Come investire negli Stati che fanno più innovazione

Che cos'è l'innovazione? Innovare significa rimanere rilevanti, in un modo o nell'altro. E le nazioni, gli Stati, che sanno farlo meglio degli altri, è evidente che abbiano un enorme vantaggio competitivo sulla concorrenza. Con i moderni strumenti finanziari, fortunatamente, si può investire direttamente negli stati più innovativi del mondo, attraverso gli ETF che fanno riferimento ai singoli Paesi ed ai loro mercati borsistici.

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Che cos'è l'innovazione? Il dizionario Merriam-Webster, il più autorevole d'America, dice che si tratta di "una nuova idea, metodo o dispositivo, cioè una novità", ma può essere anche "l'introduzione di qualcosa di nuovo".

Per l'Enciclopedia Britannica, la massima autorità divulgativa del mondo anglosassone, l'innovazione (o creatività) è

La creazione di un nuovo modo di fare qualcosa, sia che l'impresa sia concreta (per esempio, lo sviluppo di un nuovo prodotto) o astratta (per esempio, lo sviluppo di una nuova filosofia o approccio teorico a un problema).

E per la nostrana Treccani si tratta di

L’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e simili. In senso concreto, ogni novità, mutamento, trasformazione che modifichi radicalmente o provochi comunque un efficace svecchiamento in un ordinamento politico o sociale, in un metodo di produzione, in una tecnica, ecc.

E potremmo continuare, ma è evidente di cosa si parli. Innovare significa rimanere rilevanti, in un modo o nell'altro. E le nazioni, gli Stati, che sanno farlo meglio degli altri, è evidente che abbiano un enorme vantaggio competitivo sulla concorrenza. Da decenni, ormai, gli Stati Uniti sono l'epitomo di questo concetto.

La vittoria di due guerre mondiali, un territorio immenso, una popolazione di centinaia di milioni di persone, un melting pot culturale e razziale inarrivabile, un sistema meritocratico che funziona, incentivi a sviluppare idee, concetti e teorie innovative hanno fatto degli States la culla dell'innovazione mondiale, ad ogni livello.

Nel campo finanziario, poi, ogni singolo nuovo prodotto, ogni nuova idea, ogni innovazione, arriva dagli Stati Uniti, è inutile negarlo. Lo stesso gergo finanziario, come per la verità quello di qualsiasi disciplina, è infarcito di termini inglesi, senza i quali spesso, e non per esterofilia, è persino non facile esprimersi.

I paesi più innovativi, classificati per gruppo di reddito

Ma è davvero così? Globalmente, l'America è realmente la nazione leader mondiale nel campo dell'innovazione? Certamente lo è, e di spanne, se si prendono in considerazione le caratteristiche appena evidenziate. Ma se gli Stati vengono classificati in merito al reddito, cioè secondo quel sistema che li definisce di primo, secondo e terzo mondo (in parole povere), utilizzato dalla Banca Mondiale, le cose cambiano. Di poco, come vedremo, ma cambiano.

L'innovazione può essere strumentale al successo delle economie, su scala macro e micro. E mentre gli investimenti forniscono un potente carburante per l'innovazione, la relazione tra i due concetti non è sempre semplice.

La classifica 2020 dell'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO) rivela proprio questo. Questo ente ha suddiviso i paesi più innovativi in ogni gruppo di reddito della Banca Mondiale, sulla base dei dati del Global Innovation Index (GII) della WIPO, che valuta le nazioni attraverso 80 indicatori di innovazione, come ricerca e sviluppo (R&S), capitale di rischio e produzione high-tech.

Mentre le nazioni più ricche continuano a guidare l'innovazione globale, il GII mostra anche che i paesi a medio reddito, in particolare in Asia, stanno facendo passi da gigante.

Alimentare l'innovazione

Le sfere economiche e normative all'interno dei paesi possono avere un enorme impatto sul loro livello di innovazione, e viceversa, poiché l'innovazione a sua volta diventa un motore economico, stimolando ulteriori investimenti.

Il ciclo di feedback positivo tra investimenti e innovazione è il risultato del successo di alcuni dei migliori paesi nella classifica della WIPO, che qui viene mostrata in merito ai tre paesi più innovativi in ogni gruppo di reddito.

Gruppo di reddito Classifica di gruppo Stato (Classifica totale)

Alto 1 Svizzera (#1)

Alto 2 Svezia (#2)

Alto 3 Stati Uniti d'America (#3)

Medio-alto 1 Cina (#14)

Medio-alto 2 Malesia (#33)

Medio-alto 3 Bulgaria (#37)

Medio-basso 1 Vietnam (#42)

Medio-basso 2 Ucraina (#45)

Medio-basso 3 India (#48)

Basso 1 Tanzania (#88)

Basso 2 Ruanda (#91)

Basso 3 Malawi (#111)

Svizzera, Svezia e Stati Uniti sono i primi tre del gruppo ad alto reddito. Considerando che la Svizzera ha il secondo più alto PIL pro capite a livello globale, non è una sorpresa che sia in testa in questa lista.

 

I paesi a reddito medio-alto sono guidati da Cina, Malesia e Bulgaria. Si noti che la Cina supera di gran lunga le altre nazioni nella classifica del gruppo a reddito medio-alto, raggiungendo il 14° posto complessivo nel 2020. Altri nel gruppo di reddito appaiono nella classifica generale solo dopo il 30° posto. Di seguito sono elencati diversi leader per gruppo di reddito, e alcune delle loro aree chiave di produzione:

  • Svizzera: Prima nella creazione di conoscenza, seconda nel valore globale del marchio
  • Stati Uniti: Primi in Intrattenimento e media, spesa in software per computer, entrate in proprietà intellettuale
  • Cina: Prima per brevetti registrati
  • Vietnam: Secondo nelle esportazioni nette di alta tecnologia
  • India: Prima nelle Esportazioni di servizi di tecnologia dell'informazione e della comunicazione

Le classifiche

Le nazioni a reddito elevato (i cosiddetti Paesi sviluppati, o primo mondo) sono 49. I primi 10 sono i seguenti (il numero tra parentesi riporta la posizione di quella nazione nella classifica globale): Svizzera (1), Svezia (2), Stati Uniti d'America (3), Regno Unito (4), Paesi Bassi (5), Danimarca (6), Finlandia (7), Singapore (8), Germania (9), Repubblica di Corea (10).

Le nazioni a reddito medio alto (cioè i paesi emergenti, o in via di sviluppo, di fascia più elevata) sono 37. Le prime 10 sono quelle che seguono: Cina (14), Malesia (33), Bulgaria (37), Thailandia (44), Romania (46), Federazione Russa (47), Montenegro (49), Turchia (51), Mauritius (52), Serbia (53).

Le nazioni a reddito medio basso (cioè i paesi emergenti, o in via di sviluppo, di fascia meno elevata) sono 37. Le prime 10 sono quelle che seguono: Vietnam (42), Ucraina (45), India (48), Filippine (50), Mongolia (58), Repubblica di Moldavia (59), Tunisia (65), Marocco (75), Indonesia (85), Kenya (86).

Le nazioni a reddito basso (cioè i paesi di frontiera) sono 37. Le prime 10 sono le seguenti: Tanzania (88), Ruanda (91), Nepal (95), Tagikistan (109), Malawi (111), Uganda (114), Madagascar (115), Burkina Faso (118), Mali (123), Mozambico (124).

I paesi nordici come la Svezia, la Danimarca e la Finlandia continuano a mostrare la loro forza nei fattori di innovazione, come la creazione di conoscenza, il valore globale del marchio, le prestazioni ambientali e le entrate di proprietà intellettuale, fattori che contribuiscono alla loro continua presenza in cima agli innovatori globali.

Ma le nazioni che fanno i movimenti più grandi nella classifica GII si trovano in Asia. Cina, Vietnam, India e Filippine sono saliti più di tutti i paesi rispetto alle rilevazioni degli anni passati, con tutti e quattro ora nella top 50. La Cina è entrata nella top 15 nel 2019 e rimane l'unica economia a medio reddito nella top 30.

Nel 2020, la Corea del Sud è diventata la seconda economia asiatica a entrare nella top 10, dopo Singapore. Come primo paese asiatico a spostarsi nella top 5 globale, Singapore si è unito ai leader nel 2018, e ora si trova all'8° posto. In un'altra prima volta per il 2020, l'India è ora entrata nella top 50.

Input e output dell'innovazione: i migliori

Mentre le classifiche annuali come queste confermano l'importanza di un'economia robusta e degli investimenti in innovazione, le variazioni nella relazione tra input e output non sono rare. La correlazione tra ricchezza e innovazione non è sempre semplice, e nemmeno lo è la connessione tra input e output dell'innovazione.

Le variabili di input possono essere caratterizzate come fattori che favoriscono l'innovazione, dalla qualità delle istituzioni universitarie di un paese ai suoi livelli di sostenibilità ecologica.

I pilastri dell'input sono le istituzioni, il capitale umano e la ricerca, le infrastrutture, la sofisticazione del mercato e la sofisticazione del business. Esempi di input sono le istituzioni universitarie, l'ambiente normativo, i beni immateriali, l'imprenditorialità, la spesa in ricerca e sviluppo, i contratti di capitale di rischio e i ricercatori. Le 10 nazioni leader nell'input sono Singapore, Svizzera, Svezia, Stati Uniti, Danimarca, Regno Unito, Hong Kong, Finlandia, Canada e Corea del Sud.

I fattori di output includono indicatori di innovazione come la creazione di nuove imprese, e anche il numero di modifiche di Wikipedia per milione di persone.

I pilastri dell'output sono conoscenza e tecnologia e la creatività. Gli esempi di output sono i brevetti registrati, i beni e servizi creativi, le pubblicazioni scientifiche, i lungometraggi nazionali, lo spettacolo ed i media, la produzione ad alta tecnologia. Le 10 nazioni leader nell'output sono Svizzera, Svezia, Regno Unito, Paesi Bassi, U.S.A., Cina, Germania, Finlandia, Danimarca e Corea del Sud.

I paesi con risultati di innovazione impressionanti nell'out rispetto ai livelli di input includono:

  • Cina: 26° per gli input, ma sesto per i risultati complessivi dell'innovazione
  • Paesi Bassi: 11° in input di innovazione, ma quarto in output
  • Thailandia: 48° in input complessivo, ma primo in R&S aziendale
  • Malesia: 34° in input complessivo, ma primo nelle esportazioni nette di alta tecnologia

Riduzioni di finanziamenti in vista per l'innovazione?

Anche se i mercati finanziari si sono infiammati nel 2020, l'economia nel suo complesso non se l'è cavata bene dall'inizio delle chiusure. Questo porta a chiedersi se seguirà un forte calo del capitale di innovazione.

In risposta alla pandemia del 2020, la spesa in R&S riecheggerà la recessione del 2009 e le conseguenze dell'11 settembre? I flussi di capitale di rischio continueranno a diminuire più di quanto abbiano fatto dal 2018?

Poiché l'innovazione è così intrecciata con le strategie di crescita economica delle aziende e delle nazioni, la ricerca della WIPO nota che il potenziale declino potrebbe non essere così grave come le tendenze storiche potrebbero suggerire.

Ma non c'è modo di fermare l'innovazione umana. Fortunatamente, le opportunità di innovazione non dipendono solo dal livello di capitale infuso durante un dato anno. Invece, i risultati cumulativi dei continui stimoli all'innovazione possono essere sufficienti a mantenere la crescita, mentre vengono utilizzate le riserve strategiche di liquidità di uno Stato.

Ciò che la classifica del GII mostra è che gli input non sono sempre uguali agli output, e che si possono fare passi avanti nell'innovazione anche con livelli modesti di flusso di capitale.

Come investire negli Stati che fanno più innovazione?

Investire in chi innova è la strada verso il successo, non c'è dubbio. Impegnare i propri soldi in coloro che ricercano, creano, sviluppano ed immettono le novità scientifiche e tecnologiche sul mercato è una solida strategia di investimento. Ma come perseguirla proficuamente.

In prima istanza si possono acquistare ETF che replichino gli indici principali delle borse delle varie nazioni coinvolte nella classifica delle prime 10 complessive, per una notevole diversificazione geografica. Perciò un ETF che replichi lo SMI svizzero, l'OMX 30 svedese, l'S&P500 americano, il FTSE100 inglese, l'ASX olandese, l'OMXH 25 finlandese, l'SGX singaporeano, il DAX30 tedesco e il KOSPI sudcoreano.

Ma c'è anche un altro metodo, che consiste nell'acquistare un ETF che investa sul mercato borsistico complessivo di quella nazione, uno dei cosiddetti "country ETF". In questa maniera l'esposizione sarebbe più diversificata ancora. E questa tipologia di investimento può essere effettuata in maniere diverse.

In prima istanza esattamente come è stata descritta (ed in questo caso iShares di BlackRock offre un ETF per ogni singola nazione, per esempio), oppure per macro aree geografiche dove, oltre agli ETF di iShares possono esserci quelli magari del rivale più accreditato della società di Larry Fink, cioè Vanguard, che offre un ETF a livello mondiale (il Total World Stock ETF), uno sui mercati sviluppati (il FTSE Developed Markets ETF), uno sull'Europa (il FTSE Europe ETF), e uno sui mercati emergenti (il FTSE Emerging Markets ETF).