Ftse Mib: indecisione resta. E ora? Buy Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib resta in un trend di breve giornaliero ribassista: quali scenari per le prossime sedute?

Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it.

Il Ftse Mib ha fallito il tentativo di riconquistare quota 24.000 punti. Cosa aspettarsi in queste ultime sedute dell’anno?

Pur rimanendo in un trend di breve giornaliero ribassista, il Ftse Mib rimbalza sugli importanti supporti, settimanale e mensile, segnalati nella precedente ottava.

L’indice si pone ancora una volta in una posizione di indecisione, tra ulteriore rialzo o ripresa della discesa.

Ftse Mib: quali scenari?

Per la fine dell’anno, quindi, solo sopra zona 24.025-24.070 punti, corrispondente alle medie daily a 12 e 24 periodi, potremo assistere ad una ripresa del trend rialzista per il Ftse Mib.

Da segnalare un primo ostacolo dato dalla media 100 settimanale a 24.475 punti, prima di un ritorno verso i massimi relativi di metà dicembre a 24.800-24.900 punti.

Solo la rottura decisa di quest’ultimo livello porterà la formazione di una nuova gamba rialzista, stile “rally di Natale” ritardato, verso i 24.983-25.163 punti, per poi proseguire, più probabilmente nel nuovo anno, in area 25.202-25.280 punti, sopra la quale spazio per i 25.500 punti circa.

Viceversa, sotto la media a 50 daily a 23.725 punti, ritorno negativo del Ftse Mib sui supporti di cui sopra, nella fattispecie l’incrocio della media a 12 e a 50 settimanale e la media a 12 mensile, in zona 23.585-23.455 punti e i minimi della scorsa settimana a 23.350 punti circa.

Sotto quest’ultima soglia spazio per un nuovo attacco dei venditori, verso i 23mila punti e zona 22.775-22.685 punti circa, la cui tenuta dovrebbe favorire una pronta ripresa dei corsi, pena un ulteriore ribasso a 22350 punti, sulla media a 50 mensile.

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Buy Unicredit o Intesa Sanpaolo?

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Unicredit come tutto il comparto bancario italiano è stato vittima di un crollo bellico di circa il 50% dai massimi di gennaio, con recente doppio minimo e presente inversione rialzista con un nuovo massimo relativo, non confermato nelle ultime sedute in fase correttiva, peraltro su un importante supporto giornaliero.

Infatti, sulla duplice tenuta estiva di quota 8,25 euro, Unicredit ha offerto un buono spunto rialzista sopra gli 11 euro, con massimo a 13,498 euro, recente discesa con rimbalzo poco sopra i 12 euro e attuale risalita con doppio top poco sotto i 13,50 euro, respinto a 13,23-13,41 euro circa.

Sopra 13,50 euro si può pensare ad una ulteriore spinta rialzista per Unicredit, con supporti a 12,96 e 12,73 euro e resistenze a 14,16 e 14,80 euro.

Intesa Sanpaolo dopo aver formato un massimo relativo é crollata pesantemente sotto i colpi bellici, seguito da un trend laterale ribassista, uno spunto di “speranza” rialzista dettato da minimi crescenti, tradotto nella recente forte ripresa, nonostante la presente correzione tra supporto e resistenze giornaliere.

In concreto, dopo un forte rialzo percentualmente molto interessante, Intesa Sanpaolo ha formato un top poco sopra 2,90 euro lo scorso febbraio, con un veloce trend di inversione ribassista e, sulla tenuta di 1,68 euro ha iniziato un andamento altalenante tra rimbalzi e discese, con un doppio nuovo minimo relativo sopra 1,58 euro, ritorno dei compratori verso 2,21 euro circa e attuale ritracciamento verso 2-2,10 euro circa, tra media a 50 e a 24 daily.

Un nuovo impulso rialzista sarà confermato da Intesa Sanpaolo sopra 2,12 euro, con supporti a 2,03-1,99 euro e prossime resistenze a 2,25 e 2,36 euro.

La view su STM e Telecom Italia

Telecom Italia venerdì scorso è stato il migliore del Ftse Mib, mentre STM il peggiore. Qual è la sua view su questi due titoli?

Telecom Italia dopo il mega gap up e rialzo causati dall’annuncio di Opa, ha intrapreso la strada del ribasso, accelerato dagli eventi bellici in un vero crollo, con tentativi di ripresa ostacolati dalle resistenze giornaliere e statiche, con minimo relativo subacqueo, recente rimbalzo e presente fase di incertezza, tra nuovo ribasso e timido rimbalzo.

Infatti, dopo il balzo da 0,35 a 0,45 euro circa e il massimo di periodo poco sotto 0,51 euro ha innestato la retromarcia, correndo verso un burrone che ha bucato addirittura quota 0,20 euro, con minimo poco sopra addirittura 0,16 euro e attuale rimbalzo in zona 0,248-0,218 euro circa.

Possibile ulteriore rimbalzo per Telecom Italia sopra 0,22 euro, con supporti a 0,2095 e 0,2044 euro e resistenze a 0,2355-0,2470 euro.

STM si trova in un evidente trend ribassista, successivo ad un recente doppio massimo decrescente, come reazione al minimo relativo dello scorso luglio, con presente accelerazione negativa per altro su un presunto supporto statico.

In concreto, dopo una brutta batosta dal massimo relativo poco sopra i 46 euro al sopra citato minimo estivo a 27,405 euro, STM ha effettuato una ottima ripresa poco sopra i 39 euro ed ennesima fase correttiva poco sopra 30 euro, con rimbalzo a 38,50 euro circa e attuale ritorno dei venditori verso 33,35 euro.

Sopra 34 euro ci sarà un primo tentativo di risalita dei corsi per STM, con supporti a 32,50 e 31,80 euro e resistenze a 36,20-38,90 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Monitorare con attenzione: HERA, IVECO, al rialzo e CAMPARI, FINECOBANK, GENERALI, TENARIS al ribasso.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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