macroeconomici che guideranno le azioni degli istituti centrali.
In particolare l’inflazione nei prossimi mesi sarà determinante per capire i prossimi scenari.
Una inflazione elevata potrebbe costringere le banche centrali a mantenere un posizionamento ancora restrittivo, causando problemi alla stabilità finanziaria e provocando nuovi ribassi nel medio termine.
Nel breve ci aspettiamo nuovi rialzi soprattutto in Europa, ma nel medio periodo è molto probabile che possa ripartire una nuova fase correttiva.
Le attese sul Ftse Mib
Il Ftse Mib ha recuperato con decisione dai minimi toccati di recente. C’è spazio per ulteriori rimbalzi nel breve?
Da un punto di vista tecnico il superamento della resistenza in area 26.875 è stato indubbiamente un segnale positivo per le prospettive grafiche di breve del Ftse Mib.
A nostro avviso servrà un’ulteriore conferma data dalla vittoria sui massimi del 13 marzo a 27.410 punti per creare i presupposti per poter allungare in direzione dei picchi annuali a 28mila punti.
Tali prospettive incomincerebbero a vacillare con il cedimento del sostegno a 26mila punti e sarebbero del tutto annullate con il break-out ribassista dei supporto strategico in area 25mila punti.
Meglio ENI o Saipem?
Alla luce dei recenti movimenti del petrolio, quali indicazioni operative ci può fornire per due titoli oil come ENI e Saipem?
Il petrolio ha recuperato tanto terreno dai minimi di metà marzo, con il WTI Light Crude risalito quasi a 74 dollari al barile.
Anche ENI e Saipem da lunedì 20 marzo sono tornate a evidenziare rialzi dopo un deludente inizio di marzo: per ENI in particolare il periodo di correzione è iniziato da metà febbraio.
Al momento l’impostazione tecnica migliore a nostro avviso è quella di Saipem.
Crediamo che l’eventuale superamento di 1,41 euro possa essere la condizione per spingere i prezzi verso 1,55 e 1,60 euro. Supporto significativo di breve a 1,2825 euro.
Per ENI concrete indicazioni positive solamente sopra 13,60 euro, per poter allungare in direzione di obiettivi long ipotizzabili a 14,56 e 15 euro.
Un eventuale acquisto del titolo andrà corredato da uno stop loss a 12,43 euro.
Strategie sull’euro-dollaro
L’euro-dollaro continua a mostrare una certa forza. Si aspetta ulteriori apprezzamenti nelle prossime sedute?
L’euro/dollaro si è fermato 3 volte nelle ultime sessioni sulla resistenza in area 1,0930.
Una perentoria vittoria al di sopra di tale riferimento tecnico darà la forza alle quotazioni per allungare in direzione di target posizionati a 1,1033, picco del 2 febbraio.
Segnali di debolezza giungeranno per l’euro-dollaro, invece, con il cedimento di 1,08.