Ftse Mib: possibile una ripresa. ENI, Saipem e Tenaris buy?

Il Ftse Mib nel breve potrebbe tentare un rimbalzo, ma per un recupero di lunga durata servirà ben altro. La view di Walid Koudmani.

Di seguito riportiamo l’intervista a Walid Koudmani, Chief Market Analyst di XTB, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

I mercati azionari stanno mostrando non poco nervosismo in quest’ultimo periodo. Quali i possibili scenari nel breve?

I mercati sono stati molto più sensibili generalmente negli ultimi tempi a causa di una serie di eventi geopolitici e previsioni economiche preoccupanti.

Tra la ripresa post covid e il conflitto Russia-Ucraina, i problemi di offerta continuano ad aumentare e stanno portando a pressioni sui prezzi di molte materie prime, incluse quelle fondamentali come il petrolio e il gas naturale.

Inoltre, la politica incerta delle banche centrali sta spaventando molti investitori e cambiando il sentiment nei confronti di molti aspetti, particolarmente quelli più rischiosi.

Ci sono vari potenziali scenari nel breve termine che potrebbero diventare una realtà e dipenderanno molto dalla risposta dei governi e delle banche centrali.

La possibilità di una recessione o stagflazione nelle economie sviluppate sta diventando sempre più probabile, date le scarse aspettative guidate da costi sempre più elevati e consumatori sempre più in difficoltà.

Tuttavia, un miglioramento della situazione geopolitica, e di quella pandemica in Cina, potrebbe sollevare gli umori e portare a una stabilizzazione dei prezzi che potrebbe a sua volta dare la spinta necessaria alla ripresa economica.

A Piazza Affari il Ftse Mib continua a gravitare intorno all’area dei 24.000 punti. Si aspettano ulteriori recuperi nel breve?

L’economia italiana è particolarmente vulnerabile in questo momento data la sua dipendenza dalle politiche monetarie europee e l’impatto diretto che sta avendo il conflitto russia-ucraina sui prezzi delle materie prime energetiche che hanno un effetto a catena sul resto dei settori.

Il sentimento degli investitori sta peggiorando significativamente nei confronti di asset rischiosi come le azioni, non solo a causa della situazione globale ma anche del fatto che tutti questi costi aggiuntivi e le prospettive di una politica monetaria più aggressiva portano meno liquidata nei mercati che può essere investita.

Sebbene una breve ripresa per il Ftse Mib resti possibile nel breve termine, per un recupero di lunga durata sarà necessario un cambiamento della situazione globale su vari livelli.

ENI, Saipem e Tenaris restano sotto la lente sulla scia dei recenti movimenti del petrolio. Quali strategie ci può suggerire per questi tre titoli?

In ogni scenario economico ci sono sempre dei vincitori e dei perdenti che vengono determinati generalmente dal flusso della liquidità degli investitori.

In questo scenario che stiamo vivendo attualmente e che sembra possa estendersi nel prossimo futuro, il settore energetico è uno dei principali vincitori data la possibilità di shock di offerta su varie materie prime energetiche come petrolio e gas naturale.

Queste compagnie del settore tendono ad avere quasi un controllo assoluto sulla distribuzione di queste risorse e di conseguenza beneficiano dell’aumento del prezzo di esse.

Da un punto di vista operativo, restano scelte attraenti per gli investitori che ritengono che questa situazione possa continuare poiché un aumento dei prezzi delle risorse energetiche si potrebbe tradurre in un aumento dei profitti di queste compagnie come abbiamo visto nell’ultimo periodo.

L’euro-dollaro resta schiacciato sui minimi di periodo. C’è il rischio di ulteriori cali nel breve?

La coppia euro-dollaro si trova in difficoltà a causa di una serie di fattori geopolitici e macroeconomici e la probabilità che questi cambino nel breve termine sono basse.

Fondamentalmente il problema principale è che la banca centrale europea ha le mani legate dato l’impatto del conflitto Russia-Ucraina e non può permettersi di cambiare la politica monetaria e fiscale in un momento del genere, dato che rischierebbe di danneggiare ulteriormente la ripresa economica dell’Europa.

Dall’altro lato però abbiamo una Fed che ha già dichiarato il suo intento di essere aggressiva e di raggiungere un obiettivo di tassi entro la fine di quest’anno in modo da stabilizzare l’inflazione.

Di conseguenza abbiamo uno scenario in cui l’euro potrebbe rimanere sotto pressione fino a quando la BCE non riuscirà ad attuare il suo piano di aumento dei tassi o a meno che non vediamo una Fed più accomodante e che cerca di combattere i potenziali problemi di scambio che potrebbero emergere da unieuro ancora più debole.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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