Come Jp Morgan anche Goldman sente l’impatto dell’inflazione

Profitti in flessione nel quarto trimestre per Goldman Sachs come per Jp Morgan. Sui conti dei due colossi di Wall Street si sente l'impatto dell'inflazione.

Aveva deluso la trimestrale di Jp Morgan Chase & Co. e delude anche quella dell’altro colosso di Wall Street Goldman Sachs Group. Per Jp Morgan il problema principale registrato nel quarto trimestre era stata la crescita della spesa e per Goldman la musica non cambia. Un’impennata dei costi che il numero uno Jamie Dimon spiegava con la necessità di “essere molto, molto competitivi in termini di retribuzioni”. E anche Goldman sente l’impatto dell’inflazione e lo sente proprio dal punto di vista salariale.

Per Jp Morgan e Goldman l’impatto dell’inflazione sul trimestre

“I deludenti profitti del quarto trimestre di Goldman Sachs ricordano chiaramente che l’inflazione salariale sta colpendo duramente il settore bancario. È chiaro che i lavoratori sono in grado di richiedere una retribuzione significativamente più alta”, ha confermato alla Cnbc Octavio Marenzi, chief executive di Opimas. Goldman ha comunicato un rimbalzo del 23% annuo per le spese operative, attestatesi a 7,27 miliardi di dollari, contro i 6,77 miliardi di dollari del consensus di FactSet. E se nel conto della spesa ci sono anche gli investimenti in tecnologia e l’aumento delle spese legali (rimbalzate da 24 a 182 milioni di dollari) è chiaro che la voce più importante sono stati stipendi e benefit “significativamente più alti”.

Goldman fa meglio di Jp Morgan nei ricavi del quarto trimestre

Complessivamente Goldman ha registrato un declino del 13% annuo per l’utile netto a 3,81 miliardi, pari a 10,81 dollari per azione, a fronte di ricavi saliti dell’8% annuo a 12,64 miliardi di dollari, contro i 12,04 miliardi stimati dagli analisti. In questo caso fa anche meglio rispetto a Jp Morgan che aveva segnato una flessione anche per il giro d’affari, per quanto solo marginale. Goldman riesce a battere le attese anche in quello che tradizionalmente è uno dei suoi punti di forza, ovvero l’investment banking. In questo segmento i ricavi sono infatti rimbalzati del 45% annuo a 3,79 miliardi di dollari, contro i 3,24 miliardi del consensus di FactSet. Bisognerà vedere se farà meglio di Jp Morgan a Wall Street: il titolo scambiava infatti con un netto declino del 4% in premarket al Nyse, contro il crollo del 6,15% registrato venerdì da Jp Morgan. (Raffaele Rovati)

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