Ftse Mib: 3 possibili scenari ora. Unicredit e Intesa buy?

Il Ftse Mib potrebbe scendere ancora sotto i minimi della scorsa settimana: ecco cosa aspettarsi secondo Roberto Scudeletti.

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Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it.

Il Ftse Mib si lascia alle spalle una settimana volatile, chiusa però con un bilancio positivo. Quali i possibili scenari ora?

Il Ftse Mib ha iniziato la scorsa ottava con un gap down da profondo rosso, in realtà una clamorosa occasione di acquisto.

L'indice ha infatti rimbalzato sui livelli settimanali e mensili segnalati su queste righe, sino a una altrettanto importante resistenza giornaliera e mensile che provoca il nuovo tracollo “bancario” delle ultime sedute, come un vero e proprio ottovolante.

Ftse Mib: 3 possibili scenari ora

Non avendo una sfera di cristallo, è ancora “obbligatorio” seguire la via del duplice scenario, anche se potrebbe essercene un terzo, alternativo, e consistente in una nuova discesa, con successivo rimbalzo, sulla scia della scorsa settimana.

Sotto il minimo dello scorso venerdì a 25.708 punti, il Ftse Mib potrebbe ulteriormente scendere, planando sulla media a 100 periodi giornaliera a 25.612 punti, per poi iniziare un rimbalzo tecnico.

In alternativa l'indice potrebbe cedere anche quest’ultimo livello, per crollare sul doppio minimo della scorsa settimana, ossia la media a 24 settimanale a 25.040 punti e la media a 100 settimanale corrispondente circa alla media a 24 mensile a 24.800-24.765 punti e, sulla tenuta dei 24.750 punti, effettuare la ripresa di cui sopra, con ostacoli gli ex supporti correttamente ora divenuti resistenze, tra 26mila-26.170 (chiusura gap down) e i 26.527 punti e in zona 26.690 punti e soprattutto i 26.820-26.920 punti.

Viceversa, solo sotto il livello minimo della ottava precedente a 24.750 punti, si apriranno ancora per il Ftse Mib le cateratte non del Nilo ma dei venditori.

Da segnalare funesti supporti statici intermedi in zona 24.440-24.160 punti, prima degli ultimi baluardi sui tre grafici temporali seguiti, rispettivamente tra 23.800 , 23.750 e 23.720 punti, che finalmente dovrebbero consentire una pronta ripresa dei corsi.

Buy Unicredit o Intesa Sanpaolo?

Unicredit è stato colpito da forti vendite venerdì, mentre si è difeso un po’ meglio Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due bancari?

Unicredit come tutto il comparto bancario italiano è stato vittima di un crollo bellico di circa il 50% dai massimi di gennaio 2022, con triplo minimo crescente e recente inversione rialzista.

Da segnalare una presente accelerazione verticale, addirittura in forte gap up, nuovo massimo relativo, non confermato, seguito da altri massimi decrescenti e presente fase correttiva, anch’essa in gap, ma ovviamente down, caratterizzata ultimamente da un rimbalzo su un supporto giornaliero e nuova discesa sulla tenuta di una duplice resistenza, sempre daily.

Infatti, dopo il triplice bottom 2022 da quota 7,75 a 8,25 euro circa è iniziato un buono spunto rialzista sopra gli 11 euro, con recente estensione sopra i 14 euro, sparata a razzo, con top poco sotto i 20 euro, discesa sulla media a 100 giornaliera a 15,21-14,88 euro circa, ripresa verso l’incrocio short della media a 12 sotto la media a daily a 17,45-17,74 euro e attuale ricaduta in zona 15,90-16,20 euro circa.

Sopra 17,93 euro si può pensare ad una ulteriore spinta rialzista per Unicredit, con supporti a 17,24 e 16,89 euro e resistenze a 19,03 e 19,83 euro.

Intesa Sanpaolo dopo il crollo bellico dello scorso anno ed una serie di timidi rimbalzi ha toccato un doppio nuovo minimo relativo estivo, dal quale è partita la recente ripresa, con un massimo relativo seguito dalla presente correzione, intervallata da un rimbalzo.

In concreto, a seguito della forte discesa dovuto alla guerra ucraina e relativi rimbalzi, sul successivo doppio nuovo minimo relativo sopra 1,58 euro, c’è stato un ritorno dei compratori verso 2,21-2,31 euro circa, top a 2,603 euro, con ritracciamento violento poco sopra 2,08 euro, ripresa sulla resistenza giornaliera della m12 e attuale nuovo crollo verso 2,208-2,26 euro circa.

Un nuovo impulso rialzista sarà confermato solo sopra 2,44 euro da Intesa Sanpaolo, con supporti a 2,32-2,265 euro e prossime resistenze a 2,61 e 2,74 euro.

La view su Recordati e Diasorin

Diasorin e Recordati sono stati gli unici due titoli che sono saliti in controtendenza prima del week-end. Cosa può dirci di queste due blue chip?

Diasorin dopo un ampio e lungo andamento laterale durante tutto il 2022 è sceso sotto la parte bassa, con accelerazione e falsa rottura di un livello di prezzo intero e presente pronto rimbalzo, seppur ancora in trend nettamente negativo.

Infatti, successivamente ad un sali e scendi fra 150-140 euro e 113-110 e 108-106 euro circa, il titolo ha recentemente rotto al ribasso questi ultimi livelli, con la presente falsa rottura della soglia psicologica dei 100 euro, un minimo poco sopra i 98 e una immediata reazione rialzista verso 104-102 euro circa.

Timido rimbalzo solo sopra 105,20 euro per Diasorin, con supporti a 100,20 e 97,75 euro e resistenze a 112,60 e 118,20 euro.

Recordati è stato recentemente protagonista di un trend ribassista, con minimo relativo poco sotto una quota di prezzo intero e presente tentativo di rimbalzo, al momento respinto dai venditori.

Infatti, dopo la formazione di minimi e massimi decrescenti, lo scorso ottobre Recordati 2022 ha toccato un minimo con falsa rottura di 35 euro, recente ripresa in zona 42,70-42,40 euro circa e attuale discesa verso 38-39 euro circa.

Una ripresa dei corsi avverrà sopra 40,10 euro, con supporti a 38,20-37,25 euro e resistenze a 42,90 e 45,05 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Monitorare con particolare attenzione: AZIMUT, ENEL, GENERALI, MEDIOBANCA al rialzo e CAMPARI, INTERPUMP e STM al ribasso.