Una mattinata a due facce per le Borse europee che dopo un avvio positivo, non sono riuscite a confermare le loro buone intenzioni.
Borse europee a passo di gambero: male trimestrali e dati macro
Gli indici del Vecchio Continente si sono progressivamente indeboliti, tanto da azzerare il vantaggio iniziale e scivolare poco sotto la parità, anche se con variazioni contenute al momento.
A frenare i listini hanno contribuito alcune trimestrali societarie peggiori delle attese, ma anche alcune cattive notizie dal fronte macroeconomico.
Ci riferiamo in particolare all’indice della fiducia economica che in Europa a luglio si è attestato a 99 punti, in calo rispetto alla lettura precedente fermatasi a 103,5 punti.
L’indicazione odierna ha deluso le attese degli analisti che si erano preparati ad una flessione più contenuta a 102 punti, segnalando che la rilevazione di luglio è la più bassa da febbraio 2021.
Ftse Mib sale da solo in Europa grazie ad alcune trimestrali
In un contesto europeo caratterizzato da un’incertezza diffusa per i vari indici, spicca in positivo Piazza Affari che mostra i muscoli e mette a segno la migliore performance nel Vecchio Continente.
Dopo aver chiuso la giornata di ieri con un progresso di circa un punto e mezzo percentuale, il Ftse Mib si spinge ancora in avanti oggi e sale dell’1,15% poco sopra i 21.700 punti.
A dare benzina al nostro mercato sono le buone trimestrali diffuse da vari gruppi, con indicazioni superiori alle attese del mercato.
Si pensi alle ottime performance sfoggiate oggi da Iveco e Moncler che mettono a segno un rally rispettivamente del 5,16% e del 4,56%, ma tra i migliori di oggi troviamo anche Stellantis e STM che dopo i conti salgono rispettivamente del 3,43% e del 2,46%.
Il Ftse Mib intanto si spinge ancora in avanti all’indomani dell’appuntamento con la Fed che in serata ha annuncia la sua decisione di politica monetaria.
Fed: cosa ha deciso ieri e come si muoverà in futuro
La Banca Centrale americana ha alzato per la seconda volta consecutiva i tassi di interesse dello 0,75%, portandoli al 2,25- 2,5%, rispetto all’1,5-1,75% precedente, vicini al loro livello “neutrale”, pari al 2%-3% in condizione di piena occupazione e inflazione all’obiettivo del 2%.
La Fed ha segnalato che nuove strette di politica monetaria saranno ancora necessarie.
La decisione di alzare ieri i tassi di 75 punti base è stata presa all’unanimità,, ma il presidente della Fed, Jerome Powell, in conferenza stampa, ha però sottolineato che un terzo rialzo da 75 basis points “potrebbe essere appropriato” a settembre, anche se tutto dipenderà dai dati in arrivo.
Inoltre, man mano che l’orientamento diventerà più restrittivo, diventerà appropriato rallentare il ritmo dei rialzi.
Fed Funds: cosa sconta il mercato
Il mercato sconta adesso Fed Funds a fine 2022 al 3,3% rispetto al 3,4% precedente l’annuncio, con un aumento di 59 punti base a settembre e 29 basis points a novembre, e dicembre che segnerà il picco del tasso di riferimento della FED.
Il comunicato del FOMC ha evidenziato che “i recenti indicatori di spesa e produzione hanno rallentato”, ma “l’aumento dei posti di lavoro rimane robusto e il tasso di disoccupazione basso, con un’inflazione che resta elevata”.
In questo contesto la FED resta fortemente impegnata a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%. La curva dei tassi 10-2 anni rimane invertita, segnalando il rischio di una recessione.
Piazza Affari: i titoli da preferire ora secondo Equita SIM
In questo scenario, gli analisti di Equita SIM continuano a preferire a Piazza Affari i titoli “quality”, con ampia diversificazione internazionale e pricing power, rispetto a quelli più ciclici.