Ftse Mib: fin dove calerà? Leonardo, Saras e Autogrill buy?

Il Ftse Mib pare destinato a calare ancora e una conferma si avrà con la rottura di un livello di prezzo ben preciso. La view di Laura Sovardi.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Laura Sovardi, trader indipendente, alla quale abbiamo rivolto alcune domande sui mercati finanziari.

Il Ftse Mib continua a viaggiare a poca distanza dai minimi dell'anno. Si aspetta nuove evoluzioni negative nel breve?

Rispetto al nostro ultimo aggiornamento, la situazione sui principali mercati azionari si è deteriorata ulteriormente per un serie di elementi negativi. Innanzitutto abbiamo la conferma che le varie Banche Centrali sono diventate aggressive in tema di politica monetaria, per cercare di combattere quell’inflazione che ovunque rimane sui massimi degli ultimi 40 anni.

Inoltre, negli ultimi giorni, ad innervosire ulteriormente il mercato sono state le parole del presidente Powell, che ha aperto la porta ad una possibile recessione dell’economia a stelle e strisce.

Un'indicazione che trova conferma in alcuni dati macro risultati sotto le attese degli analisti, con il rischio di effetti a cascata sull’economia globale.

In questo contesto non sorprende quindi vedere per il nostro mercato azionario proseguire quella fase correttiva oramai in atto da inizio anno.

Il Ftse Mib sembra voler andare a testare i minimi di marzo 2022 posizionati sulla soglia dei 21mila punti.

Affinchè questa view si possa materializzare, i prezzi dell'indice dovrebbero scendere sotto i minimi di ieri situati nei pressi dei 21.450 punti.

Al contrario, con il ritorno delle quotazioni oltre la soglia dei 22mila punti, il Ftse Mib potrebbe aprire le porte ad un rimbalzo che avrebbe un primo target sui 22.500-22.550 punti e successivamente sui 22.800 punti.

E’ sottinteso che nel caso si verificasse quest’ultima view, non verrebbe modificato il trend ribassista in atto.

Quali sono i titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Tra i titoli interessanti segnalo Leonardo che nelle ultime ore si è appoggiato ai forti supporti posti in area 9,50-9,55 euro. Nel breve fondamentale sarà la tenuta di questi livelli per riprendere la strada dei rialzi, con primi target sui 10 euro.

A seguire troviamo Saras che è uno dei titoli con migliore forza relativa presente a Piazza Affari. Nel breve periodo discese in direzione degli 1,18-1,20 euro rappresenterebbero delle occasioni di acquisto con target a 1,35 euro e a seguire 1,50 euro.

Uno sguardo poi a Diasorin, che col break dei 125 euro realizzerebbe un doppio minimo con target ambiziosi posti vicini ai 150 euro.

Infine segnaliamo Autogrill che col superamento dei 6,5 euro potrebbe allungare in direzione dei 7 euro.

L'euro-dollaro continua a gravitare intorno all'area di 1,05. Quali le sue attese nel breve?

Al momento non cambia l’impostazione sul cambio euro-dollaro, con la moneta unica europea che sembra non avere la forza di testare le prime resistenze situate in area 1,063-1,065.

Nel caso in cui i prezzi dovessero rimanere sotto questi livelli, credo che le possibilità di tornare in direzione dei minimi di periodo situati sugli 1,035 aumenterebbero sensibilmente.

Al contrario, un vero e proprio segnale di forza, che metterebbe in un angolo il trend discendente, si avrebbe solo con il break dei massimi di maggio 2022 posizionati nei pressi degli 1,08.

L'oro si mantiene sotto quota 1.850 dollari e il petrolio ha accusato un netto ribasso dai recenti top. Cosa può dirci di queste due commodity?

E’ sorprendente come in una fase di risk-off sui mercati, i prezzi dell’oro non riescano a portarsi sopra le resistenze poste in area 1.870 dollari l’oncia. Anzi, nel breve termine sembrano aumentare le possibilità che il classico bene rifugio possa spingersi in direzione dei forti sostegni situati sui 1.790-1.800 dollari l’oncia.

Con la possibilità di un rallentamento dell’economia globale torna a soffrire anche il petrolio, con i prezzi che si allontanano dai massimi degli ultimi anni, rivisti in scia alla speculazione legata al conflitto militare in Ucraina.

Nel breve, andrei a monitorare i 105 dollari al barile, sotto cui si potrebbe avere un test sulla soglia psicologica dei 100 dollari e successivamente sui forti supporti in area 95-96 dollari.

Al contrario, per avere una ripresa degli acquisti, i prezzi dovrebbero mantenersi sopra i 105 dollari, con target i 110 dollari e a seguire i 115 dollari al barile.