Ftse Mib: brutto segnale, e ora? Occhio a ENI e Stellantis

Il Ftse Mib ha rotto un importante livello di prezzo, aprendo le porte a uno scenario pesante. La view di Davide Biocchi.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib sta provando a riposizionarsi sopra i 23.000 punti dopo l’affondo di ieri. Quali le attese nel breve?

Vedo il future sul Ftse Mib tra i 23.000 e i 25.000 punti, quindi la rottura confermata del supporto è davvero molto pericolosa.

Con chiusure sotto i 22.800 punti si avrà indubbiamente un brutto segnale, fermo restando che la guida resta Wall Street.

Già l’S&P500 sotto i 4.100 punti è pericoloso e ancor più sotto i 4.000 punti, quindi massima attenzione, perchè un abbandono di questa soglia sarà davvero drammatico.

L’unico settore azionario che funziona in questo momento negli Stati Uniti è quello dei titoli che pagano forti dividendi, quindi soprattutto il comparto oil&gas.

Prendendo una mappa di come stanno andando i titoli americani, ci si accorge  che l’unico settore comprato nell’ultimo mese è stato proprio quello oil&gas.

Anche a Piazza Affari ci sono diversi titoli importanti che devono ancora pagare il dividendo, si pensa a Intesa Sanpaolo o Azimut, ma in questo momento mi sembra che non ci siano titoli con grafici su cui puntare tranne pochissimi nomi.

Questo perchè l’Europa, oltre agli Stati Uniti, avrà le ripercussioni della guerra e in più abbiamo la BCE che resta al palo, quindi la situazione del Vecchio Continente è decisamente più complicata di quella degli Stati Uniti.

In generale non stiamo assistendo a vendite da panico sui mercati, ma ad un’uscita ordinata dal mercato da parte di chi sta facendo lentamente lo switch dall’azionario all’obbligazionario.

Quello in atto è un travaso e personalmente in questo momento non vedo ingredienti per un rimbalzo, perchè servirebbe una svolta di tutti quelli elementi che non si concateneranno facilmente tra loro se non finirà la guerra.

A Piazza Affari ci sono dei titoli che salverebbe ora?

Guarderei in primis a ENI che con chiusure sopra i 13,8 euro diventerebbe interessante e potrebbe muoversi al rialzo. Da tenere presente che il titolo ha un grafico fatto di due massimi decrescenti negativi.

Il grafico più bello è quello di Tenaris che però comprerei sopra i 15,3 euro, quindi su un nuovo massimo relativo.

Cosa può dirci di Leonardo che sta faticando a mantenersi sopra i 10 euro?

Leonardo potrebbe essere interessante sopra i 10,3 euro perchè darebbe una bella prova di forza.

Per trovare un target al rialzo bisognerebbe salire indietro nel tempo di diversi anni, ma potrebbe essere un obiettivo intermedio quota 10,8 euro, mentre l’ostacolo più forte è a 11,7 euro, ma Leonardo dovrà trovare grande forza per riuscire a spingersi fin lì.

Stellantis sotto quota 13 euro lo ritiene appetibile?

In un mercato italiano che ha visto le vendite calare del 33% ad aprile, ha fatto ancora peggio Stellantis con una flessione del 41%.

Il titolo è arrivato a 12 euro, livello molto importante, e da lì ha rimbalzato, ma personalmente non riesco a comprare Stellantis che viene da un trend discendente.

In area 12 euro il titolo ha avviato un recupero dopo aver trovato un supporto, ma non ha ancora inviato un segnale di forza che potrebbe arrivare sopra i 13,5 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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