Ftse Mib: rialzo o crollo con la Fed? ENI, Enel e Tenaris buy?

Il Ftse Mib potrebbe dare vita a un forte movimento dopo le parole di Powell domani: cosa aspettarsi? La view di Davide Biocchi.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib si mostra cauto alla vigilia della Fed. Quali i possibili scenari nelle prossime sedute?

Premetto che è difficile parlare di azioni il giorno pima del verdetto della Fed sui tassi di interesse.

Ci siamo messi alle spalle le scadenze tecniche di settembre che non sono le più importanti tra le quattro dell’anno, ma che hanno comunque messo in luce tutti i limiti di mercati che quando si arriva a un certo punto non sono liberi di fluttuare.

La loro fluttuazione dipende non tanto da quello che vorrebbero fare gli attori, quando da quello che devono fare per proteggere le loro posizioni in opzioni e via dicendo.

Ora andiamo verso le scadenze di dicembre che, oltre che trimestrali, sono anche semestrali e annuali, ma prima di arrivare lì abbiamo un periodo in cui il mercato sarà libero di fluttuare.

Subito ci sarà l’appuntamento con la Fed da cui arriveranno indicazioni che potrebbero rivelarsi importanti per i mercati.  

Ormai vale zero la probabilità di un rialzo dei tassi dello 0,5%, mentre il consensus è per l’82% sullo 0,75% e solo il 18% è per un incremento dell’1%.

Credo che un aumento dello 0,75% sia più possibile e che sia anche l’elemento più negativo per i mercati. Penso che quando la Fed alzerà i tassi dell’1%, questo potrebbe indicare che è vicina la fine dei rialzi, quindi sarebbe come chiedere un ultimo sforzo ai mercati. 

Parlando di Piazza Affari, per il Ftse Mib abbiamo un importante supporto in area 21.200, testato e validato in più occasioni.

Sarà il sostegno destinato a rimanere il più rilevante, nel senso che se l’indice dovesse scendere al di sotto dei 21.200 punti io la vedrei meglio, mentre sarà decisamente meglio se il livello terrà.

E’ più facile che il mercato salga se la Fed dovesse alzare i tassi dell’1%, per il principio di cui ho parlato prima, mentre con un incremento dello 0,75% tutto è rimandato di mezz’ora, visto che a quel punto dipenderà dalle parole del presidente Powell nella consueta conferenza stampa.

E’ lì che si giocherà la partita del mercato, visto che da lì potremo vedere un rimbalzo o un’accelerazione del ribasso a seconda di come andranno le cose.

La partita sarà soprattutto sulle obbligazioni, perchè fino a quando non si trova un rendimento veramente in grado di stimolare il mercato, non sarà possibile stimare dove potrà andare a parare l’azionario.  

Ci sono dei titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase di mercato?

A Piazza Affari gli unici titoli degni di nota sono i bancari che stanno sostenendo questa strana resilienza del mercato, in cui nessuno sembra capire come mai, a fronte di una vittoria quasi scontata della destra alle prossime elezioni, non ci sia una reazione negativa.

La questione è che la destra di oggi esprime in campagna elettorale un’opposizione di tutt’altra pasta rispetto alla posizione contro l’Europa portata avanti dal Movimento 5 Stelle o dalla Lega di Salvini in passato.

Se guardiamo il grafico dei bancari, uno di quelli che spicca più di tutti è quello di Banco BPM. Unicredit è stato respinto dagli 11 euro e Intesa Sanpaolo dall’ara intono a 1,94 euro.

Banco BPM è alle prese con la resistenza a 2,9 euro, ma ha un grafico che racconta da solo che è migliore nell’impostazione. Ancora meglio forse Bper Banca che se dovesse superare quota 1,71 euro avrà spazio per salire.    

Cosa può dirci di ENI e Tenaris?

ENI sta scendendo, ma non sta crollando, e potrebbe avere uno spunto di reazione, ma al momento non lo valuterei, piuttosto lo considererei a lungo raggio.

Non mi dispiace Tenaris che però sotto i 13 euro vedrebbe mutare radicalmente lo scenario attuale.

Qual è la sua view su Enel e quali strategie ci può suggerire?

Enel non è una delle società che realizza gli extra-profitti: il titolo ha disegnato un bel doppio minimo intorno ad area 4,6 euro, ma dovrebbe trovare quel boost per andare stabilmente sopra i 5 euro per piacere. Credo che il titolo stia consolidando tra i 4,6 e i 5,1 euro e sopra quest’ultimo livello a me piacerà.    

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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