Ftse Mib: è solo un rimbalzo? Meglio Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib deve riassorbire entro la fine del mese un livello di prezzo ben preciso.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib ha avviato un forte recupero dai minimi toccati in avvio di settimana. C’è spazio per ulteriori allunghi?

L’attuale salita è da classificare per il momento come un rimbalzo tecnico e i punti a sostegno di quanto appena detto sono molteplici.

Ftse Mib: le attese nel breve

In primis il Ftse Mib ha sentito l’area supportiva compresa tra 24.487 e 23.736 punti, costruendo una potente reazione.

In secondo luogo, per riassorbire la discesa causata dalla crisi delle banche regionali americane e non da meno dalla svizzera Credit Suisse, ora la scommessa è rivolta al riassorbimento dei 26.693 punti, livello che il Ftse Mib deve recuperare entro fine mese.

C’è da dire che, con i minimi di questa settimana, l’indice ha nuovamente tentato di penetrare i massimi prepandemici, lambendo nuovamente l’area dei 24.200, ex zona resistenziale ora supportiva.

Per quanto riguarda il principale indice europeo, il Dax, ha due zone di resistenza ancora da testare, rispettivamente a 15.347 e a 15.591 punti.

Anche il Dax quindi si mantiene al di sotto delle sue rispettive resistenze. Per il momento tutti i ribassi sono stati in parte riassorbiti senza, tuttavia, mostrare particolare voglia di andare a creare nuovi massimi.

Un’informazione importante si evince anche dall’osservazione del Vix che sebbene abbia riassorbito tutte le fasi di potente accelerazione (ricordiamo che una volatilità che sale è in genere associata ad un mercato che scende), non si è ancora riposizionato al di sotto dei 22 punti, zona al di sotto della quale convenzionalmente associamo un maggiore possibilità di rialzo dei mercati.

Per quanto riguarda, infine, l’S&P 500 anch’esso si trova al di sotto della resistenza compresa tra 4.076 e 3.968 punti.

Focus su Unicredit e Intesa Sanpaolo

I bancari sono tornati al centro di acquisti vorticosi: cosa può dirci in particolare di Unicredit e Intesa Sanpaolo?

Situazione sovrapponibile al future sul Ftse Mib per le due banche principali.

Intesa Sanpaolo ha costruito il suo recupero rimbalzando sull’area supportiva compresa tra 2,13 e 2,088 euro, senza però per il momento recuperare i 2,4389 euro.

L’ideale sarebbe che si riuscisse a recuperare questo livello entro fine mese. In assenza di questo movimento il prossimo mese tutti i rialzi potrebbero essere venduti.

Da monitorare le eventuali discese al di sotto degli attuali minimi mensili che potrebbero essere il preludio di un’ulteriore discesa di Intesa Sanpaolo verso 1,70 euro, anche se al momento questa ipotesi è da considerarsi remota.

Discorso similare per Unicredit che ieri aveva rotto una trendline di medio termine per poi recuperare la soglia psicologica dei 16 euro.

L’ideale sarebbe il recupero dei 18 euro, in mancanza del quale dal prossimo mese ogni tentativo di riposizionarsi sopra questo livello potrebbe essere venduto.

La view su Azimut e FinecoBank

Come valuta l’attuale impostazione di FinecoBank e Azimut e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Tempi duri per il risparmio gestito che sta amplificando i movimenti del mercato e sta attraendo l’attenzione dei fondi hedge che scommettono al ribasso.

Nel dettaglio vediamo FinecoBank che è rimbalzata questo mese su un importante supporto a 12,1074 euro.

Sarebbe un buon segnale se il titolo riuscisse a riposizionarsi sopra i 14,27 euro già questa settimana.

FinecoBank ha disegnato un’importante resistenza a 15,98 euro, quindi, sebbene sia distante dalle attuali quotazioni, riteniamo che il titolo possa ritornare ad essere venduto se dovesse riuscire a recuperare questo livello.

FinecoBank è inoltre attenzionato dal fondo Marshall Wace che vende allo scoperto lo 0,79% del flottante, che nel caso di Fineco coincide con il capitale sociale.

Azimut ha sentito un importante supporto a 19,9 euro e da lì è rimbalzato. Per questa settimana sarebbe un buon segnale se il titolo riuscisse a posizionarsi sopra i 20 euro.

Nel caso di Azimut segnaliamo di prestare un po’ di attenzione perché il titolo è interessato da tre fondi speculativi ed in particolare Wellington Management International, Wellington Management company e Marshall Wace. Tutti e tre nel complesso vendono allo scoperto il 2,07% del flottante di Azimut.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

In questa fase cerchiamo qualità con un titolo che ha ancora spazio di salita come Industrie De Nora.

Il titolo ha un importante supporto a 19,34 euro, il cui mantenimento potrebbe essere la precondizione per andare a creare nuovi massimi.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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