Ftse Mib: nuovi sell dopo i rimbalzi. Enel e Unicredit buy?

Per il Ftse Mib è difficile non ipotizzare ulteriori affondi ribassisti: occhio ai rimbalzi che porteranno nuove vendite. La view di Stefano Sabetta.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha subìto un crollo verticale in avvio di ottava, tornando a testare i livelli di inizio dicembre. Come cambia lo scenario e quali le attese ora?

I livelli supportivi chiave per il future sul Ftse Mib sono stati appunto violati, determinando un’accelerazione ribassista marcata.

Per quanto riguarda il Ftse Mib, siamo in area ancora supportiva, però resta difficile individuare la zona di possibile rimbalzo.

Dopo aver violato i 26.840 punti, il future sul Ftse Mib si è portato rapidamente sui minimi dello scorso dicembre.  Attualmente siamo in un’area supportiva compresa tra i 26.125 ed i 24.970 punti, ma è difficile non ipotizzare ulteriori affondi ribassisti se confrontiamo il nostro con i principali indici mondiali.

Se guardiamo il Nasdaq nella serata di ieri si trovava all’interno di una zona supportiva dove l’ultimo baluardo è costituito dai 13.500 punti.

E’ quindi da quest’ultimo valore dove sono possibili i primi rimbalzi da riassorbimento, ma al di là di questo elemento sempre molto aleatorio, possiamo affermare che le divergenze ribassiste, con lo scarico di queste ultime settimane, si sono definitivamente trasferite sui time frame superiori.

Stesso discorso per l’S&P500, per il quale violate le prime aree supportive, le quotazioni si portano ora oltre i minimi di luglio scorso.

Data la salita quasi senza soluzione di continuità che si si è registrata dalla rottura dei top pre-pandemici, riteniamo che il principale indice mondiale sia aggrappato alla flebile speranza del recupero appunto dei 4.200 punti prima e dei 4.300 punti successivamente.

Tuttavia, in ogni caso resta elevata la possibilità che il mese in corso venga chiuso con una candela di accelerazione ribassista, tale da richiamare vendite sui rimbalzi per il prossimo mese e con successiva rottura dei minimi del mese in corso.

Importanti sono anche i valori del Vix e del VStoxx che richiamano prudenza in quanto il primo si è portato oltre il livello di paura individuato nei 30 mentre il secondo si è portato pericolosamente a ridosso.

Come valuta l’attuale impostazione di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali le strategie da seguire per entrambi?

Situazione di maggiore resilienza di breve termine per il titolo Intesa Sanpaolo che la scorsa settimana ha registrato performances migliori del mercato.

La sua struttura tecnica appare più tonica rispetto a quella di Unicredit. Le quotazioni della banca torinese sono vicine ai top di febbraio 2020 e sembrano voler riprendere quanto era in corso di completamento prima dalla discesa pandemica.

Sono infatti al test dell’area di resistenza compresa tra i 2,458 e i 2,552 euro, valore quest’ultimo che incontra anche la media semplice a 200 periodi sul time frame mensile.

A livello supportivo sarà importante che Intesa Sanpaolo non scivoli sotto il livello di 2,350 euro.

Situazione in apparenza di accumulazione per Unicredit che è al test dei primi livelli di Fibonacci della candela mensile di dicembre.

Individuiamo nei 12,20 euro il livello supportivo test per il titolo, mentre riteniamo possibili in fasi di accentuata debolezza il test fino ad 11,45 euro, senza che il titolo vada ad inficiare tutta la struttura tecnica di breve termine.

Dal punto di vista delle resistenze, il titolo è riatteso al test della soglia psicologica dei 14 euro che è comunque all’interno di una fascia di resistenza che ha come estremi inferiore e superiore i 14,10 e i 15,32 euro.

Enel e Snam ieri hanno staccato l’acconto sul dividendo 2022. I due titoli hanno perso appeal o sono ancora interessanti?

L’appeal dei due titoli consiste proprio nella caratteristica di elargire dividendi ancora corposi rispetto al mercato considerato nel suo complesso.

Sono tipicamente titoli da risparmio, anche se in alcune fasi si possono trovare spunti di più breve termine Il dividend yield è del 5,46% per Snam e del 5,82% per Enel. Sul primo titolo in particolare pesano i timori di regolamentazioni nazionali che vadano a calmierare il prezzo finale dell’utenza energetica, senza chiarire eventuali forme ristorative per le aziende che gestiscono la produzione e la fornitura elettica.

Il confronto grafico vede nel complesso il titolo Enel con una struttura tecnica di breve più deteriorata rispetto a Snam.

Enel è infatti ritornato al di sotto dei massimi pre-pandemici ed ha disegnato alcuni massimi e minimi decrescenti.

Sul titolo insiste infatti una trend line discendente. Un buon test per il titolo sono la tenuta dei 6,60 euro che corrispondono ad un livello statico e della media semplice a 200 periodi sul time frame settimanale.

Per quanto riguarda Snam, la struttura tecnica appare più tonica. Lo si evince dalla posizione del prezzo ancora saldamente a ridosso della propria media a 200 sul time frame daily con la presenza di massimi e minimi crescenti.

Dal punto di vista supportivo importante è il livello dei 4,80 euro che corrispondono ad un’importante area sul time frame trimestrale.

Gli scivolamenti, invece sotto area 4,63 euro sono da monitorare con attenzione.

Dal punto di vista della pressione short relativo al posizionamento netto corto Snam ha il fondo Exane Asset management che vende allo scoperto lo 0,79% del flottante. 

Tuttavia, si tratta di un singolo posizionamento con probabili finalità di hedging quindi da non considerare con preoccupazione.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Seguiamo con attenzione il titolo Moncler che si approssima a un’area supportiva interessante. Con uno stop loss relativamente stretto possiamo provare un buy a 54,90 euro, con stop loss del 6% circa a 5,30 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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