Ftse Mib: brutto sell-off. Ecco di cosa ha paura il mercato

Il Ftse Mib incassa un duro colpo, ma finiscono in picchiata anche gli altri indici UE e USA. Che sta succedendo?

Un finale di seduta decisamente amaro a Piazza Affari, dove le vendite sono tornate prepotentemente sulla scia, spazzando via in maniera decisa l’euforia della vigilia.

Ftse Mib colpito dai sell dopo il rally della vigilia

Il Ftse Mib non più tardi di ieri aveva guadagnato il 2,87% dopo le decisioni della BCE che al termine di una riunione straordinaria ha annunciato tra le altre cose che studierà uno scudo anti-spread.

In serata c’è stata poi la Fed che, come previsto, ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base, ricordando che un aumento così forte non si vedeva dal 1994.

La buona chiusura di Wall Street ieri aveva fatto sperare per il meglio, ma l’illusione si è subito infranta contro un’amara realtà.

Ftse Mib: si salvano solo 3 blue chip. Affondano STM e Tenaris

Il bilancio odierno delle Borse parla da solo, con Piazza Affari che ha accusato un duro colpo: il Ftse Mib ha terminato gli scambi a 21.726 punti, con un affondo del 3,32%, fermandosi a ridosso dei minimi intraday, toccati appena sotto a 21.723 punti.

Solo tre le blue chip salite in controtendenza, Saipem, Nexi e Terna, mentre dal lato opposto del listino troviamo STM e Tenaris, con un affondo di oltre il 6%, seguiti da Interpump e Stellantis che hanno lasciato sul parterre entrambi più del 5%.

Male le banche e in generale i finanziari e tra i big del listino si segnala anche la pessima performance di ENI, la cui perdita ha sfiorato il 5%.

Ftse Mib trema con stretta Fed, BoE e BNS

A mettere sotto scacco non solo Piazza Affari, ma anche gli altri mercati, sia europei che americani, sono i crescenti timori legati alle mosse delle Banche Centrali.

I nervi oggi sono saltati non solo per l’annuncio della Fed che era già in gran parte atteso, ma anche per la decisione a sorpresa della Banca Centrale svizzera di alzare il costo del denaro di 50 punti base.

Stretta monetaria anche da parte della Bank of England che al termine del meeting odierno ha comunicato al mercato un incremento dei tassi di interesse di 25 basis points.

All’appello ora manca solo la BCE che però si prepara ad agire in questa direzione in occasione della riunione in agenda a luglio.    

Ftse Mib: ecco cosa temono gli investitori

Il timore crescente che serpeggia tra gli operatori è che le Banche Centrali, a partire dalla Fed, possano spingere l’economia in recessione con una politica monetaria sempre più restrittiva, anche oltre le aspettative del mercato.

A preoccupare è la minaccia di un mix explosivo che potrebbe materializzarsi nei prossimi mesi non solo negli Stati Uniti.

Da una parte un aumento della disoccupazione, dall’altra una frenata dell’economia che potrebbe anche sfociare in fase recessiva se ci sarà un atteggiamento molto aggressivo da parte delle Banche Centrali, impegnate a combattere un’inflazione sempre più alta. 

Gli investitori si affrettano così a vendere azioni, allarmati da uno scenario potenzialmente sempre più fosco all’orizzonte. 

A guidare per il momento saranno sempre le Banche Centrali, con i mercati che guarderanno con crescente attenzione a qualsiasi loro indicazione, sulla base delle quali calibrare i prossimi posizionamenti. 

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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