Ftse Mib: i target del ribasso. Unicredit e Intesa sell?

Il Ftse Mib è inserito ora in una tendenza ribassista, con le porte aperte a nuovi cali: ecco i target. La view di Gerardo Murano.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Il Ftse Mib è sceso anche sotto area 25.000, senza riuscire a dare vita a rimbalzi convincenti per ora. Si aspetta nuovi ribassi?

Stiamo vivendo eventi che leggeremo sui libri di storia e il processo di analisi  di investimento basato su simili assunzioni, è saltato in questo momento.

Trovare nuovi operatori che vadano long sui mercati finanziari in questa fase diventa estremamente complesso e i volumi in acquisto sono sicuramente molto contenuti.

Dal punto di vista tecnico, con il cedimento da parte del Ftse Mib dei 25.500 punti, è stata violata la trendline che da 14 mesi definiva la tendenza rialzista.

Questa soglia di 25.500 punti è diventata una resistenza e una rottura ora dei 24.500 punti non farebbe altro che confermare la nuova tendenza negativa che a questo punto avrebbe proiezioni di medio termine verso i 23.000 punti.

Dal punto di vista intraday non è escluso che possano esserci dei tentativi di rimbalzo, ma sono movimenti di brevissimo respiro perchè è chiaramente molto pericoloso avere posizioni long.

Tra i 25.400 e i 25.800 punti di Ftse Mib potrebbero esserci degli spazi di rimbalzo in ottica puramente intraday, ma è chiaro che in questo momento sono da preferire posizioni short.

Il cedimento dei minimi relativi non rappresenta una buy opportunity, ma esprime solo un'ulteriore conferma della tendenza ribassista in atto.

Non è dato sapere fino a quando tutto ciò proseguirà perchè ci troviamo in un contesto non naturale. La tendenza del Ftse Mib è ribassista e il cedimento dei minimi non può fare altro che confermarla, lasciando aperto la porta a nuovi cali.

Unicredit sta perdendo un po' più di Intesa Sanpaolo. Cosa può dirci di questi due titoli?

Tra i due big del settore bancario, è Unicredit la banca internazionale e anche la più esposta alla Russia. In questo momento si sta ridefinendo l'asset allocation e i gestori si muovono per settori e quello bancario è il più venduto.

Unicredit è sceso pesantemente ed è tornato a 12 euro, avendo ora come target l'area degli 11 euro.

Quello cui stiamo assistendo è un riposizionamento iniziale da parte degli investitori rispetto ai livelli di novembre e dicembre scorsi.

E' difficile attendersi sviluppi positivi che saranno da valutare nel momento in cui Unicredit dovesse scendere in area 10,3/10,2 euro.

Al momento si consiglia attesa su Unicredit, ma anche su Intesa Sanpaolo che è meno esposta alla Russia, ma anche in questo caso si ragiona in ottica settoriale, quindi gli acquirenti sono pochi.

Bisogna attendere dei ritorni verso i 2,2/2,1 euro, livelli di supporto importante, per valutare delle opportunità di acquisto.

Ragioniamo sulla base dei valori esistenti, nel senso che se il conflitto dovesse peggiorare ulteriormente, i margini di discesa per i bancari saranno ancora più profondi.

Leonardo anche oggi è protagonista indiscusso sul Ftse Mib. Qual è la sua view su questo titolo?

Leonardo è uno dei pochi titoli italiani che ha una forte presenza nella difesa e in questo momento sta beneficiando con uno dei suoi prodotti di punta, l'Eurodrone, del nuovo interesse dei partner europei.

Nel medio termine il titolo sta oscillando tra 6,2 e 6,8/6,9 euro e al momento siamo ancora all'interno di un range. Segnali di superamento dei 7 euro forniranno un'indicazione importante per Leonardo che anche nell'accezione value è interessante, visto che dopo anni tornerà a pagare il dividendo.

In caso di superamento degli 8 euro, per Leonardo sembra esser molto vicino il target degli 8 euro.  

Pirelli continua a scendere dopo l'affondo a due cifre di ieri. Che sta succedendo?

Pirelli è stato uno dei titoli più penalizzati, visto che la società ha degli stabilimenti in Russia e il conflitto con l'Ucraina determina un calo del ciclo produttivo.

Il titolo è tornato in area 5 euro e la fascia di prezzo compresa tra questa soglia e i 4,75 euro, rappresenta una buy opportunity.

Pirelli potrebbe essere valutato positivamente in ottica di medio termine ed è quindi sicuramente uno dei titoli da tenere in considerazione.