Ftse Mib: attenzione alle vertigini. ENI e Saipem, che fare?

Il Ftse Mib è su livelli molto importanti e sarà bene muoversi con cautela ora: ecco perchè. L'analisi di Fabrizio Brasili.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Continua la corsa ai massimi dei mercati azionari: la tendenza in atto continuerà ad accompagnarci nel breve?

Da aggiungere a quanto segnalato nelle precedenti interviste rimane solo un'importante variabile, quella dei minimi sempre più alti dei vari indici.

Da segnalare il restringimento progressivo della forchetta, sempre limitata nella parte superiore del range, ed in continuo movimento, dalla barriera in parte psicologica ed in parte resistenziale, a secondo dei mercati.

Per esempio, sul Dow Jones osserviamo che siamo ormai molto vicini sia alle resistenze dei 34.800/34.900 punti, che a quelle psicologiche dei 35.000 punti, oltretutto massimi assoluti.

Idem sull'S&P500 alle prese però con un doppio livello, sia delle resistenze che dei massimi assoluti dei 4.250 punti.Per l'S&P500 potremo assistere anche ad un ultimo allungo fin poco sotto la barriera psicologica dei 4.500 punti, ma nulla di più.

Attenzione alle vertigini ed all'ipercomprato, che imporrebbero una sosta fin verso i 4.050 punti, senza escludere discese dell'S&P500 fino ai 3.820/3.830 punti, vecchie resistenze divenute ora nuovi supporti.

Temiamo che il miscuglio esplosivo fra le imposte sulle transazioni milionarie in dollari e plusvalenze che l'amministrazione Biden sta per emanare, l'enorme debito pubblico in continua  crescita e l'inevitabile aumento dei tassi previsto per il prossimo anno, possa provocare un salutare e brusco ridimensionamento delle quotazioni degli indici USA e di conseguenza, anche se in minor misura, sui listini europei.

Anche il Ftse Mib ha toccato nuovi massimi dell’anno: ci sono le condizioni per ulteriori allunghi?

Sul nostro listino principale siamo addirittura su un triplice livello statistico: resistenza psicologica dei 25.500 punti, sul cui strike peraltro pendono, a breve e non solo, numerosi contratti Call, su cui ci sarà battaglia fra compratori e venditori.

Poi per il Ftse Mib c'è anche una forte resistenza di medio-lungo termine a 25.500/25.600 punti, su cui appunto sono state scambiate molte di dette opzioni, e infine sui livelli attuali siamo sui massimi assoluti del 2020/2021.

Per il Ftse Mib ci attendiamo sempre uno storno di un 10% circa largo e quindi sempre verso area 22.500/22.600, che, qualora raggiunta con la solita velocità tipica dello short, provocherebbe un'immediata reazione da ricoperture e chiusure operazioni e ben poco danaro fresco, con indice fin anche sui 22.800/22.900 punti.

Unicredit e Intesa Sanpaolo sono ben impostati per salire ancora: su quale dei due consiglia di puntare ora?

Riteniamo inutile "scommettere" esageratamente su Unicredit, segnalando nella migliore delle ipotesi, un'aggregazione con Banco BPM e BPER Banca, dopo la loro già complicata fusione, e nella peggiore, il boccone amaro ed indigesto di Banca MPS.

Unicredit è inoltre su prezzi di mercato troppo tirati e raddoppiati nel 2020/2021 senza alcuna ragione, se non quella di settore ed al traino di Intesa Sanpaolo.

Molto meglio iniziare ad accumulare il numero uno del settore, che ha in pancia ancora generosi dividendi da distribuire, cioè Intesa Sanpaolo.

Meglio certo su storno generale del mercato, ma soprattutto, il giorno stesso dello stacco dividendi.

Il petrolio su nuovi top dell’anno sostiene ENI e Saipem: qual è la sua view su questi due titoli?

Qui massima attenzione!

Il petrolio WTI, quello da noi più seguito ed utilizzato per le analisi, ha raggiunto area di massima estensione, resistenza di medio termine e massimo degli ultimi 12 mesi, poco sotto i 70 dollari dollari al barile, il Brent poco sopra i 72 dollari.

Fra l'altro aree di take profit già segnalate ripetutamente da noi, anche ad inizio anno.

Ancora cautela su questo strumento, che insieme al dollaro, rimane pur sempre molto complicato da decifrare nei suoi repentini movimenti, spesso sconosciuti alle stesse mani forti.

Tra i petroliferi preferiamo ENI, con un rapporto rischio beneficio medio e Saipem con un rapporto decisamente superiore.

Approciamoci ad una operazione short su ENI, suggerendo di intervenire fra i 10,25/10,30 e i 10,45/10,50 euro, peraltro massimi degli ultimi 12 mesi.

Con le opzioni invece, acquistare una put strike 10/10,50 at the Money, scadenza Settembre, anche finanziandosi in parte od in toto vendendo una call in strike 10,50/11, sempre scadenza settembre.Sempre seguiti però da esperti professionisti, anche per altre ed ulteriori soluzioni e consigli.

L’euro-dollaro ha ripreso quota dopo i dati sul lavoro USA: si aspetta nuovi sviluppi positivi?

Per l'euro-dollaro il discorso paradossalmente può sembrare, un po' più semplice, si fa per dire!

Intanto notiamo che prima dei dati sull'occupazione USA usciti venerdì scorso, il cross stava tentando di rompere la resistenza di breve a 1,2250, con obiettivi di medio termine a 1,23, per poi arrivare nel medio lungo termine anche poco sotto 1,25.

I dati però hanno repentinamente rafforzato il dollaro, fin anche a quota 1,2120, per poi recuperare con le normali ricoperture fino agli attuali 1,2150/1,2160.

La tendenza per il dollaro rimane comunque sempre negativa, con l'euro-dollaro che dovrebbe salire verso 1,225, per poi attendere notizie dalla FED, su inflazione attesa, tassi, e diminuzione stimoli.