Ftse Mib: settembre sarà difficile. I titoli in e out

Il Ftse Mib è in un ampio trading range, all’interno del quale potrebbe rimanere ancora. La view di Davide Biocchi.

ftse mib settembre

Di seguito riportiamo l'intervista al trader Davide Biocchi, al quale abbiamo rivolto delle domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib è tornato indietro dopo aver tentato un allungo verso area 29.000. Quali le attese per le prossime sedute?

Nel mese di agosto il Ftse Mib è sceso un po’ e ora ha recuperato circa metà delle perdite e se si guarda il grafico del nostro indice e quello dei listini americani, ci si accorge che a Wall Street c’è più brio.

Questo perché gli Stati Uniti hanno un’economia più resiliente al rallentamento e hanno storie e titoli da cavalcare più significativi.

Ci sono titoli che hanno pochi debiti come Apple e altri colossi, oppure società come Nvidia che hanno P/E molto alti che continuano però a raddoppiare il fatturato.

Sull’opposta sponda dell’Atlantico ci sono quindi tema veri, solidi, mentre in Italia abbiamo un alto costo del debito e quindi le utility sono un po’ gravate da ciò.

Le banche dovranno fare i conti con una serie di difficoltà, non da ultima la tassa sugli extraprofitti voluta dal Governo.

Sulla nostra Borsa rimane quindi il settore petrolio che sta vivendo un buon momento con temi come ENI, Saipem e Tenaris che si confermano interessanti.

Per il resto ci sono titoli che nicchiano, perché non ci sono motivi né per salire né per scendere.

Ftse Mib: nuovi massimi o si torna giù?

Quanto al Ftse Mib, la mia idea è che i massimi dell’anno in area 29.750 sono una resistenza forte, mentre il supporto lo possiamo individuare in area 27.500.

Fino a quando l’indice rimarrà all’interno del range 27.500/29.750-30.000 punti, difficilmente avremo sorprese, con possibili movimenti in laterale tra questi due estremi.

Ricordo che settembre è storicamente un mese molto ambiguo e difficile per i mercati, così come c’è il rally di Natale in tardo autunno.

Vedo di nuovo gli Stati Uniti meglio impostati dell’Europa e prima o poi ciò si rifletterà sui mercati.

Da notare che rispetto al recente passato, è la capacità di reagire dal minimo che sta cambiando un po’ in peggio per i listini azionari, incluso il Ftse Mib.

I titoli da preferire e da evitare

Quali sono i titoli che offrono spunti interessanti sui livelli attuali di prezzo e quali invece quelli da evitare ora?

Guarderei a ENI che potrebbe andare a fare un test della parte alta del suo range, con un allungo verso i 15 euro, previo superamento dei 14,7 euro,

Per Saipem segnalo lo spartiacque in area 1,5 euro e il titolo deve consolidare al di sopra di tale soglia.

Se riuscirà a farlo potrà salire ancora, ma c’è da dire che il petrolio è salito decisamente, ma Saipem non ce la sta facendo, motivo per cui preferisco.

Potrebbe recuperare ancora un po’ Tenaris che dopo essere sceso ha avuto una bella reazione, ma deve fare i conti ora con un po’ di livelli ostici.

Starei lontano dalle banche per tutti i motivi di cui abbiamo parlato più volte nelle ultime interviste.

Alla larga anche dalle utility perché si tratta di società che lavorano a debito e con i tassi alti hanno indubbiamente degli svantaggi notevoli.

Focus su Telecom Italia

Telecom Italia ieri si è spinto oltre quota 0,3 euro. Ci sono le condizioni per ulteriori rialzi nel breve?

Telecom Italia ha una storia tutta sua e ora è tornato sotto la lente sulla scia delle ultime novità riguardanti l’ingresso del MEF nella partita della rete.

Ormai da più di due anni si parla di questo tema e si continua a non capire dove si va veramente, ma più si avvicina il redde rationem e più Telecom Italia attrae.

Sopra 0,3 euro il titolo ha spazio per salire fino a 0,33 euro in prima battuta e poi in direzione di quota 0,36/0,37 euro.