Ftse Mib: rischioso entrare ora? ENI e Tenaris, buy o sell?

Il Ftse Mib non mostra alcun segnale di indebolimento e pare orientato a salire ancora.

Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Paciello Trading Academy, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.

Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.

Il Ftse Mib si sta avvicinando progressivamente all’area dei 28.000. C’è ancora spazio al rialzo o la salita è agli sgoccioli?

Come già detto nelle precedenti interviste, il mercato è straordinariamente orientato al rialzo, ma al contempo palesa una dinamica di ipercomprato di breve abbastanza evidente.

Ftse Mib verso i top del 2022

E’ ovvio che dal punto di vista pratico non abbiamo alcun segnale di debolezza imminente, anzi c’è l’ipotesi che il Ftse Mib vada a rivedere i massimi del 2022 in zona 28.200, con estensione ulteriore verso area 28.500.

Bisogna però stare sempre attenti, perché se dovesse perdere la dinamica di ipercomprato attuale, la decelerazione potrebbe essere abbastanza violenta.

Per me il mercato rimane orientato al rialzo e per ora non intravedo segnali di indebolimento potenziale.

Pericolo solo in caso di discese del Ftse Mib sotto i 27.400 punti, visto che con la perdita di questa soglia sarà possibile osservare una decelerazione intensa con target a 26.600/26.500 punti, ma per ora non ci sono segnali in tal senso.

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Tenaris ed ENI sotto la lente

Tenaris oggi vola dopo i conti, mentre ENI oscilla intorno alla parità. Cosa può dirci di questi due titoli?

La dinamica di Tenaris è legata alla pubblicazione di numeri eccellenti che oggi danno al titolo un’evidente effervescente.

C’è da dire che Tenaris viaggia in rialzo da mesi, visto che sta salendo da ottobre scorso, e questo movimento non era collegato ai dati societari, ma allo stato di salute generale del sistema finanza Italia.

Bella l’accelerazione odierna del titolo che rompe a 17,4 euro i precedenti massimi relativi, entrando velocemente in ipercomprato.

Il balzo odierno può essere festeggiato probabilmente solo da chi era già in posizione, mentre chi è fuori potrebbe rischiare un po’ troppo a entrare ora.

Non me la sento quindi di chiamare un long adesso, ma a chi era già in posizione consiglio di mantenere Tenaris, perchè fino a quando non scenderà al di sotto dei 15 euro non si avrà alcun segnale di potenziale indebolimento.

Difficile dare dei target in presenza di nuovi massimi quasi storici, ma possiamo dire che i livelli successivi sono abbondantemente sopra i 18 euro.

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Anche ENI si è comportato molto bene, ma non sfugge che con il massimo segnato a 14,9 euro ha raggiunto il precedente top di febbraio 2022.

Siamo quindi in presenza di un doppio massimo perfetto, allineato, quindi nessuno compra sotto una resistenza di questo tipo.

Se ci fosse un superamento di area 15 euro, si aprirebbe scenari di accelerazione nuovi, ma per ora non entrerei su ENI.

In caso di correzione verso i 14,5/14,4 euro, sul supporto dominante al rialzo si potrà fare una valutazione di un nuovo ingresso long.

Sarà interessante vedere cosa succedere in area 14,5/14,4 euro, perché se la correzione sarà molto contenuta, questo potrebbe essere propedeutico a un nuovo lungo, ma attenzione perché sotto i 14,3 euro ENI rischierà un forte ribasso.

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L’analisi di Unicredit e Intesa Sanpaolo

Come valuta l’attuale impostazione di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Intesa Sanpaolo sale ancora e continua così il trend rialzista delle banche italiane.

Per questo titolo nel breve vedo la chiusura del gap-down aperto a marzo 2022 in zona 2,6 euro e sembra proprio che il mercato voglia andare a saggiare questo livello.

Fino a quando questo test non si concretizzerà, consiglio di mantenere posizioni rialziste.

Per chi lavora nel lungo termine, segnali di debolezza si avranno solo sotto i 2,35 euro, lontani per ora.

Su Intesa Sanpaolo consiglio in ogni caso prudenza perché l’ipercomprato è forte, ma sembra che il mercato voglia regalare ancora qualche altre piccola soddisfazione con il raggiungimento di quota 2,6 euro.

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Unicredit ieri ha fatto una micro-decelerazione molto precisa, andando a ritestare area 18,5 euro.

Da lì sono riapparsi timidamente i compratori e personalmente mantengo il long su Unicredit, ma qualora dovesse scendere sotto i 17,95/17,9 euro credo che sarà il casa di abbandonare le posizioni rialziste e di portare a casa i guadagni.

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Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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