Le migliori banche americane dove investire nel 2021

L'investitore medio è sempre attratto dalle azioni delle banche, perché sono tra le più esposte sia ai cicli economici che ala copertura mediatica, vista la loro assoluta importanza per le imprese e per i consumatori. Tra gli istituti più importanti del mondo ci sono le banche americane, la spina dorsale dell'economia più importante del mondo.

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Croce e delizia di ogni investitore, soprattutto quello nostrano visto il peso che hanno nel FTSEMIB, le banche sono da sempre uno dei settori preferiti dagli investitori, che si tratti di fai-da-te o che si parli di istituzionali. E non potrebbe essere altro che così, visto l'importanza che gli istituti di credito hanno nel tessuto produttivo e imprenditoriale di una nazione. In particolar modo in uno stato bancocentrico come l'Italia.

In ogni caso le banche ricoprono un ruolo fondamentale e, spesso, insostituibile, anche se negli ultimi periodi, anche in una nazione resistente al cambiamento come la nostra, le cose stanno (lentamente) cambiando, ed una finanza alternativa, un credito diverso da quello bancario, sta sempre più prendendo piede.

Ma le banche restano importanti, anzi, fondamentali. I migliori istituti di credito del pianeta, però, non sono italiani. E neanche europei, se è per questo, con forse l'eccezione di un paio di istituzioni britanniche. Ma si tratta delle banche americane e di quelle cinesi, che per dimensioni ed attivi gestiti fanno impallidire tutte le altre. E visto che il mercato americano è ben più liquido, evoluto ed efficiente di quello cinese, diamo un'occhiata a dove sarebbe opportuno investire in questo 2021 iniziato da poco.

Lo facciamo seguendo il consensus degli analisti a stelle e strisce che coprono il settore, cioè coloro che sono specializzati nell'esaminare i conti delle banche d'oltreoceano alla ricerca di valore nascosto. Al contempo, vedremo che risultato abbiano ottenuto le raccomandazioni di questi analisti negli ultimi anni, e come abbiano performato nella realtà le azioni delle banche, per dare validità a quanto diremo.

Le migliori banche d'America

Le seguenti otto grandi banche (il 20% di quelle coperte, che sono 40) hanno i migliori rating di consensus degli analisti al 13 gennaio 2021, cioè sono quelle considerate quelle dove investire di più rispetto agli altri istituti di credito degli States.

  • F.N.B. Corporation (FNB)
  • Ally Financial Inc. (ALLY)
  • First Horizon National Corporation (FHN)
  • Synovus Financial Corp. (SNV)
  • Citigroup Inc (C)
  • Capital One Financial Corporation (COF)
  • Synchrony Financial (SYF)
  • Fifth Third Bancorp (FITB)

Valutazione degli analisti bancari dal 2016 al 2020

Le banche che hanno ottenuto il massimo consenso (cioè un rating "comprare") dal 2016 al 2020 hanno costantemente sottoperformato la variazione media annua dei prezzi delle 40 banche totali dello studio. Tuttavia, gli analisti che hanno ottenuto i migliori risultati nel 2020 hanno fatto meglio che nei tre anni precedenti.

Inoltre, gli investitori possono trarre vantaggio dall'acquisto delle prime otto scelte di consenso (il migliore 20% di tutte le banche in studio, cioè quelle evidenziate poco sopra), in quanto sembra che l'evidenza dell'alfa (vale a dire una sovraperformance) sia stata raggiunta a quel numero contro una, due o quattro scelte migliori.

Ad esempio, la variazione del prezzo medio delle principali 40 banche americane è stata del 10%, e per le migliori otto è stata del 12%.

La scelta principale dei migliori analisti per ogni anno dal 2017 al 2020 ha sottoperformato la media delle 40 banche per ogni anno. La migliore performance è stata del -6,3% (2018) e la peggiore è stata del -17,0% (2020).

Le migliori due scelte hanno sottoperformato la media delle 40 banche tre degli ultimi quattro anni. Nel 2020 le due scelte principali hanno sovraperformato la media delle 40 banche del +4%.

Le principali quattro scelte degli analisti hanno sottoperformato la media delle 40 banche negli ultimi quattro anni. Nel 2020 le quattro banche al vertice delle previsioni hanno sovraperformato la media del +2,8%.

Le otto scelte principali hanno sovraperformato la media delle 40 banche negli ultimi quattro anni. Nel 2020 le otto migliori banche hanno superato la media del +3,7%. In media, negli ultimi quattro anni, gli otto migliori istituti di credito secondo le raccomandazioni hanno battuto la media delle 40 banche in termini di variazione annua dei prezzi dell'1,6%.

Migliore e peggiore performance per uno e tre anni

Cos'è successo l'anno scorso? Le quattro banche con le migliori performance sono tutte banche di nicchia, tre delle quali hanno sede in California. In testa c'è SVB Financial Group, una banca da 86 miliardi di dollari specializzata in private equity, venture capital e servizi finanziari per le start-up.

Due banche specializzate nella collaborazione con il mercato delle persone benestanti, Morgan Stanley e la First Republic Bank, hanno registrato la seconda e la terza migliore variazione di prezzo. East West, una banca da 50 miliardi di dollari di capitalizzazione, focalizzata sui servizi finanziari per gli asiatici-americani, ha ottenuto la quarta migliore performance di prezzo nell'ultimo anno.

Tre delle quattro banche con la peggiore performance di prezzo delle azioni per l'anno conclusosi il 12 gennaio sono megabanche: Wells Fargo, Citigroup e U.S. Bancorp. Grande non è spesso sinonimo di migliore, in nessun settore.

Il quarto peggior andamento del prezzo delle azioni nell'ultimo anno appartiene alla People's United Financial Inc., con sede nel Connecticut. PBCT è un "dividend aristocrat", cioè una società che negli ultimi 25 anni ha sempre staccato un dividendo superiore a quello della volta precedente. Gli analisti bancari non sono così rialzisti oggi, classificando PBCT al 33° posto sulle 40 banche principali per il 2021.

Un anno è troppo poco tempo per giudicare le raccomandazioni degli analisti?

Forse le raccomandazioni degli analisti dovrebbero essere valutate per un periodo di tempo più lungo di un anno.

Sulla base di un'analisi delle valutazioni trimestrali degli analisti bancari dal 2016 al 2017, i dati mostrano che i titoli delle banche con il maggior numero di consensi hanno costantemente superato la media delle 40 banche tre anni dopo. Riconoscendo che otto trimestri di dati sono troppo pochi per trarre conclusioni statisticamente significative, gli investitori che seguono le raccomandazioni del consensus degli analisti bancari dovrebbero essere pronti a tenere i titoli bancari raccomandati tre anni.

Ecco le otto migliori scelte di consenso alla fine del 2017:

  • F.N.B. Corporation
  • Ally Financial Inc.
  • Discover Financial Services (DFS)
  • KeyCorp (KEY)
  • SVB Financial Group
  • Synchrony Financial
  • Bank of America Corporation (BAC)
  • BankUnited Inc. (BKU)

4 banche su 8 hanno avuto performance positive, con un paio (SIVB e ALLY) ben superiore al 30%. Gli etssi due istituti, con BAC e DFS, superano anche il complesso delle 40 banche a 3 anni.

Nei corso di tre anni, le migliori due scelte, le migliori 4 e le migliori otto sono sempre positive, con performance rispettivamente di +5,4%, +7,3% e +12%, marginalmente inferiori alla performance corrispettiva delle 40 banche nel loro complesso.

Perché il consenso non è riuscito a creare un alfa consistente ad un anno dal 2016?

Ci sono diverse possibili risposte a questa domanda. In primo luogo, è possibile che siano necessari più dati. Forse altri cinque anni di dati, un periodo di tempo ancora maggiore, potrebbero rivelare maggiori informazioni.

In secondo luogo, è possibile che gli analisti "seguano il leader". Cioè, si guardino/si leggano l'un l'altro, e siano influenzati dal desiderio di non allontanarsi troppo dall'opinione di analisti bancari, "leader" riconosciuti del settore. Ed è possibile che gli analisti "leader" siano quelli che sono riusciti ad ottenere la maggiore attenzione da media popolari come CNBC, The Wall Street Journal e Seeking Alpha.

È possibile che gli analisti più visibili siano più bravi ad andare in TV che a scegliere le azioni. Sarebbe interessante testare questa teoria con dati concreti.

Una terza possibilità, che è quella più probabile, è che il consenso delle opinioni sulle banche tenda a favorire le banche con recenti sottoperformance dei prezzi delle azioni. La teoria potrebbe essere che il ritorno alla media scacci inevitabilmente la sovraperformance a breve termine da chi abbia fatto peggio.

Queste banche con performance peggiori hanno generalmente una certa combinazione di valutazioni basse, iniziative di trasformazione (ad esempio fusioni, cambiamenti di gestione, oneri normativi), e una storia di redditività relativamente debole.

È possibile che in futuro le banche con un andamento delle quotazioni azionarie in ritardo superino le performance dei loro omologhi. Il problema di questa premessa, in pratica, è la determinazione di quanto tempo ci vorrà in futuro perché la performance dei titoli in ritardo ritorni verso la media.

I dati di questa analisi, sebbene tratti di soli cinque anni, indicano che un anno non è un lasso di tempo sufficiente perché le banche possano recuperare. Forse, come suggeriscono i dati limitati, tre anni è un lasso di tempo più ragionevole.

Per riassumere

Gli investitori che scelgono di seguire i consigli di (presunti) esperti del settore bancario dovrebbero evitare di seguire solo la scelta migliore dei medesimi. Questa analisi indica che gli investitori hanno maggiori probabilità di raggiungere un alfa acquistando le otto scelte di consenso più importanti.

Gli investitori che apprezzano le raccomandazioni degli analisti dovrebbero considerare di tenere i titoli bancari per almeno tre anni. Non lo abbiamo detto in questa analisi sennò ci saremmo dilungati, ma qualsiasi investitore che avesse detenuto le principali otto scelte per soli 90 giorni (3 mesi), negli ultimi cinque anni avrebbe ottenuto una performance significativamente inferiore alla media delle banche nel loro complesso.

In particolare, per quanto riguarda le otto scelte principali per il 2021, il rischio maggiore che gli investitori in questo gruppo, composto per lo più da banche di sostegno ai consumatori e alle piccole imprese, devono affrontare è il persistente impatto della pandemia sull'economia.

Nella misura in cui l'economia dimostra di avere una ripresa a "forma di K" nel 2021, le banche che servono le famiglie a reddito medio-basso sono esposte a un rischio di credito maggiore rispetto alle banche che servono il segmento più ricco, che ha dimostrato di avere migliori risorse per superare questa tempesta.

Sulla base di conversazioni con gli esperti del settore, la protezione degli affitti in America da parte del governo, con le misure messe in atto finora, sta probabilmente mascherando il "dolore economico" della classe media americana. C'è l'aspettativa che, con l'abolizione della protezione degli affitti, i fallimenti siano inevitabili. La stessa cosa accadrà in Italia, badate bene.

La buona notizia per gli investitori bancari è che il rapporto tra prestiti e fallimenti di quasi tutte le banche quotate in Borsa non è mai stato più alto di quanto non sia oggi. Lo stesso vale per i rapporti di capitale proprio, cioè il denaro di pronto utilizzo per far fronte alle emergenze.

Negli ultimi mesi, i prezzi delle azioni bancarie sono aumentati, riflettendo le aspettative degli investitori per un'economia forte nel 2021. Se l'economia vacilla, le azioni delle banche sono vulnerabili a una correzione dei prezzi a due cifre. Questo è un conundrum (enigma) che affligge da sempre i titoli bancari; se l'economia va bene, sono titoli da comprare, se va male, da vendere.

La preferenza è quella di continuare a detenere banche di alta qualità, con ritorno sulle azioni proprie (ROE) che guidino costantemente il settore attraverso i cicli economici.