Ftse Mib: nuvole nere in arrivo. Buy Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib si conferma in range nel breve termine, ma per il medio periodo la musica è destinata a cambiare. L'analisi di Fabrizio Brasili.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all’indirizzo email: [email protected].

Le Borse europee e USA hanno ripreso quota dopo i dati sul lavoro statunitensi, reagendo al calo post Fed. Quali le attese per le prossime sedute?

A breve termine, le Borse si muoveranno sempre su e giù, in base alle notizie provenienti dagli USA, con l’attenzione rivolta ai tassi e all’occupazione soprattutto.

A medio-lungo termine ci sono molte nuvole nere che tendono ad arrivare sulle nostre teste di europei: stagnazione e recessione soprattutto, al netto della pandemia e del continuo conflitto fra Russia ed Ucraina, con altri focolai in itinere, quali quelli in Taiwan e Corea del Sud.

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Siamo sempre nel range di 28.500/32.500 punti di Dow Jones, e ci aspettiamo più verosimilmente una rottura dei 30.500 punti, con successivo raggiungimento dei supporti già testati quest’anno in area 28.500 circa.

Soprattutto per i due listini europei, Dax e Ftse Mib prevediamo le perdite più importanti, specie per l’indice tedesco, con una discesa anche sotto i minimi già testati degli ultimi 12 mesi.

Il Ftse Mib continua a mostrare forza, toccando nuovi massimi di periodo. C’è spazio per salire ancora?

Per il Ftse Mib e il relativo future confermiamo per il breve termine, entro il corrente anno, il mantenimento del range 20.000/20.500 e 22.500/22.800.

Per il medio termine, vale a dire il primo semestre 2023, con il deteriorarsi della situazione economica e sociale, alla rottura dei 20.000/20.500 punti si avrà un approdo anche sui 18.500 punti.

Per il lungo periodo, entro la fine del 2023/primi mesi del 2024, non escludiamo, se si dovessero aggravare ancora la fase pandemica e il conflitto Russia-Ucraina, anche il ritorno ai minimi assoluti testati negli ultimi due anni in area 16.000/16.500 circa largo.

Intesa Sanpaolo venerdì è salito più di Unicredit dopo la trimestrale. Qual è la sua view su entrambi?

Dopo i risultati eccellenti del terzo trimestre e dopo aver da tempo “pulito” quasi tutte le presenze ed attività in Russia, e con la spinta data dagli ultimi aumenti dei tassi, Intesa Sanpaolo ha di nuovo subìto il tentato contro-sorpasso da parte di Unicredit, che come tutte le principali banche ha beneficiato degli accresciuti margini.

Come già segnalato, pur non raggiungendo per la seconda volta i minimi supportivi ideali posti in area 1,5850/1,5950 euro, dopo aver testato in ottobre 1,7250/1,7350 euro, Intesa Sanpaolo non poteva che andare poco sotto le più importanti resistenze poste a 2,0850/2,0950 euro.

Da segnalare l’acconto sul dividendo dividendo di poco più di 0,07 euro nell’ultima settimana di novembre.Non ci rimane che attendere un fisiologico storno fino anche a quota 1,85 euro, mantenendo Intesa Sanpaolo fino allo stacco del saldo cedola della prossima primavera. 

Per Unicredit, invece, consigliamo un approccio solo per trading e/o solo con acquisto opzioni.

Come valuta l’attuale impostazione di STM e Telecom Italia e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Troppo condizionata STM dai competitor USA, come INTEL ed AMD, oltre che da quelli asiatici, nonchè sopravvalutata, motivo per cui consigliamo di stare alla larga.

Finalmente è partita invece, o ripartita, Telecom Italia, su voci, sempre più insistenti di OPA, non confermate, ma non escluse dai vertici societari.

Il titolo ha già percorso un bel pezzo di strada, ma i massimi, solo degli ultimi 12 mesi, sono ancora molto lontani.

Si può tentare solo una scommessa, meglio con acquisti a detti prezzi e vendita contemporanea di opzioni call strike 0,28/30, scadenza marzo e giugno rispettivamente, o tutto con opzioni in acquisto 0,22/0,24 e vendita 0,28/0,30 stesse scadenze.

L’euro-dollaro ha chiuso la settimana con un forte slancio verso la parità. Cosa aspettarsi ora?

L’euro-dollaro si mantiene sempre nell’ampio range già visto ed indicato per tutto il mese di ottobre a 0,9550/0,96-1,0150/1,02.

Solo con una veloce rottura di quota 0,96 ci può essere un rafforzamento del dollaro verso area 0,92/0,9250, mentre sopra 1,015/1,02 si salirà verso area 1,0550/1,06.

Operativamente iniziare ad accumulare per trading settimanale da area 1,0150 e chiudere in vendita le posizioni da area 0,96.

Per posizioni oltre weekly, meglio usare le opzioni Call sui livelli 1,06 in acquisto e 0,92 in vendita.In maniera più speculativa si possono vendere opzioni Call e Put rispettivamente su strike 1,06 e 0,92.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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