Ftse Mib verso nuovi top. Telecom, Unicredit e Intesa buy?

Il Ftse Mib è ben impostato per mettere a segno ulteriori progressi e aggiornare i massimi dell'anno. La view di Alessandro Cocco.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Alessandro Cocco, CEO di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Cosa può dirci in merito al recente andamento del Ftse Mib e quali le attese nel breve?

Il Ftse Mib ha toccato un nuovo massimo dell'anno a 27.866 punti lo scorso 5 novembre e poi ha ritracciato un po', arrivando a segnare un minimo a 27.418 punti il 10 novembre, da cui si è già ripreso.

Il trend rialzista è sano e il minimo appena segnalato e ora da assumere come supporto da non violare per evitare ulteriori ribassi.

Il Ftse Mib per ora è al di sopra di area 27.400 punti, la trendline non è ancora stata violata e ci sono le condizioni favorevoli per una view ancora rialzista.

Se l'indice andrà a violare al rialo i 27.866 punti, cosa che ci aspettiamo al momento, punterà ai 28.250 punti in prima battuta, anche in considerazione della volatilità cui stiamo assistendo ultimamente.

In caso di rottura al ribasso di area 27.400, si andrebbe a confermare una divergenza, con la violazione della trendline che aprirà le porte ad un primo approdo in area 26.650.

Si avrebbe così un ritracciamento abbastanza importante verso quelli che erano i massimi di agosto scorso. Nel breve però guardo con fiducia alle prospettive del Ftse Mib che a mio avviso può salire ancora.

Unicredit ieri è stato il peggiore tra i bancari, mentre è rimasto a galla Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due titoli?

Unicredit sta vivendo una compressione dei prezzi, con una stabilizzazione che ha visto dei minimi crescenti il 25 ottobre, il 3 novembre e il 10 novembre.

Si è creata una resistenza tra 11,66 euro e il massimo del 4 novembre a 11,77 euro. C'è quindi questa zona che sta aiutando a comprimere i prezzi e in caso di violazione al rialzo mi aspetto un aumento di volatilità per Unicredit, con possibili ritorni sui massimi di ottobre a 12,16 euro.

In caso di ritracciamento, un primo target al ribasso sarà in area 11,2 euro, poco sopra i minimi di periodo toccati a 11,07 euro, ultimo baluardo da difendere per evitare un approfondimento verso area 10,6 euro.

Intesa Sanpaolo dopo il massimo del 15 ottobre ha perso terreno, complice anche lo stacco del dividendo e il 29 ottobre ha segnato un minimo a 2,416 euro, mentre il top lo ha toccato a 2,519 euro.

Anche per questo titolo si sta comprimendo un po' il prezzo, ma si sta puntando al ribasso, quindi bisogna fare attenzione ai 2,4424 euro, sotto cui si guarderà subito al supporto a 2,415 euro che tra metà agosto e metà settembre era stato resistenza.

Sotto i 2,415 euro Intesa Sanpaolo potrà scendere verso i 2,34 euro, mentre solo sopra i 2,519 euro si potrà guardare ai top dell'anno a 2,5925 euro.

Telecom Italia è stato il peggiore in chiusura di settimana, mentre ha guadagnato terreno STM. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Dal minimo del 2 novembre a 0,3024 euro, Telecom Italia aveva avviato un recupero, fino a spingersi nell'intraday a 0,355 euro.

Da questo top è partito un netto calo e ora il prossimo supporto è a 0,3117 euro, sotto cui si guarderà ai minimi dei giorni scorsi a 0,3024 euro.

Attenderei l'approdo su quest'ultima area prima di valutare acquisti, mentre al rialzo sopra 0,331 euro Telecom Italia potrà salire a 0,3421 euro, per poi allungare fino ai top del 5 novembre a 0,355 euro.

STM il 9 novembre ha segnato un massimo a 44,9 euro, ha ritracciato come ha fatto il Ftse Mib e poi ha recuperato più velocemente.

Il titolo è tornato a ridosso dei massimi, oltre cui punterà ad area 46 euro prima e a 47 euro in seguito. 

Al ribasso, occhio al minimo del 10 novembre a 43 euro, rotti i quali STM scenderà ancora, segnalando un buon supporto intorno ad area 40,5 euro.