Lusso: focus su boicottaggio in Cina. I titoli da monitorare

Il lusso finisce sotto la lente dopo la controversia relativa al cotone della regione cinese dello Xinjiang. I titoli più e meno esposti.

Image

A Piazza Affari la seduta odierna si è conclusa in maniera contrastata per i protagonisti del lusso che non sono riusciti a muoversi tutti nella stessa direzione.

Lusso: titoli contrastati a Piazza Affari

Tra le blue chips Moncler ha chiuso in calo dello 0,58%, mentre al di fuori del paniere principale l'unico segno meno è stato quello di Tod's che ha riportato una flessione dello 0,76%.

In positivo Brunello Cucinelli e Salvatore Ferragamo che sono saliti dello 0,27% e dello 0,37%, preceduti da Geox che ha messo a segno un progresso dell'1,47%.

Il settore del lusso è rimasto sotto i riflettori dopo che ieri i titoli, soprattutto a livello europeo più che italiano, sono stati sotto pressione per buona parte della giornata.

Lusso: boicottaggio in Cina concentrato sul cotone

Questo perchè è emerso che i media statali cinesi e i social network hanno iniziato a suggerire di boicottare alcuni marchi di moda occidentali per le loro dichiarazioni e politiche di approvvigionamento contro il cotone prodotto nella regione cinese dello Xinjiang.

Su queste forniture si sospetta l’uso del lavoro forzato delle minoranze etniche, in particolare gli Uighur. Lunedì scorso Regno Uniti, Canada, Unione Europea e USA avevano annunciato sanzioni contro i funzionari cinesi, in un’escalation di critiche sul trattamento degli Uiguri nello Xinjiang.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno introdotto ieri un disegno di legge che vieta l’import per le merci prodotte nella regione cinese dello Xinjiang.  Tutto questo ha scatenato il boicottaggio.

Lusso: focus su H&M e altri marchi

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che H&M, in particolare, sta affrontando un duro boicottaggio a causa di una dichiarazione apparsa sul suo sito web dallo scorso settembre che esprimeva profonda preoccupazione per le notizie sul lavoro forzato nello Xinjiang.

Un giornale di partito cinese, Global Times, ha poi citato altri marchi che hanno fatto dichiarazioni negative sul cotone dello Xinjiang negli ultimi due anni.

Sono compresi alcuni marchi che hanno aderito alla Best Cotton Initiative, un’organizzazione globale no profit per l’approvvigionamento sostenibile del cotone) tra cui anche Burberry.

Lusso: i titoli più e meno esposti

Equita SIM spiega che a parte Burberry, che ha due terzi dei suoi ricavi nell’abbigliamento, gli altri marchi di lusso sono più esposti ad altre materie prime: come la pelle per i players di accessori o il nylon per Moncler, o la lana e la seta per Brunello Cucinelli.

Di conseguenza questi marchi in teoria sono meno esposti a questa controversia, anche se resta da monitorare un’eventuale escalation e generalizzazione del sentiment negativo che si è creato.

L’esposizione media dei players di lusso ai consumatori cinesi era superiore al 30% prima del Covid e gli analisti di Equita SIM stimano sia scesa a circa il 25% nel 2020.

Burberry è sempre stato il player più esposto, circa il 40% pre-covid, mentre  Brunello Cucinelli il meno esposto con circa il 13%.