Impatto della crisi sugli italiani

Le ripercussioni si sono fatte sentire anche se sono state attutite dalle misure economiche messe in campo dal governo per ridurre gli effetti della pandemia sul reddito delle famiglie.

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La crisi economica conseguente alla pandemia ha sconvolto non poco il sistema economico a livello globale, colpendo i singoli Paesi in una fase di rallentamento della crescita già in corso e ben nota.

L’Italia, dal canto suo, in questa situazione si è trovata schiacciata per via del mancato recupero delle crisi del 2008 e del 2011.

Le ripercussioni si sono fatte sentire anche se sono state attutite dalle misure economiche messe in campo dal governo per ridurre gli effetti della pandemia sul reddito delle famiglie.

Nel prosieguo vogliamo quindi comprendere quali siano stati gli effetti tangibili della pandemia sulla vita degli italiani e delle piccole imprese, nonché nei mercati azionari a Piazza Affari, al fine di mostrare come l’intero sistema economico sia interconnesso, e come tutti questi soggetti risentano della crisi, ma siano in ogni caso in grado di uscirne con le giuste strategie.

Effetti della recessione sull'economia italiana...

I primi effetti della recessione economica si sono avvertiti sull’occupazione, infatti secondo i dati più recenti dell’ISTAT la disoccupazione nel 2020 si è attestata al 9% con quella giovanile collocatasi al 29,7%, anche se la ricerca Deloitte “I bisogni delle PMI per la ripresa post-Covid” prevede che la disoccupazione salirà al 12,2% nel 2021 per effetto anche dello sblocco dei licenziamenti che dovrebbe tornare possibile dal mese di aprile. In termini numerici, la perdita di posti di lavoro è stata, quindi, di 444 mila unità (gennaio-dicembre).

Con il calo delle opportunità di lavoro, gli italiani hanno fatto ricorso ai risparmi (47%) intaccandoli per compensare il calo del reddito.

In questa situazione, a soffrire sono in particolare professionisti e imprenditori, oltre alle fasce di reddito più basse, come riferisce la ricerca condotta dal Centro Luigi Einaudi dedicata al risparmio e alle scelte finanziarie degli italiani al tempo della pandemia.

Questa analisi fa però notare come al netto dell’uso dei risparmi da parte delle famiglie, essi siano aumentati nel 2020 di almeno 70 miliardi in termini di “risparmio precauzionale” conservato per fare fronte all’incertezza del futuro. Anche le imprese non finanziarie hanno aumentato l’accantonamento di liquidità a scopo precauzionale (64 miliardi di euro) per affrontare ad eventuali ulteriori difficoltà.

Per le imprese, in effetti, la prossima criticità potrebbe avere già un nome: “credit crunch”, ovvero una stretta creditizia da parte delle banche che, al termine delle garanzie di Stato offerte ad inizio pandemia sui prestiti alle imprese, potrebbero mettere in opera un atteggiamento prudente nell’erogarne di nuovi.

Una scelta strategica dettata dai richiami del presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, che a fine novembre scorso ha richiamato le banche europee sul rischio di solvibilità sulle prospettive economiche più deboli e sul rischio fallimento di molte imprese non più in grado di pagare i prestiti ricevuti.

Uno scenario che vede protagoniste in negativo anche le banche italiane, notoriamente più esposte rispetto alla media europea.

Tuttavia, non vi è nessun pericolo per la tenuta dell’euro che, a livello mondiale, rappresenta il 38% delle transazioni del circuito SWIFT.

Anche sul mercato valutario, l’euro si è rafforzato in questi mesi in modo significativo sul dollaro e sulla sterlina britannica, dimostrando la sua stabilità per le 19 economie che l’hanno adottato.

...e sul mercato azionario

Le condizioni economiche sopra descritte si sono di riflesso abbattute sui mercati azionari con forti ribassi dei prezzi delle società quotate, ben evidenziati nel primo semestre dello scorso anno dalla caduta del principale indice della Borsa di Milano, il FTSE MIB.

Le società rappresentate dal FTSE MIB hanno tuttavia saputo riprendersi nella seconda metà del 2020 e proseguire con decisione la ripresa all'inizio del 2021, come mostrano le ottime fonti di dati e di informazioni finanziarie fornite dalla piattaforma di investimento eToro, in cui viene offerta l’opportunità di investire nelle maggiori società presenti nel già citato indice azionario FTSE MIB, garantendo inoltre qualità e semplicità per eliminare qualsiasi barriera e rendere il trading e gli investimenti online più accessibili agli utenti prestando comunque attenzione ai dettagli.

La ripresa di Piazza Affari, dicevamo, è stata il frutto delle riaperture estive delle attività imprenditoriali d’ogni dimensione, della ripresa degli acquisti da parte dei consumatori e della conseguente riduzione della tendenza al risparmio, il quale se da una parte può essere un fattore positivo, dall’altra, se elevato, genera l’effetto opposto a quello ricercato ovvero l’aggravamento della stagnazione.

Come l'economia e i sistemi bancari italiani stanno combattendo la recessione

Il legame tra le società quotate dell’indice FTSE MIB e l’economia reale si evince anche dalla scelta di alcune di esse di non distribuire il dividendo azionario al fine di gestirlo come riserva finanziaria in caso di ulteriori situazioni di criticità.

Le banche italiane, tra cui quelle presenti a Piazza Affari, sono state tra le prime a mettere in atto questa strategia anche su richiesta della Banca d’Italia.

Il dividendo, per chi non sapesse cosa sia, è una porzione dell’utile che una società condivide con gli azionisti che investono nei mercati azionari attraverso appositi portali di trading disponibili online, i quali permettono l’accesso a informazioni su molti altri temi finanziari più complessi, come le IPO, offrendo dunque apertura e trasparenza a tutti gli utenti per garantire il dialogo, la massima chiarezza e visibilità.

Oltre alla politica sui dividendi e all’accantonamento di risorse finanziarie per evitare crisi sistemiche, più in generale, alle banche è stato affidato dalla BCE il ruolo di supportare la transizione dell’economia europea verso un modello a impronta zero.

Un mandato che coinvolgerà tutti all’interno dell’Unione Europea e in primo luogo le società quotate in borsa che per la loro posizione e capacità economica daranno l’impulso iniziale trascinando con sé le piccole imprese.

A seguire, ci saranno i cittadini che beneficeranno della generazione di nuova occupazione, “green”, e di prodotti e servizi a impatto ambientale nettamente ridotto.

L’effetto vaccini

Sarà questo impulso alla riconversione dell’economia europea a combattere la recessione economica innescata dalla pandemia nel 2020 e che prosegue in questo 2021.

Tuttavia, la prima grande spinta arriverà dalla campagna vaccinale in corso in Italia come nel resto d’Europa e del mondo che permetterà alle società di liberarsi finalmente delle attuali limitazioni.

Un impulso che si auspica possa avviare un nuovo ciclo economico positivo in Italia, ben più robusto di quelli dell’ultimo ventennio.