Ftse Mib: calo durerà. ENI, Tenaris e Stellantis, che fare?

Il Ftse Mib è destinato a toccare target ribassisti più profondi sia nel breve che nel merio periodo. L'analisi di Fabrizio Brasili.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all’indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it

Il Ftse Mib si è riportato poco sopra area 22.000 in chiusura di ottava. C’è spazio per nuovi recuperi?

Altro ed ennesimo recupero del Ftse Mib, frazionalmente sotto i 22.200/22.300 punti, con il solo contributo di 3/4 blue chip, come Intesa Sanpaolo, Generali, Stellantis ed Eni.

Da segnalare che il tutto è avvenuto con la pesantezza della solita Saipem, che prima e durante lo scellerato e diluitivo aumento di capitale, e in seguito all’accorpamento delle azioni ha ulteriormente perso di valore, passando da 50 euro a poco sopra 22 euro.

Pensiamo che il Ftse Mib debba a brevissimo termine ritornare quantomeno sui 21.200/21.300 punti, ed oscillare nel breve fra i 20.500/20.600 e i 22.500/22.600 punti.

Per il medio termine, perdurando ed aggravandosi lo stato pandemico, economico e ociale dovuto al lungo conflitto in corso, possiamo solo pensare ad un superamento al ribasso da parte del Ftse Mib dei supporti a 20.500/20.600 punti.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di ENI e Tenaris e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Di ENI possiamo solo dire che, controllando Saipem, anche ovviamente per la lunga ed ennesima ristrutturazione, oltre che per il rilancio e l’aumento di capitale, in corso, non potrà che patirne, indipendentemente dalla quotazione del Petrolio.

Il nostro suggerimento era e rimane quello di iniziare ad accumulare ENI a “piramide rovesciata”, fin da quota 11,50 euro, peraltro già toccata proprio nell’ ultima seduta della settimana scorsa, oscillando fra 11,20 ed 11,70.

La parte più importante di detto lento accumulo  potrebbe essere anche quella fra i 9,50 e 10,50 euro.

Per Tenaris, pur essendo molto più speculativo di ENI, e molto distante dai minimi e massimi degli ultimi 12 mesi posti rispettivamente a 8 e 16 euro, si potrà essere più aggressivi e concentrare gli acquisti, pur sempre limitati, in un’area posta fra 10,50 e 11 euro.

Qual è la sua view su due industriali come Stellantis e Leonardo? Quali indicazioni ci può fornire?

Due titoli completamente diversi, soprattutto come approccio all’acquisto e al trading!

Per Stellantis pare resistere il supporto importantissimo posto in area 12,20/12,30 euro, ma un acquisto va iniziato, sempre a piccole dosi ed a crescere, mano a mano che si dovesse scendere, sugli 11,80/11,90 euro, con rottura confermata in chiusura di seduta dei supporti appena descritti.

Consigliamo la copertura con la vendita di opzioni Call e per i più audaci ed esperti anche con vendita di Put.

Per Leonardo invece, che pur aveva tentato un superamento dei 10,50 euro, e raddoppiato di fatto la sua quotazione dai 5/5,50 euro degli ultimi 12 mesi, per poi ritornare a 9,50 euro, propendiamo per non intervenire in questa fase di prezzi molto tirata.

Suggeriamo di attendere e se mai fossimo con il titolo in portafoglio consigliamo di alleggerire di molto o di uscirne completamente.

Il petrolio ha ritracciato dai top e ha perso terreno anche l’oro. Qual è la sua view su queste due commodity?

Vediamo il petrolio, nonostante la forte correlazione con il dollaro, più da vendere che da acquistare ai prezzi attuali.Tanto più che lo spread fra WTI e Brent sta ritornando su livelli anche superiori ai 5/6 dollari, dopo essere stato anche di 1 dollaro e per qualche seduta anche appaiati nella quotazione.

Viste le grandi incertezze che sono presenti su questi due assett, siamo propensi a suggerire di uscire dal petrolio sui 109/110 dollari, meglio con il cambio euro-dollaro sulla resistenza di 1,08.

Poca correlazione invece con l’oro, che dovrebbe restare sulla mediana dei 1.850 dollari e restando a lungo, nel mini range 1.800/1.900 dollari e in quello più ampio di 1.700/2.100 dollari, livelli già toccati  negli ultimi 12 mesi.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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