Ftse Mib: manca slancio. E ora? Buy Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib è al test di importanti livelli supportivi e di resistenza piuttosto netti: quali scenari? La view di Stefano Sabetta.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha risalito la china e sta provando a riposizionarsi sopra i 24.000 punti. Quali i possibili scenari ora?

Dopo la dimostrazione di forza della scorsa settimana, il nostro listino è al test di livelli supportivi e di resistenza piuttosto netti.

Dal punto di vista supportivo, per il Ftse Mib il livello da non perdere è quello dei 23.540 punti e poi subito a seguire dei 22.800 punti.

Dal versante opposto, invece la prossima area resistenziale è compresa tra 24.525 ed i 25.000 punti.

La nostra visione propende per un mantenimento del Ftse Mib intorno alle attuali quotazioni, senza tuttavia trovare particolare slancio necessario per la rottura delle resistenze indicate da un lato o dei livelli supportivi importanti dall’altro.

Un confronto tra indici vede un Dax in una situazione tecnica di breve sostanzialmente sovrapponibile a quella del nostro indice.

Vediamo infatti la creazione la scorsa settimana di un livello a 13.874 punti che potrebbe essere il preludio ad un tentativo di andare a ritestare le resistenze più importanti in area 14.570 e a 14.918.

A nostro parere la situazione europea è oramai legata alla decisione di aumento dei tassi che probabilmente potrebbe arrivare con la riunione della BCE di luglio prossimo.

Un altro fattore importante è il ritorno della volatilità europea sotto la soglia di 30, sebbene questo non esclude possibili accelerazioni che possono intervenire in qualsiasi momento su notizie improvvise sul fronte geopolitico.

Interessante è anche l’analisi sui listini americani dove è possibile notare sull’S&P500 la creazione di un supporto di breve a 3.940 punti.

La violazione di quest’ultima soglia darebbe subito un segnale di un possibile invalidamento della forza dimostrata la scorsa settimana. 

Una struttura tecnica del tutto identica si ha sul Nasdaq, dove il supporto di breve si è formato a a 12.001 punti. In entrambe i casi è comunque fondamentale il mantenimento dei minimi della scorsa settimana.

Unicredit di recente ha mostrato più forza di Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due titoli?

Pur concordando con la view di una maggiore forza recente di Unicredit rispetto ad Intesa Sanpaolo, riteniamo che con un eventuale acquisto del primo titolo si pagherebbe uno scotto di una maggiore distanza dai livelli di stop loss.

Infatti, i livelli supportivi la scorsa settimana si sono alzati a 8,83 euro nel caso di Unicredit e a 1,94 euro nel caso di Intesa Sanpaolo.

Tuttavia, lo stop di tutta l’operazione avrebbe una distanza dell’11% a 7,84 euro, mentre l’operatività su Intesa Sanpaolo avrebbe una distanza da un’eventuale chiusura di tutta la posizione di un 5,57% a 1,874 euro.

Per entrambi i titoli sarebbe opportuno limitare l’operatività al breve termine in virtù di uno spread in aumento.

Si rammenta inoltre che su Intesa Sanpaolo la prossima settimana ci sarà lo stacco cedolare, già avvenuto per Unicredit, motivo per cui si consiglia di rinviare l’ingresso sul titolo a dopo lo stacco, a meno che non interessi al lettore proprio quello in virtù di una visione di positività di lungo termine.

Come valuta l’attuale impostazione di Stellantis e CNH Industrial e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Entrambi i titoli da lei indicati sono legati al mantenimento di alcuni livelli supportivi sul time frame monthly.

Per Stellantis il livello che sarebbe ottimale mantenesse per questo mese è a 13,38 euro, mentre eventuali scivolamenti sotto questa soglia un altro livello importante, anche per la sua valenza psicologica, sono i 12 euro.

Il titolo potrebbe trovare beneficio per il mercato italiano che al momento sottoperforma la media europea le politiche di incentivo che porterebbero un incentivo all’intero comparto automotive.

Per CNH Industrial il livello da mantenere è a 13,45 euro, ma anche in questo caso eventuali scivolamenti sotto quest’area troverebbero i 12,44 euro come soglia spartiacque. Un eventuale ingresso su quest’ultimo livello avrebbe come stop tassativo gli 11,41 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Guardiamo con molto interesse il titolo ERG. Per questo titolo sono fattibili due strategie una sulla forza ed una sulla debolezza.

Se le quotazioni dovessero riuscire a portare sopra il livello dei 33,14 euro, allora questo potrebbe essere il preludio a nuovi massimi che tuttavia non siamo in grado di determinare in quanto il titolo si troverebbe in una zona non coperta dall’analisti tecnica.

Anche in questo caso Erg darebbe comunque un segnale di forza se mantenesse il livello dei 31,90 euro. Tuttavia vediamo anche la possibilità di un ingresso sul livello dei 29,94 euro, con eventuale stop loss a 29,60 euro. Un altro titolo interessante è Edison nella versione delle azioni di risparmio: il titolo sta provando a formare una figura di accumulazione ad 1,20 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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