Di seguito riportiamo l’intervista realizzata ad Antonello Marceddu, trader indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, con una particolare attenzione rivolta a Piazza Affari.
Il Ftse Mib sta frenando un po’ dopo aver provato a superare quota 26.000 punti. Sono da mettere in conto nuovi ribassi?
Dopo averne parlato a lungo, finalmente il Ftse Mib ha colmato il famoso gap lasciato aperto a fine febbraio a un passo da quota 26.000 punti.
Al di sopra di tale soglia non ci sono altri gap se non prima di quello a ridosso dei 28.000 punti, aperto tra il 5 e il 6 gennaio 2005.
Proprio questo gap ha avuto come effetto quel profondo ribasso che ha portato il Ftse Mib a perdere terreno fino all’anno scorso.
Ftse Mib: trend rialzista in pericolo?
Certo pensare che l’indice arrivi nel breve ad area 28.000 è uno scenario poco ipotizzabile, per cui guardiamo a dei livelli più vicini da monitorare.
Segnalo una prima resistenza in area 26.150/26.200 punti, oltre cui l’attenzione si sposterà a ridosso dei 26.500 punti, livello già molto battuto in varie dinamiche di mercato.
Una volta raggiunta questa soglia si potrebbe assistere a una sorta di pull-back, ma intanto c’è da dire che il Ftse Mib sta già ripiegando da quota 26.150.
Al ribasso il prossimo approdo per l’indice è in area 25.500 e la tenuta di questa soglia potrebbe dare quella forza necessaria per far sì che gli acquirenti possano ripresentarsi sul mercato.
In mancanza di ciò, ossia con un cedimento di quota 25.500 punti, il Ftse Mib potrebbe calare ancora verso i 25.000/24.900 punti, arrivando al 50% dell’ultimo vettore rialzista che si sta ancora componendo.
Resto dell’idea che il trend positivo non è ancora morto, pur mettendo in conto dei pull-back che saranno da leggere in ottica di un successivo rialzo del Ftse Mib in direzione dei 28.000 punti.
Questa soglia di prezzo a mio avviso la vedremo e neanche tanto più avanti nel tempo, motivo per cui mantengo una view positiva sull’indice, malgrado la possibilità di ritorni verso il basso.
Focus sull’euro-dollaro
Cosa può dirci in merito al recente andamento dell’euro-dollaro e quali i possibili scenari nel breve?
Se il dollaro continua a perdere terreno a favore dell’euro, così come sta accadendo, gli indici azionari approfitteranno di ciò.
Facendo una verifica intermarket, si nota una perdita di interesse per il biglietto verde, si guardi ad esempio al tentativo di rialzo compiuto dall’usd-yen non andando a buon fine.
Leggerei ancora i movimenti dell’euro-dollaro in chiave rialzista, indicando un prossimo target a quota 1,09 e poi in area 1,10.
Non è da escludere che il cross possa spingersi anche oltre i livelli appena indicati che però andrei a monitorare più da vicino come possibili approdi nelle prossime sedute.
L’analisi dell’oro
L’oro si conferma al di sopra di area 1.900 dollari. L’ascesa del gold è destinata a proseguire?
La dinamica dell’oro non è molto diversa da quella dell’euro-dollaro, con una fase rialzista in atto che vede le quotazioni distanti dalle medie.
C’è da dire che quando il prezzo si muove troppo a distanza da una media mobile, ci si deve poi attendere un ritorno sulla stessa, ma non nell’immediato.
Se il trend in atto dovesse proseguire e se l’oro dovesse andare oltre i 1.930 dollari, punterà prima ai 1.940 dollari e poi ad area 1.960, soglia che ha svolto la funzione di supporto e resistenza in vari momenti del mercato.
Come nel caso dell’euro-dollaro, la mia view sull’oro è positiva e al momento non leggo segnali che possano anticipare la fine del movimento rialzista in atto.
Inizierei a tirare un po’ i remi in barca e a porre quindi l’attenzione su quello che potrebbe accadere già al raggiungimento di quota 1.940 dollari, senza escludere un allungo fino ai 1.960 dollari.