Investitori in fuga da Barclays. Che crolla del 6% a Londra

Investitori in fuga da Barclays, dopo l'annuncio di 540 milioni di perdite su prodotti strutturati. Azionista vende il 3% e il titolo crolla del 6% a Londra.

Barclays crolla a Londra, in scia all’annuncio di lunedì di perdite legate alla vendita di prodotti strutturati la cui popolarità è rimbalzata dopo l’invasione dell’Ucraina, che ha innescato la fuga degli investitori. Secondo quanto riporta Reuters, infatti, uno dei maggiori azionisti di Barclays si sarebbe liberato di un pacchetto del 3% del capitale nella serata di lunedì. L’operazione, gestita da Goldman Sachs, ha generato un incasso di 575 milioni di sterline (pari a oltre 680 milioni di euro). Barclays ha toccato un crollo del 6% in avvio di seduta, per poi scambiare comunque con una perdita intorno al 3% (tra i titoli peggiori di un Ftse 100 invece in rialzo di circa l’1%). 

Fuga degli investitori da Barclays. Il titolo crolla del 6% a Londra

Secondo Reuters, che cita dati di Refinitiv, tra i maggiori soci di Barclays, con quote intorno al 3% di capitale, ci sono la Qatar Investment Authority (Qia, il fondo sovrano del Paese del Golfo) e il colosso Usa dell’asset management Blackrock. Entrambi non hanno commentato la notizia. Per altro Barclays aveva già chiuso con un crollo del 4,08% lunedì (contro la flessione limitata allo 0,14% del Ftse 100), dopo che l’istituto britannico aveva dichiarato di attendersi perdite per 450 milioni di sterline (circa 540 milioni di euro) dalla vendita di due titoli negoziati in Borsa legati al petrolio e alla volatilità del mercato. Barclays aveva sospeso la vendita e l’emissione di entrambi i titoli, i cosidetti Vxx, questo mese.

Barclays crolla a Londra dopo annuncio perdite in prodotti strutturati

Prima dello stop i prodotti avevano goduto di un’estrema popolarità visto che gli investitori scommettevano proprio sulla volatilità a causa dell’impatto sui mercati globali dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il numero di titoli che passavano di mano era raddoppiato in breve tempo, passando a 71 milioni in un mese. Oltre alle perdite, però, la vicenda ha un aspetto regolatorio da non sottovalutare. Barclays rischia infatti sanzioni perché ha venduto nell’arco di dodici mesi titoli in questione per un ammontare complessivo di circa 36 miliardi di dollari, sfondando ampiamente il limite di 20,8 miliardi di dollari venduti, su cui esisteva un accordo con le autorità Usa.

Investitori in fuga. Azionista vende pacchetto del 3% di Barclays

“Barclays è inciampata sui lacci delle sue scarpe”, hanno commentato gli analisti di Shore Capital, citati da Reuters. E lo scivolone normativo non è certo un buon biglietto da visita per C.S. Venkatakrishnan, chief executive di Barclays dallo scorso novembre, quando il suo predecessore Jes Staley si era fatto parte in seguito alle indagini sui suoi legami con Jeffrey Epstein, l’uomo d’affari condannato per molestie sessuali, sfruttamento della prostituzioni e tratta di minori per fini sessuali e morto suicida in carcere nel 2019. In attesa di vedere gli sviluppi a deprimere il titolo è soprattutto il fatto che Barclays a causa delle perdite abbia dichiarato che posticiperà l’avvio del previsto buyback da 1 miliardo di sterline (1,1 miliardi di euro) al prossimo trimestre. (Raffaele Rovati)

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