Ftse Mib giù, ma salirà ancora. Unicredit e Intesa tra i buy

Il Ftse Mib potrebbe vivere nuovi allunghi nel bree grazie al momento magico del settore bancario. La view di Filippo Diodovich.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Filippo Diodovich, strategist di IG, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e sulle prospettive nel breve.

I mercati azionari, tanto europei quanto statunitensi, continuano a mostrare una buona intonazione. Si aspetta ulteriori progressi nel breve?

I mercati azionari sono stati trainati soprattutto dalla pubblicazione di brillanti trimestrali, in particolare del settore finanziario e di quello energetico.

Nel breve non ci sono stati segnali che possano intaccare l’intonazione positiva delle piazze azionarie.

Borse: un'euforia destinata a svanire?

Nel medio periodo, tuttavia, crediamo che ci siano elementi che potrebbero destabilizzare l’entusiasmo degli operatori di Borsa. Il driver principale rimane l’atteggiamento delle banche centrali.

Nelle ultime ore alcuni esponenti della Federal Reserve (Loretta Mester, presidente della FED di Cleveland, e James Bullard, presidente della FED di St Louis) hanno ribadito come i tassi di interesse dovranno superare il limite del 5% per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%.

Crediamo infatti che le aspettative che il mercato ha costruito nelle ultime settimane (disinflazione e soft landing per la crescita economica) siano troppo ottimistiche.

Ci aspettiamo una FED ben più hawkish rispetto al consensus, con almeno altri 3 rialzi dei tassi di interesse e lo stesso vale per la BCE che dovrà cambiare radicalmente anche i toni, troppo dovish nelle ultime uscite.

Ftse Mib verso nuovi rialzi

Il Ftse Mib viaggia a contatto con nuovi top di periodo. Ci sono le condizioni per nuovi e significativi allunghi?

Nel breve riteniamo che siano possibili nuovi allunghi per il Ftse Mib, grazie al momento magico che sta vivendo il settore bancario italiano, sull'onda delle politiche di tassi di interesse crescenti da parte della BCE (incremento del margine d’interesse), brillanti conti trimestrali, consolidamento del comparto, dividendi cash, piani di buyback e basse tensioni sul mercato obbligazionario italiano.

Da un punto di vista tecnico, l’eventuale superamento da parte del Ftse Mib della resistenza statica situata a 27.916 punti, getterebbe le basi per un allungo in direzione dei 28.000 e dei 28.210 punti.

Primi segnali di debolezza in caso di discese dell'indice delle blue chip sotto i 27.090 punti.

I bancari su cui puntare

Se dovesse scegliere due titoli su cui puntare nel settore bancario/finanziario, quali nomi ci farebbe ora?

Tra gli istituti di credito i nostri preferiti sono: Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca.

Per tanti fattori, non solamente per i piani di remunerazione degli azionisti, ma anche per gli sforzi fatti nella pulizia dei propri bilanci, per i brillanti ratio patrimoniali, per le ottime trimestrali pubblicate e per gli obiettivi ambiziosi dei piani strategici, con prospettive molto positive anche per l’imminente piano di Mediobanca.

Da un punto di vista grafico Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno una impostazione migliore rispetto a Mediobanca.

Intesa Sanpaolo e Unicredit sembrano correre rispettivamente verso le resistenze a 2,61 euro (copertura del gap down che Intesa aveva aperto il 24 febbraio 2022) e 20 euro.

Per Mediobanca invece aspettiamo l’eventuale break-out rialzista di 10,50 euro, condizione che potrebbe rilanciare i prezzi verso target long ipotizzabili a 10,66 e 10,86 euro.

L'analisi dell'euro-dollaro

L'euro-dollaro ha perso oltre tre figure dai recenti massimi di periodo. C’è il rischio di nuovi cali?

Al momento sì. Il rischio di nuovi cali esiste perchè il mercato incomincia a credere che la Federal Reserve possa continuare il processo di rialzo dei tassi di interesse molto più a lungo rispetto alle previsioni del consensus.

Graficamente l’eventuale cedimento del sostegno a 1,0630 da parte dell'euro-dollaro, creerebbe i presupposti per una estensione della discesa in direzione dei prossimi supporti a 1,0482, bottom annuali.

Concreti segnali di ripresa giungeranno, invece, solamente con il superamento dei massimi del 13 febbraio a 1,08.