Ftse Mib: correzione più dura ora? Meglio Banco BPM o Bper?

Il Ftse Mib è in fase correttiva e sarà da verificare ora se scenderà a rivedere o meno i minimi di marzo. La view di Stefano Sabetta.

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Di seguito riportiamo l'intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha avviato un movimento correttivo dopo il mancato superamento di area 25.000. Quali i possibili scenari ora?

Mercato italiano in fase correttiva corale con tutti i principali indici mondiali, ed in particolare modo al test di una zona supportiva molto importante.

Indice Ftse Mib e future sono appoggiati sulle quotazioni prepandemiche. Difficile ipotizzare fino a dove entrambi si potranno spingere vista la debolezza generalizzata sui mercati, ma sarà importante valutare la chiusura mensile e verificare se il Ftse Mib avrà voglia di andare a rivedere i minimi di marzo.

Occorrerà, inoltre, monitorare se verrà tenuta l’area compresa tra i 23.500 ed i 23.210 punti del futur sul Ftse Mib. Se questa zona dovesse cedere, ancora una volta l’ultimo baluardo sarà l’area supportiva compresa tra 22.200 ed i 21.500 punti.

Dopo l’allontanamento dai 25.000 punti, la zona di resistenza ora risulta essere compresa tra 24.160 e 24.500 punti.

Qualche indizio sulla possibile prosecuzione della fase correttiva ce la fornisce l’analisi dei listini americani, per i quali si può ipotizzare, con qualche giorno di anticipo sulla chiusura del mese, la creazione di una resistenza a 4.360 punti sull’S&P500 e a 14.200 punti sul Nasdaq, il cui recupero appare poco probabile per i prossimi giorni.

Analizzando sempre la volatilità, si osserva un nuovo ridossarsi sia dell’indice americano Vix che di quello europeo Vstoxx sul valore di 30.

Molti sono i fattori che concorrono alla creazione di tensione sui listini: in primis l’ulteriore avvicinamento dello yield americano a 10 anni attorno al valore del 3%, con il contestuale appiattimento delle curve a breve e lungo.

Paradossalmente, riteniamo che l’attuale situazione di sostenuta inflazione sia in un certo senso protettiva per i mercati azionari e che l’eventuale discesa sotto ai valori fisiologici possa comportare la creazione della convenienza allo switch azionario-obbligazionario ancora non attivo sui mercati.

Banco BPM continua a mostrare forza, diversamente da Bper Banca. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Certamente, sebbene la nostra view sia positiva per entrambe i titoli bancari, Banco BPM lascia intendere una maggiore preferenza da parte degli investitori.

Ritornato sotto i riflettori dopo l’interesse dimostrato da Credit Agricole, il titolo si trova all’interno di un’area di resistenza, ben visibile sul time frame trimestrale, compresa tra 2,94 e 3,58 euro.

L’attuale movimento sembra avere delle caratteristiche di accumulazione e la forza si evince anche dal recupero del gap da stacco dividendo del 19 aprile. Dal punto di vista dell’operatività, su Banco BPM è necessario attendere la chiusura della candela mensile prima di posizionarsi.

In particolare, si potrebbe provare un ingresso in breakout alla rottura del livello di 3,19 euro.

Da un punto di vista supportivo, i livelli sono abbastanza lontani. Tuttavia si potrebbe attendere un ritorno un 10% più sotto verso area 2,74 euro, con eventuale stop della posizione a 2,64 euro. Quest’ultimo scenario di storno appare, al momento, poco probabile.

Per quanto riguarda BPER Banca, situazione sicuramente più composta, ma anche con possibili meno spunti operativi.

Il titolo al momento non fornisce un chiaro intento direzionale. Nel mese di marzo un dato positivo è che il titolo abbia riassorbito il livello supportivo a 1,3640 euro ed è appunto importante che il titolo non lo invalidi nelle future fasi di debolezza.

Bper Banca molto probabilmente è in una fase di attesa di notizie che possano spingerlo nuovamente nel risiko bancario attualmente in atto, così come è avvenuto di recente per Banco BPM.

Dal punto di vista tecnico Bper Banca è in una fase di riassorbimento di volatilità durante il mese di marzo. Al momento consigliamo almeno di attendere che il titolo torni all’interno del trading range compreso tra 1,70 e 2,10 euro.

Generali e Unipol offrono spunti interessanti sugli attuali livelli di pezzo? Quali strategie seguire per i due titoli?

Molto interessanti entrambi i titoli per differenti motivazioni. Dopo la presa di posizione di Norges Bank a sostegno della lista Donnet, ritorna ad essere meno scontato lo scenario su Generali, che vede in vantaggio la posizione di Caltagirone.

Da un punto di vista di analisi tecnica, il titolo è su un’area supportiva molto importante.  Generali è all’interno di un supporto compreso tra 18,60 e 17,69 euro. Se il titolo dovesse perdere quest’area, allora tornerebbe nel trading range pluriennale che lo ha accompagnato dal 2009.

Un altro elemento da tenere in considerazione è che il titolo il 23 maggio staccherà una cedola del 6,18 annuale. Da lì sarà possibile vedere l’interesse degli istituzionali a prescindere dal valore cedolare.

Sarebbe un segno molto positivo se Generali chiudesse il mese di aprile sopra o almeno a ridosso del valore di 18,60 euro o, ancora meglio, dei 19 euro.

In ogni caso occorrerà valutare quanto il titolo abbia voglia di mettersi stabilmente sopra il rettangolo di congestione menzionato prima.

Una configurazione tecnica di questo tipo darebbe segno della volontà di dirigersi verso la zona di resistenza compresa tra 22,58 e 23,68 euro.

Altresì interessante è la configurazione tecnica di Unipol che si trova nella parte alta di un rettangolo da trading range pluriennale.

L’eventuale rottura con volumi dall’attuale livello di resistenza dei 5,50 euro, potrebbe proiettare il titolo verso un target di tutto rispetto a 9 euro, dove insiste una prima resistenza più importante.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Pur raccomandando prudenza in questi particolari frangenti di mercato, qualche situazione interessante è sempre presente.

Si consiglia di focalizzare la propria attenzione su tutti quei titoli ancora ben impostati. La nostra si concentra sul titolo Italgas, per il quale valuteremo l’ingresso sul supporto, ex resistenza, a 6,10 euro.