Ftse Mib rischia fase di panico. Meglio Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib si mantiene al di sopra dei minimi dell'anno, ma lo scenario è in deterioramento. Cosa aspettarsi? La view di Davide Biocchi.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib sta reagendo dopo essere sceso più di una volta sotto quota 22.000 punti. Come valuta l’attuale scenario e cosa si aspetta nelle prossime sedute?

La scorsa settimana avevo lanciato una sorta di warning per i mercati e sembra che la situazione stia andando verso quella prospettiva e che si stia anche deteriorando.

Credo che per ora i mercati abbiano scontato una Fed aggressiva, ma resta una grande incertezza di fondo, legata anche alla situazione in Europa, dove la presidente della BCE, Lagarde, deve fare i conti con una situazione che non sa controllare.

La verità è che in questo momento le Banche Centrali fanno grande fatica a perseguire i loro target e questo è sorprendente se si pensa che la BCE ha come suo unico mandato la stabilità dei prezzi.

Quello che dice la BCE però non è vangelo, perchè da 12 anni a questa parte non riesce a centrare più i suoi target. La situazione è complicata e i mercati hanno mandato messaggi di oggi tipo alle Banche Centrali che però in questo momento sono sorde e quindi si va verso una probabile recessione.

In molti si aspettano dalle Borse un rimbalzo che però non viene perchè manca lo spunto giusto.

Una persona anziana come i mercati azionari, che da 15 anni ha la badante, ossia le Banche Centrali, a un certo punto potrà sentirsi anche nel pieno delle forze, ma quando si alza dalla sedia a rotelle senza il sostegno, finisce per terra.

I mercati in questo momento sono orfani delle Banche Centrali e non si ricordano più come si fa, quindi ci vuole che qualcuno compri e non che si vada dietro agli acquisti legati al denaro immesso nel sistema dalle Banche Centrali. Se nessuno lo fa e tutti aspettano che sia l’altro a muoversi, c’è il rischio che i mercati azionari si avvitano.

Non saranno i supporti che faranno rimbalzare i mercati ora, ma sono tematiche che in assenza delle Banche Centrali non possono che rifarsi alla macroeconomia e quest’ultima non dice nulla di buono.

Parlando di Piazza Affari e in particolare del Ftse Mib, possiamo dire che la situazione è in deterioramento.

Il focus è sui 21.000 punti, ossia il bottom dell’anno, mentre l’Eurostoxx 50 è già sui minimi, mentre il Ftse Mib e il Dax sono ancora al di sopra di questi livelli.

C’è da dire che non abbiamo visto il panico: fino a ora abbiamo assistito a una demolizione controllata, come se coloro che hanno venduto lo abbiano fatto con consapevolezza e senza premura.

Adesso c’è una grande fetta di mercato che ha agito anche un po’ comprando perchè si aspettava un rimbalzo, ma adesso si sta un po’ spaventando perchè vede che il recupero non arriva.

La mia idea è che ci sia il rischio di vedere una fase di panico, motivo per cui è bene essere estremamente cauti in questa fase.    

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo?

Le banche hanno perso tanto e sono state picchiate duramente dalle vendite per via dello Spread e dei BTP. Qualche settimana fa ci chiedevamo cosa sarebbe potuto succedere alla rottura di 2,05 euro e ora che siamo anche sotto quota 1,9 euro, non credo sia il caso di esultare per un po’ di rimbalzo.

Per Unicredit avevo detto che era bellissimo il breakout dei 10,5 euro, ma abbiamo visto che è tornato sul minimo a 9,2 euro, e ora litiga nuovamente con le resistenza sopra i 10 euro.

Per questo titolo il livello spartiacque è a 10,5 euro, quindi al di sotto di questa soglia non valuterei un acquisto di Unicredit.

Le banche a mio avviso sono in difficoltà in questo momento, a prescindere dal recupero di ieri o di oggi e devono farne di strada per dimostrare di essere un acquisto interessante. 

Anche i petroliferi sarebbero da evitare in questa fase?

Abbiamo un mix di petrolio che scende e gas che non arriva più da Gazprom e questo pesa anche sulla situazione di ENI, cui si aggiunge la mina vagante di Saipem.

Anche Tenaris è sceso tanto, ricordando che la società è indotto del settore petrolifero e il fatto che il titolo subisca così tante prese di beneficio può far pensare che magari c’è aspettativa che con il petrolio si faranno meno affari.

Ci sono dei titoli che valuterebbe in questa fase?

L’unico titolo del Ftse Mib che a mio avviso ha un po’ di appeal grafico è Campari, apatto però di una chiusura sopra i 10 euro.  

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate