Nuovo piano di stimoli in UE: focus su Leonardo

E' stato approvato un nuovo piano di stimoli focalizzato su energia e difesa per rinforzare gli eserciti e diversificare le fonti energetiche dalla Russia.

Lo scorso 8 marzo l’Unione Europea ha annunciato un maxi piano di stimoli da 1,8-2 triliardi di euro.Il piano sarà finanziato da un bond emesso dagli stati europei e si concentrerà su difesa ed energia.

Guerra Russia-Ucraina: ecco 2 contraddizioni emerse

Secondo gli analisti di Marzotto Investment House, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto emergere due grandi contraddizioni.La prima riguarda la frammentizzazione degli eserciti ancora appartenenti ai singoli stati. Al contrario, a tendere, un esercito unico europeo sarebbe più efficiente e probabilmente sarà la naturale conseguenza di questo piano di investimenti.La seconda contraddizione è l’enorme dipendenza dell’Eurozona dagli idrocarburi provenienti dalla Russia. La guerra in corso ha reso il paese di Putin un partner altamente instabile, oltre che ingestibile. che deve essere se non sostituito completamente, almeno sensibilmente diversificato. Da qui la necessità di altro piano di investimenti da aggiungersi a quelli previsti nell’Agenda 20-30.

Gli esperti cercano così di individuare alcune società che potrebbero beneficiare dal piano di investimenti su difesa e energia.

Difesa

Attualmente ogni paese ha una/due società leader nella produzione di armi/tecnologie legate alla difesa.Molte tra loro, hanno partecipazioni incrociate e partnership su singoli prodotti/tecnologie.

In Francia ad esempio abbiamo Thales, con lo Stato francese azionista al 25,67%, i Italia c’è Leonardo con una quota dello Stato del 30,2%, in Germania c’è Hensoldt e nel Regno Unico troviamo Bae Systems che è una public company.

Il piano di incentivi presupporrà nei prossimi anni un sensibile aumento di fatturato per tutti i principali players europei.

Difficile oggi capire se ci saranno semplicemente delle fusioni “guidate”, oppure se si andrà verso un unico polo europeo in cui confluiranno le diverse società.

Leonardo: un titolo molto sottovalutato. Ecco perchè

In entrambi i casi, analizzando i multipli presenti e stimati in futuro, emerge la profonda sottovalutazione di Leonardo, che è palese, in quanto i suoi P/E sul 2023/2024 sono oltre del 50% inferiori alla media degli altri competitors.

Oltre ad un debito che difficilmente si ridurrà, data la volatilità dei flussi di cassa, tipici del settore ma il problema è maggiore per Leonardo), per il gruppo italiano sono stati messi in dubbio multipli e ratio della acquisizione del 25,1% del campione nazionale della difesa tedesco Hensoldt.

In realtà, alla luce di quanto sta succedendo in Ucraina e degli attuali multipli medi di settore, non solo si è trattato di una acquisizione con un’innegabile ratio strategica, ma alla fine il multiplo pagato non è stato nemmeno eccessivo.

Certamente si è trattato di una operazione diluitiva per Leonardo, ma il problema di fondo non è l’eccessiva sopravvalutazione di Hensoldt quanto la sottovalutazione della società italiana.

La domanda del perché di questa palese sottovalutazione, ha il suo top management, la Corporate Governance e l’incertezza di alcuni ordini come risposta.

Il mercato preferirebbe probabilmente un Ceo meno generalista e con una esperienza specifica, che implicherebbe rapporti storicamente consolidati nella industria della Aerospace & Defence.

Inoltre non hanno aiutato ad esempio episodi come la mancata quotazione di DRS negli Stati Uniti e episodi legati all’anti-bribery che sono purtroppo una criticità che riguarda l’intero settore.

Piano di stimoli UE: diversificazione energetica. I titoli hot

La seconda destinazione del nuovo piano di stimoli europeo sarà la diversificazione energetica.

In realtà con l’Agenda 20-30, il Next Generation EU e il Recovery Fund ci sono già numerose iniziative in corso.Tuttavia gli esistenti programmi di stimolo pluriennale abbracciano anche aspetti sociali.

Al contrario, il nuovo piano, si focalizzerà espressamente sulla indipendenza energetica finanziando soprattutto energie rinnovabili, efficientamento energetico, batterie e modalità di stoccaggio per l’elettricità, nuove tecnologie, degassificatori e impianti di stoccaggio del gas.

Gli attori che beneficeranno di questo nuovo contesto di investimenti sono molti.

Società che gestiscono le reti (Terna, Snam, Enagas, E.ON)Utilities (Enel, Hera, A2A, Iren, RWE, Iberdrola, etc.)Società attive nell’efficientamento energetico (Engie, Edison)Produttori di energie rinnovabili (Erg, NextEra, Alerion, Orsted)Produttori di batterie (Gruppo Seri, Umicore)Costruttori di pannelli fotovoltaici, turbine e pale eoliche (First Solar, Vestas, Gamesa).

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