Bond high yield a capofitto, c'è rischio di una recessione

L'effetto della crescita dell'inflazione non si è visto solo sui mercati azionari, appesantiti dalla prospettiva di un imminente rialzo dei tassi, ma anche sulle obbligazioni, in particolare quelle corporate

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Bond high yield in caduta libera, aumenta il timore di una recessione

L'effetto della crescita dell'inflazione non si è visto solo sui mercati azionari, appesantiti dalla prospettiva di un imminente rialzo dei tassi, ma anche sulle obbligazioni.

L’esodo dai bond spazzatura riflette una condizione “risk off”

In particolare si è verificano un vero e proprio esodo dai junk bond, un chiaro indizio di una virata verso un atteggiamento "risk off" da parte degli investitori. Con l'aumentare dei tassi di interesse gli investitori diventeranno più selettivi rispetto al rating, e questo comporterà un contesto finanziario in deterioramento per le società con rating inferiore.

Gli ETF high yield come termometro della situazione

L'ETF iShares iBoxx High Yield Corporate Bond (HYG), o anche l'iShares € High Yield Corp Bond UCITS ETF (IHYG), sono forse in questo momento un indicatore più significativo dell'atteggiamento del mercato nei confronti del rischio di quello che può essere lo S&P500.

Attenzione alle “zombie firms”

I mercati sanno bene che gli aiuti, immensi, messi in atto da governi e banche centrali per contrastare i danni della pandemia hanno permesso a molte "zombie firms" di sopravvivere quando invece, in situazioni normali, sarebbero dovute fallire. Adesso che la politica monetaria va verso una normalizzazione e che i tassi sono in procinto di salire i nodi vengono al pettine. Se per quello che riguarda il debito sovrano resta in ogni caso l'ombrello della BCE ad evitare guai, sul fronte dei bond corporate la situazione potrebbe diventare decisamente più pesante.

Goldman Sachs ha calcolato che da inizio anno gli investitori Usa hanno ritirato circa 16 miliardi di dollari dal mercato dei junk-bond, il flusso in uscita più importante dal 2010. Anche in Europa il costo di protezione contro il default è cresciuto ai massimi dal novembre 2020.

Le aziende, in difficoltà per l’aumento del costo del denaro, potrebbero entrare ancora di più in crisi in caso di rallentamento della crescita economica.

Crescita economica a rischio negli Usa

Il Fondo monetario internazionale nel suo aggiornamento del World Economic Outlook ha rivisto al ribasso le previsioni per il Pil degli Stati Uniti nel 2022 dal 5,2% di ottobre al 4%. La crescita per il 2021 appena concluso è stata rivista al +5,6% dal precedente +6%. Per il 2023 previsione è invece stata rivista dal +2,2% al +2,6%. 

Il Fondo ha reso noto che "L'economia mondiale entra nel 2022 in una posizione più' debole di quanto atteso in precedenza" dal momento che con la diffusione della nuova variante Omicron del coronavirus i Paesi hanno imposto di nuovo delle restrizioni alla mobilità. In aggiunta a questo i prezzi dell'energia in aumento e i problemi alle catene di approvvigionamento hanno portato a un'inflazione più alta e diffusa del previsto, soprattutto negli Stati Uniti. 

Per quello che riguarda l’area euro il Fmi stima che il Pil crescerà del 3,9% nel 2022, del 2,5% nel 2023 e dell'1,7% l'anno successivo. L'aumento delle tensioni geopolitiche "pone tuttavia un nuovo rischio al ribasso per la crescita e un rischio al rialzo per l'inflazione".

Come si comportano gli high yield?

Il suggerimento, come accennato, è di guardare con attenzione in questo momento per tastare il polso dei mercati non solo agli indici azionari ma anche ai bond corporate, agli high yield in particolare. 

Il grafico dell'ETF iShares iBoxx High Yield Corporate Bond (HYG) è caratterizzato dalla presenza di un'ampia figura ribassista, il testa spalle disegnato dal top di febbraio 2021 completato a fine gennaio con la violazione della linea che unisce i minimi del 19 marzo e del 1 dicembre 2021 (la "neckline"), un figura che potrebbe non avere ancora espresso tutto il suo potenziale. Per quello che riguarda il breve termine tuttavia lo spazio a disposizione per il ribasso sembra ridotto dal momento che l'Rsi a 14 giorni non solo è in netto ipervenduto, ma si è disegnata anche una divergenza rialzista, situazione che di solito anticipa un rimbalzo.

E' probabile a questo punto un "return move" dai livelli attuali di area 82,50 verso la "neckline" del testa spalle, in area 85,20. Solo oltre quei livelli le tensioni ribassiste sull'ETF, che possono essere considerate un buon anticipatore anche per l'andamento della borsa, rientrerebbero.

In caso contrario il trend ribassista, dopo l'eventuale rimbalzo, potrebbe estendere fino agli 80 punti.

Anche nel caso dell’iShares € High Yield Corp Bond UCITS ETF (IHYG) è possibile notare la presenza di un ampio testa spalle ribassista disegnato dal top di marzo 2021. La figura è stata completata a fine gennaio con la violazione di area 100,55. Attualmente la "neckline" del testa spalle transita in area 100,50. Solo una reazione (possibile nel breve termine data anche in questo caso la condizione di ipervenduto dell'Rsi a 14 giorni) che riportasse le quotazioni al di sopra di area 100,50 sarebbe da leggere come una ritrovata fiducia da parte del mercato nei confronti del comparto.

Se questo non accadesse, al netto della probabile reazione, meglio iniziare a mettere in conto discese verso area 90/91, sul 50% di ritracciamento del rialzo dai minimi di marzo 2020.

(Alessandro Magagnoli)