Indagine Sec su Elon e Kimbal Musk per vendita azioni Tesla

Nuovi guai in vista per Elon Musk. Avviata altra indagine dalla Sec per possibile insider trading sulla vendita di azioni Tesla da parte del fratello Kimbal.

Nuovi guai con la U.S. Securities and Exchange Commission (Sec) per Elon Musk. Il co-fondatore, chief executive e maggiore azionista di Tesla è infatti finito sotto indagine da parte dell’autorità di controllo dei mercati finanziari Usa ma in questo caso le sue uscite su Twitter non c’entrano (non direttamente per lo meno). Se nei suoi tweet Musk rischia spessa di sorpassare il confine tra libertà d’opinione e turbativa di mercato, l’indagine della Sec, secondo quanto riportato da fonti citate dal Wall Street Journal, avrebbe come oggetto un possibile insider trading, relativo alla tanto pubblicizzata vendita di azioni Tesla realizzata tra novembre e dicembre 2021 per un incasso complessivo di 16,4 miliardi.

Elon e Kimbal Musk sotto indagine Sec per vendita di azioni Tesla

La vendita era stata accompagnata per altro dal parallelo esercizio di opzioni d’acquisto (che hanno di fatto incrementato la partecipazione di Musk) e seguita anche dalla donazione in beneficenza di azioni per un controvalore di 5,74 miliardi di dollari. L’indagine della Sec partirebbe però da un’operazione sospetta realizzata da Kimbal Musk, fratello meno noto di Elon. Kimbal avrebbe infatti venduto 88.500 azioni Tesla, per un controvalore di 108 milioni di dollari, il giorno prima che Elon pubblicasse su Twitter il sondaggio in cui chiedeva ai suoi follower se dovesse dismettere il 10% della sua partecipazione nel capitale del produttore di vetture elettriche. Sondaggio che aveva fatto crollare Tesla al Nasdaq.

Per la Sec possibile insider trading nella vendita di azioni Tesla

Le indiscrezioni del Wall Street Journal arrivano dopo che settimana scorsa Alex Spiro, legale di Musk (Elon) aveva inviato una lettera al tribunale che da anni segue il contenzioso tra la Sec e Tesla per chiedere che venissero discusse quelle che lui ha descritto come “molestie” contro Tesla e Musk da parte della stesssa authority. Spiro ha anche ricordato che la Sec non ha ancora distribuito agli azionisti i 40 milioni di dollari di risarcimento relativi al procedimento del 2018. La Sec ha ovviamente negato le accuse di molestie e ha affermato che un piano per la distribuzione del denaro sarebbe stato presentato al tribunale in marzo e che il ritardo sarebbe dovuto alla complessità.

Musk replica a Sec su Twitter: “Non ho iniziato battaglia ma la finirò”

Secondo Spiro le indiscrezioni sulla nuova indagine per insider trading sarebbero nient’altro che una rappresaglia della Sec in risposta alla sua lettera. Musk (Elon) da parte sua non è certo rimasto a guardare e ha dichiarato ovviamente su Twitter: “Si tratta della rimozione solo del primo strato della cipolla della corruzione. Rimanete sintonizzati”. Per poi aggiungere: “Non ho iniziato questa battaglia ma la finirò”. Intanto Tesla ha chiuso la seduta di venerdì con un guadagno dell’1,14% al Nasdaq (performance non esaltante se si considera che il rialzo del Nasdaq Composite è stato dell’1,64%), e rimane in declino di ben oltre il 30% da inizio 2022. “In un momento di avversione al rischio, le buffonate di Musk sono preoccupanti per gli investitori. La questione della Sec è un ostacolo ma alla fine Musk ha creato questa situazione da solo“, ha spiegato a Barron’s Dan Ives, analista di Wedbush, che ha un giudizio buy sul titolo Tesla. (Raffaele Rovati)

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