Ftse Mib: attesi nuovi sell. Unicredit e Intesa, che fare?

Il Ftse Mib potrebbe andare a ritestare i minimi di inizio ottava: ecco un livello da tenere d'occhio secondo Massimiliano De Marco.

ftse mib ribasso

Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Massimiliano De Marco, analista tecnico di Robotrend.com, con domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha avviato un recupero ieri dopo il crollo di lunedì. Ci sono le condizioni per risalire ancora la china o si aspetta nuovi cali?

Il minimo segnato dal Ftse Mib lunedì scorso è stato tecnicamente “forte”, quindi è plausibile che su base oraria venga ritestato nelle prossime sedute.

L'analisi del Ftse Mib

L’apertura di lunedì è significativa, perché l'indice ha avviato le contrattazioni tentando di mantenere il supporto orizzontale indicato la scorsa settimana a 27.100 punti, e dopo aver fallito, ha accelerato velocemente al ribasso.

Tendenzialmente proprio area 27.100 di Ftse Mib rimane lo spartiacque tra scenario bullish e proseguimento della correzione.

Al ribasso, l'area dei 25.800 è il supporto maggiormente di rilievo nell’immediato per il Ftse Mib.

La view su Unicredit e Intesa Sanpaolo

Unicredit e Intesa Sanpaolo ieri hanno recuperato più di altri bancari. Cosa può dirci di questi due titoli?

Unicredit ha tentato la chiusura del gap a 16,14 euro, ma è riuscito solo parzialmente nell’intento. Se dovesse proseguire la discesa, quello sarebbe il target naturale.

Il titolo sembra meglio impostato rispetto all’indice ed al suo omologo Intesa Sanpaolo, ma fino a chiusura sopra i 18,5 euro lo scenario di breve rimane negativo.

La struttura di Intesa Sanpaolo è quella forse maggiormente correlata con l’indice maggiore, per cui vale quanto detto.

E' lecito attendersi anche per questo titolo, quantomeno un test del minimo di lunedì, almeno finchè non assisteremo ad una chiusura daily sopra 2,5 euro.

Quota 2,20 euro invece rappresenta un forte supporto ed un possibile target del movimento.

Focus su STM e Telecom Italia

Cosa può dirci in merito ai recenti movimenti di STM e Telecom Italia e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

L’outlook a medio-lungo termine di STM rimane rialzista finchè non verrà violato il livello dei 38,8 euro.

Cercando livelli più vicini, la zona di maggior supporto è 42-44 euro, sotto cui il target diventerebbe la chiusura del gap a 39,30 euro.

Anche Telecom Italia ha un’impostazione di fondo rialzista e un massimo del mese segnato su buona forza relativa. Ogni dip ulteriore dovrebbe quindi trovare supporto tra 0,265 e 0,278 euro.

I mercati azionari faranno ancora i conti con ulteriori turbolenze nel breve?

Una settimana pericolosa, avviata con il fallimento di due banche e passata attraverso l’importante dato sul CPI, sembrerebbe aver assorbito bene i rischi.

Attenzione però a reverse improvvisi che sono strutturali in periodo di bear market come l’attuale: l’Etf SPY che replica l’S&P500 sembrerebbe dover ritestare il supporto a 380, e lo scenario rimane ribassista almeno finchè non viene superata quota 396.