Previsioni Dow Jones: 3 motivi per vendere a febbraio!

Sappiamo come il Dow Jones sia uno degli indici più osservati e per questo vogliamo chiarire la situazione di crisi attuale che sembra riguardarlo.

Quello che sappiamo dell’indice è che storicamente ha rappresentato uno degli strumenti più immediati per valutare l’andamento dell’economia statunitense.

Come in tutti i settori, si vengono a creare spesso delle abitudini difficili da abbandonare e l’analisi immediata dell’economia americana fatta basandosi nell’immediato sull’andamento del Dow Jones è proprio una di esse.

Inizialmente l’indice Dow Jones raccoglieva solo 12 titoli azioni ad alta capitalizzazione, le cosiddette “blue chips”, finendo poi con l’averne 30.

Su Investing.com si legge un quadro dubbioso di Wall Street ad un certo punto di quest’ultima settimana, poiché leggermente in salita, nonostante gli shock delle ultime sedute a causa dell’inflazione:

A proposito dell’inflazione, infatti, proprio questo giovedì è stato pubblicato un dato preoccupante da La Stampa che, seppur con un lieve rialzo, ha portato in chiusura di settimana Wall Street a perdere punti e per cui la precedente nota positiva forse non basta ad attenuare le preoccupazioni degli investitori:

Un momento d’incertezze e crisi che ancora fatica a terminare e che rischia di far tremare l’economia statunitense insieme all’indice Dow Jones. Le ragioni sono diverse, ma in fondo possono essere raccolte in tre grandi cause che ovviamente viaggiano attraverso i commenti degli analisti ed esperti in materia di finanza.

Una di queste da non sottovalutare è proprio l’inflazione e i dati che non smettono di allarmare USA e mondo intero con un rialzo dei tassi d’interesse pari a 50 punti base nel prossimo mese, primo dal 2000.

Poi c’è la Russia che preoccupa non poco per la possibile invasione dichiarata che addirittura potrebbe essere una decisione definitiva capace di mettere a ferro e fuoco l’Ucraina prima della fine delle Olimpiadi invernali in Cina, a Pechino, il 20 febbraio.

Proprio meno di 48h fa infatti, IlSole24Ore evidenzia il calo in chiusura della Borsa americana dovuta alla diatriba tra USA e Russia:

L’ultima è relativa ad alcuni dati tecnici che non smettono di preoccupare gli speculatori e riguardano le previsioni degli analisti che sostengono il trend bearish che sembra mirare a supporti più giù di svariati punti.

Adesso andremo a ritroso, analizzando proprio queste tre ragioni, e vedremo più dettagliatamente una panoramica di cosa sta stringendo l’indice americano forse più conosciuto del mondo, spingendo i trader verso un più probabile sell.

Analisi dell’indice Dow Jones

Dall’inizio dell’anno ci sono stati molti dubbi in relazione all’andamento dei mercati, che a tratti sembravano positivi, nonostante le crisi in corso, e che a volte deludevano crollando.

Oggi, prendendo in analisi l’andamento dell’indice Dow Jones nel 2021, non possiamo dire che sia andata male, tutt’altro.

Nell’ottica della crescita di Wall Street relativa al 2021, su IlGiorno si scriveva:

Tuttavia il 2022 ha portato sicuramente un’ondata negativa che ha travolto nuovamente il mercato perché solo nell’ultima settimana, il Dow Jones ha registrato un calo dell’1,43% e la curva discendente secondo alcuni analisti proseguirà.

Il declino dell’indice a febbraio è molto probabile, a giudicare dalle analisi dei trader o dal sentiment del mercato attuale.

Su Teleborsa infatti, le stime dicono quanto segue:

Ovviamente il parere personale può essere più o meno influenzato, ma a giudicare questi dati non si riesce a prevedere una prosecuzione rialzista del mercato.

In finanza si usa spesso il termine “The trend is your friend”. Quale miglior ragione se non il parere diffuso degli esperti per vendere l’indice Dow Jones?

Indice Dow Jones nella stretta Russia/USA

Sappiamo che l’Ucraina potrebbe essere vittima dell’invasione russa da un momento all’altro e queste tensioni geopolitiche hanno cominciato ad avere ripercussioni importanti su tutte le economie mondiali.

Lo stato di crisi in cui versa il nostro mondo fa pensare alla possibilità di ricadere nella morsa di una nuova Guerra fredda e ovviamente l’economia americana ne sta risentendo.

A Wall Street, l’indice Dow Jones ovviamente è uno dei primi a risentire delle tensioni, perché in questo panorama di crescenti ansie in merito al possibile conflitto, insieme all’aumento del prezzo del petrolio, hanno portato gli investitori a vendere azioni, causando di conseguenza anche un ribasso del famoso paniere.

La CNBC riporta proprio questo in merito alla chiusura settimanale:

Perché? Semplice: in tempi di crisi e incertezza, il rischio che i titoli azionari rappresentano non piace a tantissimi speculatori.

Tra l’altro, come menzionato prima, le dinamiche tra Russia e Stati Uniti hanno fatto impennare il prezzo del petrolio che si trova sempre più vicino a quota $100, a causa del fatto che un conflitto potrebbe portare proprio i russi, terzi esportatori al mondo di greggio e secondi di gas, a venire allontanati dal commercio occidentale, facendo crescere la domanda a dismisura.

Se cercate un motivo per vendere l’indice Dow Jones, uno dei primi “strumenti di misurazione” dell’economia americana, forse non c’è ragione migliore. Almeno per lo scenario che presenta febbraio.

Come se non bastasse, l’inflazione affonda il Dow Jones

Questa seconda settimana di febbraio è stata piena di notizie che non dovevano sorprendere, ma che ci sono risucite comunque nonostante le aspettative non fossero già rosee.

Il dato relativo all’inflazione statunitense pubblicato questa settimana non ha potuto fare a meno che essere accolto nel peggiore dei modi.

Un’inflazione del 7,5% non si vedeva negli USA da 1982 e, nonostante l’Europa abbia resistito bene o male al dato, la Borsa di New York ha visto un rosso diffuso, specialmente in relazione agli indici americani principali di cui il Dow Jones fa parte.

Il Washington Post infatti scrive chiaramente che la forte volatilità e il periodo d’instabilità sembra tutt’altro che terminato, basta dare un’occhiata ai dati degli ultimi giorni e le previsioni per l’anno corrente:

Proprio l’indice Dow Jones non poteva restare invariato, raccogliendo al suo interno i primi 30 titoli azionari statunitensi che ovviamente sono ampiamente esposti ai movimenti del mercato globale.

Indice Dow Jones: prospettive per l’anno 2022?

Non ci sono certezze al momento attuale ed è ovvio come gli investitori staranno lontani dai titoli ad alto rischio, cercando di comprare i cosiddetti “beni rifugio” a discapito di quelli americani o semplicemente più a rischio bearish.

Come dare torto? In fondo sappiamo che, se la situazione non migliora, i portafogli degli investitori comincerebbero ad andare in rosso e rischierebbero di creare un effetto a catena difficile da frenare, perciò è normale che cerchino riparo in altre modalità d’investimento più sicure.

Ovviamente chi, se non il Dow Jones, può risentire della fuga degli investitori dagli Stati Uniti in mabito borsistico?

Ecco che allora viene da chiedersi che piega prenderanno le cose, ma, dopo questi dati sull’inflazione, le notizie in merito al conflitto USA-Russia e i dati degli analisti non promettenti, non ci si può aspettare una performance rialzista nel breve periodo.

Indice Dow Jones: vendere o comprare?

Nel 2022 sono tante le cose che ancora ci si aspetta di vedere, siamo solo al secondo mese dell’anno.

La questione, però, è più spinosa di quanto appare e ricordiamo che l’analisi dello scenario globale, dal punto di vista finanziario, pende decisamente verso la vendita dell’indice Dow Jones.

Analisti protesi verso un trend bearish, almeno nel breve periodo, instabilità geopolitica che rischia di minare le Borse mondiali, compresa ovviamente Wall Street, e l’inflazione a livelli altissimi che strozza l’economia e mette in fuga gli investitori.

I trader di tutto il mondo inoltre stanno aspettando di capire cosa vorrà fare la Fed anche se Forbes Advisor non fa ben sperare sull’ottimismo in campo:

Uno spirito che preoccupa e rischia di far colare a picco indici proprio come il Dow Jones, che forse sarebbe davvero meglio vendere, volendo fare una scelta a riguardo proprio questo febbraio.

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