Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Paciello Trading Academy, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.
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Il Ftse Mib chiude il 2022 sotto i 24.000 punti. Quali i possibili scenari per le prime sedute del nuovo?
Sono scenari strettamente correlati alla guida assoluta dei mercati azionari americani che continuano a sperare in un ammorbidimento dell’attività della Fed, cosa che per il momento non si è realizzata.
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Come si è visto anche nella giornata di ieri, i mercati festeggiano dati macro teoricamente negativi, ipotizzando che questi possano portare a una riduzione dell’aggressività della Fed.
Questo ottimismo però ha una durata alquanto breve e di fatto non c’è un tema dominante.
Ftse Mib: cosa aspettarsi ora?
Il Ftse Mib, vuoi anche per una certa sovraesposizione sul settore bancario, si sta difendendo molto bene, visto che è ben lontano dai minimi dell’anno e le correzioni sono più moderate rispetto ad altri listini.
Mi sembra si sia creato un trading range ben definito, con un livello superiore stimabile in zona 24.850 e una bella area supportiva in area 23.150.
Fino a a quando il Ftse Mib non uscirà da uno di questi due livelli, non dovremmo assistere a movimenti degni di nota, fermo restando che il settore bancario indiscutibilmente tiene e rimane foriero di buone opportunità e risultati per gli operatori.
Teoricamente sono ancora costruttivo sul Ftse Mib e diventerei molto negativo solo con una chiusura sotto i 23.100 punti, soglia che al momento il mercato non mi sembra voglia testare.
Occhio al tech USA
C’è da dire che il vero fenomeno dei mercati azionari è la normalizzazione di un intero settore, quello tecnologico statunitense.
Piazza Affari non si muove per luce propria, ma di riflesso, in questo caso al Nasdaq, e il touch che questo indice ha fatto il 13 dicembre in zona 12.250, con violento arretramento su una grande resistenza, è sicuramente l’elemento che ha caratterizzato la dinamica attuale e condizionerà anche quelle future.
Più che guardare a Piazza Affari in quanto tale, mi concentrerei sulla tecnologia statunitense perché questa è il vero tallone d’Achille dei mercati finanziari in questo momento ed è il motivo per cui l’ho citata.
Focus su Telecom Italia e STM
Telecom Italia è stato il peggiore del Ftse Mib oggi, ma ha perso quota anche STM, Cosa può dirci di questi due titoli?
Per STM segnalo come opportunità teorica in arrivo un eventuale test in area 32 euro, dove transiterebbe il supporto in essere da luglio scorso e quindi è teoricamente un’area target nella dinamica ribassista in atto.
In area 32 euro mi aspetto la chiusura di molte posizioni short ed eventualmente l’apertura di quelle long, compresa la mia.
Se STM dovesse arrivare in area 32 euro, approderebbe su quella soglia con una evidente divergenza rialzista e questo va a supportare ulteriormente l’ipotesi di un tentativo long in quella zona prezzo.
Telecom Italia è sempre in preda a delle dinamiche extra grafiche, segnalando che il titolo già a ottobre scorso si è dichiarato quando ha rotto con decisione al rialzo area 0,195 euro.
Da lì in poi il titolo è diventato decisamente long e continua a mantenere una discreta reattività rialzista.
Dal punto di vista pratico non avrei quella view ribassista che magari avevo in passato.
Mi sembra che ogni volta che si poggia su delle aree supportive di breve, Telecom Italia viene subito comprato, segno che probabilmente c’è una fase di accumulazione in atto.
Manterrei il titolo in posizione long, con stop veloce sotto 0,208 euro e fino a quando tale soglia non sarà violata, c’è una proiezione rialzista che vede Telecom Italia raggiungere velocemente zona 0,23 euro.
La view su Campari e Ferrari
Ci sono dei titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase di mercato?
Mi piacciono molto le dinamiche su Campari e Ferrari che mi sembrano graficamente molto puliti e interessanti sui quali sono entrato in posizione.
Campari ha realizzato il 20 dicembre un pull-back rialzista molto potente che per ora non si è sviluppato in una dinamica molto profonda al rialzo, complice il contesto generale tutt’altro che favorevole.
Mantengo con fiducia in portafoglio il titolo, perché fino a quando non dovesse scendere sotto i 9 euro, si manterrà potenzialmente ben performante.
Stesso ragionamento, anche per similitudine grafica, per Ferrari, e anche in questo caso parliamo di un teorico pull-back che ha fatto seguito al test avvenuto ieri di area 197 euro, dove transita sia una vecchia resistenza, sia il supporto dinamico in essere da giugno di quest’anno.
Abbiamo quindi una sorta di crocevia di due livelli particolarmente interessanti e per me vale la pena tentare un’accumulazione con uno stop sotto i 195 euro e target in area 215 euro.
