Ftse Mib tornerà indietro: fin dove? ENI, Saipem e STM buy?

Per il Ftse Mib lo scenario di breve è poco incoraggiante, con diversi fattori che peseranno sulle quotazioni.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all’indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Come valuta l’andamento dei mercati azionari nelle ultime sedute e quali le attese per le prossime?

Anche durante la scorsa settimana c’è stata una fase lateral-ribassista, con movimenti di diversa ampiezza fra i mercati USA, quelli asiatici ed europei.

Mercati azionari: le attese nel breve. Focus sul Dow Jones

Il Dow Jones, pur essendo l’indice meno significativo e usato, ha oscillato nell’ultimo mese fra 32.800/32.900 e 34.200/34.300 punti, per poi oscillare nell’ultima settimana poco sotto i 33.500 e i 33.000 punti, per poi chiudere sui 33.200/33.300 punti.

Prevediamo un tentativo di nuova rottura dei minimi a 32.800/32.900 punti, ma limitati nel corso di questa settimana ad area 32.500/32.600.

Più reattivi nel rimbalzino di fine settimana l’S&P500, il Nasdaq ed il Russell 2000.

Cosa aspettarci allora per la prossima settimana? Ricordiamoci che il mercato oltre che dall’andamento dei tassi, continua a essere influenzato dal dollaro, che sta cercando ancora di indebolirsi contro l’euro anche oltre 1,0850.

Il mercato è influenzato anche dalle ultime trimestrali USA del 2022, soprattutto dei big techno, che saranno comunicati questa settimana.

A tale proposito evidenziamo lo strano comportamento di Netflix, che nonostante un rotondo calo degli utili dell’80%, ha reagito nell’after market di venerdì scorso con un +7%!

Gli utili attesi erano si inferiori, ma solito “maquillage” degli analisti USA!

Bisognerebbe guardare per questo settore anche gli abbonati e soprattutto alle aspettative future.

Stessi movimenti, comunque di minor entità, per Cina e Giappone, influenzata la prima dal riaccendersi in maniera preoccupante della pandemia, e la seconda dal rafforzamento dello yen.

Per l’Europa, in ordine sparso, più pesante il Dax, primo esportatore ed a seguire l’Italia, poi Francia, Spagna e Inghilterra, concentrata quest’ultima sul cross della sterlina con dollaro ed euro.

Quali scenari per il Ftse Mib?

Il Ftse Mib ha frenato per ora la sua corsa a ridosso dei 26.000/26.150 punti. Cosa aspettarsi nel breve?

Con i continui interventi “scomposti” della Lagarde sui tassi e sulla necessità di alzarli ulteriormente, prevediamo per Ftse Mib un nuovo test dei 25.500/25.600 punti, già sfiorati giovedì scorso, per poi proseguire verso i 24.800/24.900 punti.

I primi dati inflattivi ed i primi bilanci societari 2022, oltre alle riunioni prima della FED e a seguire della BCE, faranno il resto, come già ampiamente anticipato sia ai nostri abbonati, sia su queste colonne e in altri articoli.

La view su ENI e Saipem

Saipem ha brillato venerdì scorso, mentre si è mostrato molto più cauto ENI. Qual è la sua view su questi due titoli?

Indubbiamente per i due titoli oil da lei indicati, gioca esclusivamente la bassa volatilità di ENI, contro quella eccessiva di Saipem, ma anche i trascorsi violenti ribassi dovuti ai ripetitivi downgrade degli ultimi anni.

ENI vanta una liquidità molto elevata, oltre a una tenuta del titolo, sostenuto dal corposo e ripetitivo dividendo, pagato in due tranche, acconto e saldo.

Fra i due titoli oil noi privilegiamo sempre ENI, e per non urtare la suscettibilità di qualche lettore che non gradiva leggere ” buttare giù dalla torre Saipem”, scriveremo che quest’ultimo titolo ha una minore affidabilità nonostante il forte rimbalzo.

La view su STM e Telecom Italia

STM e Telecom Italia hanno regalato spunti positivi nelle ultime giornate. Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Preferiamo di gran lunga, come nel 2022, Telecom Italia nella versione risparmio, che peraltro sta cumulando un dividendo straordinario, come da statuto.

Per Telecom Italia risparmio è giunta l’ora di uno scarico dell’ipercomprato di medio-lungo termine.

A chi ha il titolo in portafoglio suggeriamo di mantenerlo, mentre per chi ha perso il treno, il consiglio è di attendere magari un ritorno quantomeno a 0,2420/0,2450 euro.

Il titolo è in attesa di conoscere l’entità del dividendo, ma anche da sempre di qualcuno che raccolga il testimone o meglio di un’M&A, tramite OPA.

In tal caso il titolo potrebbe anche ritornare sopra gli 0,50 euro ed uscire dal limbo delle penny stock.

STM, invece, non è riuscito a superare i massimi degli ultimi 12 mesi, posti fra 42 e 43 euro, ed ha ritracciato fin sotto i 40 euro, con obiettivo di breve a 38 euro.
Difficilmente il titolo potrà andare a superare detti massimi relativi.

Meglio Telecom Italia che STM, vista anche la spada di Damocle sulla testa di quest’ultima da parte dei competitors soprattutto USA che potrebbero ancora soffrire.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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