Ftse Mib: ribassi in arrivo. ENI, Saipem e Stellantis buy?

Per il Ftse Mib non ci sono più i presupposti per continuare a salire oltre le prossime resistenze: e ora? La view di Fabrizio Brasili.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Il Ftse Mib ha continuato a salire nelle ultime sedute, riportandosi sopra area 24.000. Si aspetta ulteriori progressi nel breve?

Noi pensiamo che non ci siano i presupposti per continuare a recuperare oltre le resistenze, prima vecchi supporti, dei 24.200/24.300 punti, che il Ftse Mib peraltro già più volte e con molta fatica ha tentato di superare.

Anche il future sul Ftse Mib con scadenza giugno, depurato dalle cedole di aprile e maggio, sta facendo molta fatica a superare le resistenze dei 23.800/23.900 punti.

L'idea è che il future sia più propenso a portarsi, in prima battuta poco sopra  i 23.000 punti, per poi flirtare fra i 22.800/22.900 e i 23.200/23.300 punti.

Di conseguenza vediamo, almeno per la settimana in corso, il raggiungimento di questi ultimi livelli, con il Ftse Mib fra i 23.200/23.300 e i 23.800/23.900 punti.

Le nubi di una nuova ed inevitabile recrudescenza dei contagi di Omicron, già palpabili, ma oscurati da 3-4 settimane dalle tragiche notizie provenienti dal conflitto Russia-Ucraina, prenderanno il sopravvento, anche a livello mediatico.

Ormai infatti è scontato che, anche in presenza di una pace armata, pur lunga e complicata, ci saranno inevitabili, dolorosi e pesanti strascichi in tutto l'emisfero settentrionale e non solo.

Non escludiamo quindi un ritorno del Ftse Mib sui 22.500/22.600 punti, livello già da noi indicato lo scorso anno come fase terminale di un lungo processo di "sgonfiamento" dai livelli raggiunti sia negli USA che in Europa.

ENI e Saipem continua a seguire percorsi diversi a Piazza Affari. Quali le attese per questi due titoli?

ENI non segue più l'andamento del petrolio, ritornato ben sopra i 100 dollari il barile, dopo aver ritracciato fino ai 95/98 dollari, dai 130 dollari toccati nell'intraday di recente.

Nel caso di ENI non è piaciuto il planning fino al 2025 ed il relativo dividendo.

Meglio attendere uno storno  più deciso dei mercati, ma soprattutto un ritorno del petrolio sotto i 100 dollari, per iniziare un accumulo graduale di ENI in area 10,50/11 euro, ma coperto da vendita contemporanea di opzioni call giugno-settembre 12/12,50 e put 10,50/10.

Per Saipem solo un buy speculativo in area accumulo a 0,95 euro, con acquisto di call giugno e vendita a 1,05/1,10.

Stellantis e Ferrari offrono interessanti spunti sui livelli attuali? Quali consigli operativi ci può fornire per entrambi?

Più dinamica Stellantis che Ferrari. La prima può già essere inizialmente accumulata leggermente fra 13,50/13,60 e 14,20/14,30 euro.Attendere poi un rimbalzo prima di vendere, ma solo la call giugno in area 16.

Ferrari ormai rimarrà confinata nel range compreso tra 165/170 e 185/190 euro ed è difficile per i meno esperti seguire questo particolare titolo, metà automotive e metà lusso.

Non essendo peraltro molto liquida come opzioni, preferiamo consigliare di non acquistarlo per chi non le possiede e di mantenerle in caso contrario.

Il petrolio è tornato a salire dopo la forte correzione partita dai recenti top in area 130 dollari. Quali le attese ora? Cosa può dirci invece dell’oro?

Del petrolio abbiamo già accennato parlando prima di ENI e Saipem. Comunque oscillerà ancora fortemente, e con spread allargati fra  WTI e Brent, fra 92/95 e 105/110 dollari.

Difficilmente ritornerà sui massimi segnalati precedentemente a 130 dollari.

Per l'oro si ritornerà sempre sotto la parete superiore del range 1.850/1.950 dollari, anche con episodiche improvvise fiammate oltre i 2.000 dollari, come avvenuto recentemente.

Un po' meglio l'argento ed altri metalli utilizzati per usi industriali, come Platino e Palladio, questi ultimi solo per pura speculazione di mani super esperte, ed in caso di ripresa della produzione industriale.