Ftse Mib può calare ancora. Banco BPM, Bper e STM buy o sell?

Per il Ftse Mib lo scenario è cambiato e nel breve non sono da escludere nuove tensioni al ribasso. La view di Gerardo Murano.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Il Ftse Mib è stato penalizzato nelle ultime sedute anche dalle cattive notizie dal fronte politico. Quali i possibili scenari ora?

Lo scenario è stato caratterizzato da un nuovo e forte elemento di incertezza. Il Ftse Mib è all’interno di una tendenza che è chiaramente ribassista e nei giorni aveva provato a tornare in un territorio quantomeno neutrale.

Con il nuovo test dei massimi di periodo in area 21.800, il superamento di questa soglia avrebbe potuto offrire le condizioni per una nuova gamba rialzista del Ftse Mib e modificare quindi la tendenza da neutro-negativa a neutro-positiva.

Con la crisi di Governo, che è stata tanto inattesa quanto surreale, lo scenario è cambiato, quindi in questo momento siamo in una fase neutrale.

Al momento le strategie operative con un orizzonte di un paio di giorni non prevedono ingressi long e l’unica mossa di questo tipo sarebbe da valutare al superamento consolidato di area 21.800 da parte del Ftse Mib.

E’ sicuramente più appetibile in ottica di breve termine un ingresso short alla violazione di area 20.700, con target a quota 20.300/20.200 punti.

Un’eventuale rottura anche di quest’ultimo livello confermerebbe la tendenza in atto, ampliando lo scenario di possibilità negatività.

Nel breve non escludo assolutamente nuove tensioni al ribasso per il Ftse Mib, visto che l’incertezza è davvero tanta.

Banco BPM ieri è stato il peggiore tra i bancari, mentre si è difeso leggermente meglio Bper Banca. Qual è la sua view su questi due titoli? 

L’effetto più immediato della crisi di Governo è un riflesso sullo Spread BTP-Bund che ha raggiunto i 240 punti base. Il superamento di quota 250 basis points appesantirebbe ulteriormente la pressione sulle banche che possiedono buona parte dei BTP e questo è un ulteriore elemento di pressione appunto.

Banco BPM dopo aver tentato il ritorno in area 2,6 euro, preparandosi a un possibile scenario rialzista, è nuovamente tornato verso i minimi relativi in area 2,2 euro.

Le migliori operazioni in ottica intraday sarebbero quelle short alla rottura del minimo indicato. Lo scenario è sicuramente complesso e Banco BPM si trova su livelli di supporto significativi.

Questo vuol dire che la rottura consolidata di 2,2/2,19 euro, aprirebbe la strada per un ritorno verso quota 2 euro, con una possibile discesa di un altro 10%.

Scenario simile per Bper Banca che aveva già mostrato più debolezza relativa di Banco BPM, con il tentativo di rimbalzo fermatosi in area 1,4 euro.

Il titolo è tornato in prossimità dei minimi a 1,245 euro e la rottura di questo livello aprirebbe tensioni negative, con un possibile ritorno verso area 1,1 euro.

STM ha mostrato forza anche ieri, salendo in controtendenza sul Ftse Mib. Cosa può dirci di questo titolo?

Per STM le operazioni sono partite in ottica di trading di breve termine al superamento dei 31 euro, mentre sopra i 32,5 euro c’è stata un’ulteriore indicazione di incremento delle posizioni in essere.

Sul titolo c’è quindi una certa fiducia da parte degli investitori ed è importante che STM difenda la soglia dei 32,5 euro.

La tendenza al momento è rialzista e l’obiettivo dei 36 euro, quindi di un ritorno a pieno titolo all’interno della precedente zona di distribuzione, è al momento possibile.    

Anche nel caso di STM dobbiamo considerare un effetto Beta, quindi un effetto mercato, per cui vedremo se l’impatto della crisi di Governo avrà un peso nell’ottica degli investitori internazionali.

Telecom Italia ieri ha accusato un duro colpo, arrivando a toccare nuovi minimi storici. Che fare con questo titolo?

Nel caso di Telecom Italia la crisi di Governo ha un effetto diretto, visto che si parla della possibilità di un ritardo per il progetto della rete unica, uno dei pilastri per la crescita del titolo.

I fondamentali di Telecom Italia non sono particolarmente interessanti e ora lo scenario si è aggravato. 

C’è stato un primo segnale short alla rottura di 0,245 euro e un secondo segnale alla violazione di 0,225 euro.

Siamo su nuovi minimi storici per Telecom Italia, quindi su livelli particolarmente importanti, il cedimento dei quali esprimerebbe la preoccupazione da parte degli investitori internazionali sulla tenuta del titolo.

Al momento non sono da valutare su Telecom Italia posizioni long, se non in ottica contraria, andando cioè a scommettere su una possibile inversione di tendenza, ma al momento non ci sono questi presupposti.    

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate