Ftse Mib: nuova correzione in vista? Unicredit e Bper buy?

Il Ftse Mib deve mantenersi sopra un livello ben preciso per evitare nuove discese. La view di Laura Sovardi.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Laura Sovardi, trader indipendente e corresponsabile del sito www.pietro-pitt-origlia.it, alla quale abbiamo rivolto alcune domande sui mercati finanziari.

Il Ftse Mib sta provando a risalire la china in direzione dei recenti massimi dopo la correzione di gennaio. Quali le attese nel breve?

L’inflazione Usa salita a gennaio del 7,5% rispetto allo stesso mese del 2021, a fronte di stime pari a +7,2%.

Il dato, che rappresenta il maggiore rialzo degli ultimi 40 anni, dovrebbe tornare ad innervosire i principali mercati azionari globali.

Questo perchè la risalita dei prezzi metterà sotto pressione la politica monetaria della Federal Reserve che nel mese di marzo potrebbe alzare di uno 0,5% i tassi di interesse.

Che la Banca Americana possa essere più aggressiva è confermato anche dai rendimenti decennali che si portano oltre la soglia del 2%, livelli che non si vedevano dal luglio 2019.

In questo contesto, il nostro Ftse Mib dovrà cercare di tenere la soglia psicologica dei 27mila punti per evitare una nuova fase correttiva, che a quel punto potrebbe spingere i prezzi verso i forti sostegni situati in area 26.600-26.500 punti.

Dal punto di vista operativo, importante sarà non perdere questi livelli per evitare ulteriori discese verso i 26.200-26.250 punti e a seguire in direzione dei 26mila punti.

Al contrario, nuovi segnali di forza per il Ftse Mib arriverebbero con il break dei massimi settimanali posti sui 27.300 punti, con primi target nei pressi dei 27.500-27.600 punti.

Quali sono i titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Senza dubbio in questo momento il settore bancario è quello più in forma e  dinanzi a fasi correttive potrebbe offrire delle buy opportunity.

Tra i bancari monitorerei Unicredit in caso di discese verso i 14,70-14,75 euro, con target ambiziosi posti sulla soglia dei 16 euro.

Uno sguardo anche a Bper Banca col superamento delle forti resistenze sui 2,08 euro e primi target sui 2,16 euro.

Cambiando settore consiglio di seguire Tenaris, nel caso di correzioni in direzione delle ex resistenze poste sugli 11 euro e target in area 12 euro.

Infine, CNH Industrial che col superamento dei 14 euro potrebbe accelerare velocemente verso i top di periodo sui 15 euro.

L’euro-dollaro è in fase di allungo, puntellato al rialzo dopo l’ultimo meeting della BCE. Si aspetta nuovi rialzi nel breve? 

Situazione interessante quella a cui stiamo assistendo sul cambio Eur-Usd, con la nostra moneta unica che sembrerebbe aver voglia di andare a testare le forte resistenze poste in area 1,1470-1,1480.

Nel caso in cui questi livelli dovessero essere superati, per l’euro-dollaro dovrebbe proseguire il recupero innescatosi nel mese di gennaio in direzione delle prossime resistenze che troviamo nei pressi degli 1,153.

Al contrario, ritorni di CNH Industrial sotto gli 1,136 rimetterebbero in moto il trend discendente in direzione dei primi sostegni in area 1,1250.

Il petrolio si muove poco sotto i massimi di periodo, mentre l’oro sta cercando di dirigersi verso area 1.850 dollari. Cosa può dirci di questi due asset?

Un trend chiaramente rialzista quello del Petrolio che non mostra segnali di debolezza, nonostante le discussioni in atto sul nucleare tra Usa e Iran.

Dal punto di vista operativo, eventuali fase correttive con ritorni verso gli 85 dollari non cambierebbero la view rialzista, che rimarrebbe confermata con target posti sulla soglia psicologica dei 100 dollari.

Solo dinanzi a discese sotto gli 85 dollari il Wti invierebbe un segnale di debolezza, aumentando le possibilità di discese verso l’area degli 80 dollari.

Per quanto riguarda il Gold, dopo sette sedute positive nelle ultime otto, si ferma il recupero delle quotazioni che tornano sotto le resistenze posizionate in area 1.830-1.835 dollari l’oncia.

Solo con una conferma sopra questi livelli avremmo un segnale di forza aprendo la porta ad allunghi che potrebbero spingersi in direzione dei 1.847 dollari e a seguire verso i 1.868 dollari l’oncia.

Al ribasso, nuovi segnali di debolezza per l’oro solo con discese sotto i primi supporti che troviamo in area 1.790 dollari l’oncia.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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