Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Paciello Trading Academy, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.
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Il Ftse Mib sta rifiatando dopo aver allungato verso area 25.500. Meglio tirare i remi in barca ora?
Per il momento quella che vedo sul Ftse Mib è una pausa dovuta a delle prese di beneficio e io per primo ieri sui top di seduta ho liquidato le mie posizioni.
Questo non perché tremo crolli o disastri, ma in quanto il Ftse Mib ha raggiunto area 25.500, dove già in passato si è fermato più volte, quindi si tratta di una resistenza statica.
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Credo che questa sia un po’ un’area in cui possono partire delle prese di beneficio, e di fatto sta già accadendo, ma ciò non dovrebbe modificare lo scenario complessivo che mi sembra ancora orientato verso l’alto.
Ftse Mib verso correzione di breve
Magari assisteremo a una correzione del Ftse Mib abbastanza morbida verso zona 24.500/24.600, dove transita il primo supporto dinamico.
Se l’indice correggerà verso tale soglia e riuscirà a recuperare forza relativa, superando anche i 25.500 punti, a quel punto si aprirà uno scenario ancora molto aggressivo al rialzo verso area 27.000.
Nel breve-medio periodo vedo per il Ftse Mib una moderata correzione che vada a cercare delle aree di supporto dinamico più conveniente per gli operatori, visto che siamo in forte ipercomprato e non c’è onestamente grande convenienza a investire in questo momento, con i prezzi già abbastanza elevati.
L’analisi di ENI e Saipem
Cosa può dirci in merito al recente andamento di ENI e Saipem e quali le attese nel breve?
Le quotazioni del petrolio mi sembrano abbastanza compresse verso il basso e ciò giustifica questo movimento di riacquisto in generale sull’energia e in particolare su ENI.
Questo titolo è inserito in un trend rialzista davvero ben consolidato che trae origine dal doppio minimo straordinario di settembre 2022.
Il titolo ha una proiezione di breve-medio periodo in area 14,6 euro, dove ha disegnato un doppio massimo relativo e che può essere considerato il punto di arrivo di quest fase rimbalzista davvero molto bella e consistente.
ENI, a differenza del Ftse Mib, non ha una situazione di ipercomprato di breve particolare e quindi compatibilmente con la tenuta del petrolio può salire fino ad area 14,6 euro.
Al ribasso prestare attenzione a un’eventuale quotazione di area 13,5 euro perché se avvenisse questo scenario rialzista sarebbe compromesso e bisognerebbe iniziare a ragionare sull’ipotesi di una correzione anche profonda.
Anche Saipem mi sembra ben orientato nella dinamica rialzista dopo le forti discese degli ultimi tempi.
Il movimento però appare un po’ stanco, perché vedo un forte ipercomprato di breve e una divergenza ribassista abbastanza ben definita.
Credo che il titolo possa correggere verso zona 1,165 euro, dove incontrerà il primo supporto dinamico. In caso di cedimento dello stesso, presterei attenzione a un’eventuale prosecuzione della discesa verso 0,967/0,97 euro.
Fino a quando Saipem rimarrà sopra il supporto dinamico, non ci sarà motivo di avere particolari timori e varrà quanto detto su ENI, cioè se il petrolio tiene, anche Saipem continuerà nella sua fase ascendente e tenderà a stabilizzare il suo recupero.
Non vedo convenienza a intervenire adesso sul titolo: a mio parere chi è ancora in posizione su Piazza Affari, sta cavalcando operazioni nate su prezzi più convenienti e non ha intenzione di aprire posizioni adesso.
La view su Unicredit e Intesa Sanpaolo
Qual è la sua view sui due big del settore bancario, Unicredit e Intesa Sanpaolo?
Intesa Sanpaolo, al pari dell’intero settore bancario, è stato protagonista di uno straordinario recupero negli ultimi mesi, grazie alla spinta dei tassi al rialzo.
Si nota ora un forte ipercomprato di breve, quindi sembrano emergere segnali di potenziale pericolosità/stanchezza.
E’ pur vero che ieri alcuni membri della Fed hanno ribadito che c’è ancora una discreta propensione a tenere alti i tassi e questo dovrebbe dare dei benefici al sistema.
Su Intesa Sanpaolo mi aspetto una piccola correzione fisiologica verso i 2,15 euro e quando si testerà quel livello si dovranno fare le opportune valutazioni.
Per Unicredit ho un po’ di propensione allo short selling dopo che il titolo ha fatto il lavoro più interessante al rialzo tra le blue chip negli ultimi mesi.
Unicredit mi sembra abbia raggiunto una soglia di prezzo a 14,8 euro molto significativa dal punto di vista dell’analisi tecnica.
Questo è un pull-back di una vecchia trendline rialzista in essere dal 2022 e mi sembra che il mercato abbia visto questa soglia, visto che tra ieri e oggi sono scattate delle vendite.
Qualcuno sta provando a far scattare un piccolo short selling e non escludo di farlo anche io, ma per ora non sono in posizione.
Qualora la correzione dovesse diventare un po’ più aggressiva mi aspetto una decelerazione di Unicredit verso i 13,5 euro, dove proverò a comprare.
Nel breve quindi non vedo opportunità, ma su un’eventuale correzione starei attento e cercherei di catturarla, segnalando che 13k5 euro sembra un’area dove allertarsi.
