Leonardo frena dopo il rally. Analisti rivedono target

Leonardo ieri ha tirato il fiato dopo il rialzo a due cifre di venerdì: cambiano stime e fair value.

Avvio di settimana in calo per Leonardo che ieri ha prestato il fianco ad alcune prese di profitto, dopo il poderoso rally di venerdì scorso, quando la giornata si è conclusa con un rialzo dell’11,53%.

Leonardo frena dopo la corsa delle ultime sedute

Reduce da tre sessioni consecutive in progresso, ieri il titolo ha tirato il fiato ed è sceso in controtendenza rispetto al Ftse Mib, occupando la penultima posizione nel paniere delle blue chips.

A fine giornata Leonardo si è fermato a 8,984 euro, con un calo dell’1,62% e quasi 11 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 7,5 milioni.

Il titolo è rimasto sotto la lente del mercato sulla scia dei conti del 2021 diffusi dalla società la scorsa settimana.

Leonardo: Equita SIM conferma il buy e alza il target price

Per gli analisti di Equita SIM il contesto geopolitico, con aumento della spesa militare dei principali paesi europei, il news flow positivo sul free cash flow 2022, storicamente il punto debole dell’equity story, e potenziali dismissioni, più che compensano i rischi della supply chain.

La SIM milanese ha apportato solo limitati aggiustamenti alle stime, con un prezzo obiettivo alzato del 9% a 10,4 euro, con una raccomandazione “buy” invariata.

Leonardo: mista la qualità dei conti 2021

I risultati del 2021 sono stati di qualità mista, segnalando sul fronte negativo l’EBITA che ha beneficiato di maggiori costi di ricerca e sviluppo capitalizzati, mentre di positivo c’è il fre cash flow in miglioramento, nonostante il minor factoring, per circa 600 milioni di euro, compensato con altre componenti del capitale circolante netto.

Leonardo: focus sulla guidance 2022

Qualità delle guidance 2022 buona in quanto, il free cash flow di 500 milioni di euro sconta un cash burn della divisione Aerostrutture solo in “lieve miglioramento” e sarà trainato dal capitale circolante netto e a maggiori dividendi delle joint-venture.

Il contributo dei costi di R&D capitalizzati sarà nell’intervallo di 150/200 milioni di euro, rispetto ai 186 milioni nel 2021.

L’EBITA sconta 40-45 milioni di costi relativi al COVID che lo scorso anno erano stati registrati sotto la linea operativa.L’EBITA assume un cambio euro-dollaro a 1,18, lasciando potenziale upside per l’effetto traslativo.

Leonardo: spunti su vari teim

Quanto ad altri spunti, per le cessioni Equita SIM segnala che sono previsti incassi per 300 milioni di euro, includendo una divisione di DRS e le società dei sistemi di difesa, Oto Melara e WASS.

Se venissero cedute queste attività, gli analisti di Equita SIM ritengono che l’incasso possa essere di ammontare superiore.

Per l’IPO di DRS, si continua a monitorare il mercato, ma nessuna novità, mentre per la supply chain c’è qualche problema limitatamente a componenti elettronici.

Finora alta visibilità per il primo semestre e si lavora per mitigare i problemi nella seconda metà dell’anno.Il costo dell’energia non è un problema per Leonardo, ma potrebbe esserlo per alcuni fornitori.

Infine, quanto al consolidamento a livello europeo, lo scenario geopolitico accelera la possibilità di aggregazioni, ma è prematuro per avere indizi.

Leonardo al vaglio di Mediobanca

A rivedere la valutazione di Leonardo ieri sono stati anche i colleghi di Mediobanca Securities che hanno ribadito il rating “outperform”, con un target price ritoccato da 10 a 11,5 euro.

Gli esperti hanno messo mano all stime di eps, alzandole del 4% per il quest’anno e del 2% per il 2023 e il 2024.

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