Dopo l’avvio ufficiale venerdì scorso della nuova stagione degli utili societari a Wall Street, il rientro agli scambi dopo il week-end più lungo del solito per via della festività del Martin Luther King Day, è stato scandito da altre trimestrali.
Trimestrali USA: focus sulle banche
Negli Stati Uniti il focus al momento è sui protagonisti del settore bancario e ieri i riflettori sono stati puntati su Goldman Sachs e Morgan Stanley, che hanno imboccato sentieri opposti dopo la presentazione dei dati del quarto trimestre 2022.
Goldman Sachs in caduta libera dopo i conti
Goldman Sachs è crollato, mandando in rosso il Dow Jones, con un affondo del 6,44% a 349,92 dollari, ma nell’intraday il titolo è arrivato a perdere più dell’8%, con volumi di scambio esplosivi per oltre 14 milioni di azioni trattate, contro la media mensile pari a 2,5 milioni.
Morgan Stanley vola sulle ali della trimestrale
Molto intensa l’attività di trading anche su Morgan Stanley che al contrario è stato sommerso dai buy, tanto da terminare la seduta con un rally del 5,91% a 97,08 dollari, con più di 27 milioni di azioni passate di mano, rispetto alla media degli ultimi 30 giorni pari a circa 7 milioni.
Goldman Sachs: deludono i conti del 4° trimestre 2022
Goldman Sachs è stato vittima di un violento sell-off dopo che il gruppo, ancor prima dell’apertura di Wall Street ieri, ha alzato il velo sui numeri del quarto trimestre 2022.
Il periodo in esame è stato archiviato con un utile netto netto pari a 1,33 miliardi di dollari, in flessione del 66% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente.
Il risultato per azione si è attestato a 3,32 dollari, meno di un terzo dei 10,81 dollari del 2021, deludendo nettamente le attese, visto che il consenso elaborato da Factset indicava un eps pari a 5,56 dollari.
Male anche i ricavi che sono scesi da 12,64 a 10,59 miliardi di dollari, contro la previsione di un dato pari a 10,755 miliardi. Bene la divisione trading, visto che i ricavi della stessa sono saliti del 18% a 4,76 miliardi di dollari, mentre quelli dell’unità di gestione patrimoniale hanno riportato un calo del 27% a 3,56 miliardi.
Goldman Sachs penalizzata da due fattori chiave
A pesare sui conti di Goldman Sachs sono stati il netto calo delle commissioni di investment banking, con una contrazione del 48% nel quarto trimestre, e l’impennata degli accantonamenti per perdite su crediti, con un balzo in avanti del 183% a 972 milioni di dollari.
Con riferimento all’intero esercizio fiscale 2022, gli accantonamenti per perdite su crediti, principalmente legati ai portafoglio di carte di credito e prestiti retail, sono schizzati a 2,7 miliardi di dollari, rispetto ai 357 milioni dell’anno precedente.
Morgan Stanley: conti Q4 in calo, ma meno delle stime
Anche per Morgan Stanley i principali indicatori economici negli ultimi tre mesi del 2022 hanno evidenziato un calo, ma in questo caso è stato inferiore alle aspettative.
Nel dettaglio, la banca USA ha visto l’utile calare del 41,2% a 2,11 miliardi di dollari, con un risultato per azione di 1,26 dollari, appena sopra le attese del mercato che aveva messo in conto un eps pari a 1,25 dollari.
Segno meno anche per il fatturato che si è ridotto da 14,52 a 12,75 miliardi di dollari, battendo però anche in questo caso le stime della comunità finanziaria, posizionate a 12,52 miliardi di dollari.
I ricavi del comparto di gestione patrimoniale sono saliti da 6,25 a un nuovo record a 6,63 miliardi di dollari, mentre quelli della gestione degli investimenti si sono ridotto da 1,75 a 1,46 miliardi.